Il manifesto del libero lettore
- Autore: Alessandro Piperno
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2017
Quanto scrive bene Alessandro Piperno, insegnante di Letteratura francese a Tor Vergata, Roma, autore, nel 2005, del longseller “Con le peggiori intenzioni”, suo primo romanzo, e, poi, del magnifico dittico de Il fuoco amico dei ricordi, composto da “Persecuzione” (2010) e “Inseparabili” (Premio Strega 2012), fino all’ultimo libro, “Dove la storia finisce”, del 2016.
In questo saggio, scritto splendidamente, Alessandro Piperno racconta degli otto scrittori che legge e rilegge, trovando in loro il genio e la compiutezza di quelle opere che convenzionalmente chiamiamo romanzo.
Il primo è Tolstoj, il suo libro “Anna Karenina” è forse la perfezione di tutti i tempi.
Tolstoj organizza il racconto in modo algebrico, intorno a due coppie, Anna-Vronskij e Kitty-Levin.
Scrive Alessandro Piperno:
“Il primo colpo di genio è iniziare la storia di una eroina tragica di prima grandezza - degna di Medea, Didone o Fedra - con il piglio leggero di una commedia di Beaumarchais o di un film di Nora Ephron”
Uno dei personaggi, Stiva, per farsi perdonare da sua moglie per un adulterio si affida a sua sorella Anna in arrivo da Pietroburgo.
“È a lei, infatti, che ha scritto affinché gli venga in aiuto. Che una delle più famose adultere della storia letteraria si presenti a noi nei panni di assennata paladina delle virtù parentali la dice lunga sull’ironia tolstoiana, assai più sottile, magnanima e lungimirante dei suoi sarcasmi puritani”.
L’altro scrittore che firma un capolavoro è Gustave Flaubert, con la sua “Madame Bovary”. Romanzo dallo stile quasi perfetto è la storia di una ragazza di provincia che sposa un medico, sperando che la sua vita diventi meno noiosa e povera.
Emma, che ha letto romanzetti romantici e avventurosi, si stufa subito della vita maritale, iniziando a tradire il marito con diversi uomini e a fare ingenti debiti per comprare oggetti e vestiti che non si può permettere.
Il terzo scrittore di Alessandro Piperno è Stendhal ma solo per “La certosa di Parma”.
“Stendhal sarebbe stato la maledizione di qualsiasi editor coscienzioso. Il suo lessico è povero, l’ortografia incerta, la sintassi raffazzonata”
insomma Stendhal scriveva malissimo ma “La certosa di Parma” è un capolavoro.
Il quarto scrittore è Jane Austen, chi scrive salva tutto di lei, anche i pochi errori, con una predilezione per “Mansfield Park”.
Dopo un breve capitolo su Dickens, il sesto scrittore amatissimo da Alessandro Piperno è Marcel Proust.
Tale e tanto è quello che scrive su Proust, che non possiamo che rimandarvi alle pagine de “Il manifesto del libero lettore” senza almeno dire che un passo riportato de “Il Tempo ritrovato” viene considerato come uno dei vertici della letteratura universale.
Alessandro Piperno finisce con Italo Svevo e “La coscienza di Zeno”, fino all’ottavo magnifico: Nabokov con il suo capolavoro, “Lolita”.
Bellissimo libro, vibrante, pieno zeppo di curosità.
Se dopo “Il manifesto del libero lettore” non inizierete a leggere almeno uno dei libri citati, dovete avere qualche serio problema con la forma romanzo.
Il manifesto del libero lettore. Otto scrittori di cui non so fare a meno
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il manifesto del libero lettore
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