Storia della letteratura

La più famosa canzone di Aretha Franklin in realtà non è di Aretha Franklin: fu registrata nel 1965 dal cantante soul americano Otis Redding. Ma sarebbe stata la versione di Franklin a fare la storia della musica, trasformando in maniera determinante il significato di “Respect”. Scopriamo perché.

Una delle più celebri poesie dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters è quella dedicata a George Gray, una lirica divenuta simbolo della ricerca del senso della vita. Ogni parola in questo testo è simbolica e l’apoteosi è data proprio dalla conclusione, condensata nella citazione ormai aforismatica: “Una barca che anela al mare eppure lo teme”. Vediamone testo, analisi e significato.

Il termine Umanesimo deriva da un’espressione ciceroniana, “studia humanitatis”, in riferimento alle lingue e alle letterature classiche che permettono un’elevazione spirituale dell’uomo. Questo movimento culturale, caratterizzato dal recupero della classicità, si sviluppò in Italia tra il Trecento e il Quattrocento, trovando i suoi principali esponenti in Petrarca e Boccaccio. Scopriamo tutto ciò che c’è da sapere.

Trieste è la città natale di Umberto Saba, ma anche il luogo dell’anima del poeta in grado di custodire i suoi silenzi e i suoi segreti. Trieste, porto di mare, crocevia di genti e di culture, ha per Saba la forma intima di un cantuccio in cui sedere solo e riscoprire sé stesso, la sua “vita pensosa e schiva”.

Gli dei dell’Olimpo sono una grande famiglia, ma ce ne sono altre meno conosciute come la famiglia di Nereo, dio del mare e della bonaccia, a cui appartengono la moglie Doride e le figlie Nereidi, ninfe del mare.

In questa poesia giovanile di Eugenio Montale, scritta dal poeta a soli ventisette anni, troviamo il tema centrale di tutta l’opera montaliana: la memoria, sviluppato, come di consueto nella sua poetica, attraverso il rapporto con l’acqua. Ne risulta una delle immagini più intense e rasserenanti della poesia italiana. Ma sapete chi era il vero dedicatario?

Nella sua ultima raccolta pubblicata in vita, “Choses et autres” (Gallimard, 1972), Jacques Prévert compone una poesia in apparenza distante dalla sua produzione. Si intitola “Mio malgrado” ed è una sorta di autobiografia poetica che si fa portavoce del suo atto di ribellione artistico. In questi versi Prévert rivendica la propria indipendenza intellettuale. Vediamone testo, traduzione e analisi.

Il Premio Nobel per la Letteratura 2024 è stato assegnato alla scrittrice sudcoreana Han Kang, edita in Italia da Adelphi edizioni. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è stato “L’ora di greco” nel 2023. Aveva raggiunto il successo internazionale nel 2016 vincendo il Man Booker Prize con “La vegetariana”. Ma c’è un altro suo libro sicuramente degno di menzione. Scopriamo più nel dettaglio la sua vita e le sue opere.

La poetessa dei Navigli compone un manifesto di poetica che si innalza come un grido di protesta sin dal primo verso: “Io non ho bisogno di denaro”. È un testo che ribalta completamente la scala dei valori, facendo prevalere il trascendente sull’immanente. Alda Merini in ogni verso demolisce le false credenze della società contemporanea, affermando il primato dell’unicità e dell’emozione.

Tra i Canti di Giacomo Leopardi ne troviamo uno singolare, dal titolo “A un vincitore nel pallone” (1821), dedicato a Carlo Didimi, campione di palla al bracciale, nota pratica sportiva dell’epoca. In quest’opera Leopardi trasforma lo sport in un momento di rigenerazione sociale e civile, proponendo numerosi temi cari alla sua poetica.

Senofonte fu il primo filosofo che scrisse di Storia. Gli antichi lo definirono la musa dell’Attica (Attikè Moùsa) perché la lingua colta da lui adoperata venne considerata esempio del buon parlare dai greci, che la ritenevano inoltre indice dello stato di civiltà di un popolo. Scopriamo la sua vita e le sue opere.

La vita di Paul Verlaine, poeta simbolo del Decadentismo francese, è degna di un romanzo d’appendice per i suoi colpi di scena imprevisti. Tumultuosa, irregolare, imprevedibile, l’esistenza di Verlaine fu segnata da grandi amori e da un colpo di pistola.

Sapete qual è il difetto sublime dell’uomo? Il pensiero, ecco ciò che distingue l’uomo dall’animale, il vero nocciolo autentico d’umanità. La poesia di Bertolt Brecht ci ricorda il dominio della razionalità dell’uomo sugli eventi esterni. Le sue parole sono un monito che ancora oggi, in un’epoca minacciata da guerre e intelligenza artificiale, non ha perso la sua attualità.

Il poeta inglese William Wordsworth, nato a Cockermouth nel 1770, è considerato insieme a S.T. Coleridge uno dei fondatori del Romanticismo. Il suo capolavoro è il poema autobiografico “The Prelude”, che ci restituisce il senso del tempo attraverso l’accumulo di esperienze. Scopriamo la sua vita e le sue opere.

Il 5 ottobre 1713 nasceva Denis Diderot, uno dei massimi rappresentanti dell’Illuminismo. Diderot non fu solo la mente che insieme a D’Alambert coordinò la stesura dell’Enciclopedia, nel suo pensiero ritroviamo tratti salienti dell’Illuminismo come il deismo e l’esercizio critico della ragione. In occasione dell’anniversario della sua nascita, riscopriamo vita, opere e pensiero filosofico.

Il 4 ottobre, giorno in cui ricordiamo San Francesco d’Assisi, scopriamo insieme il testo e significato del suo Cantico delle Creature, uno dei componimenti poetici più antichi della letteratura italiana.

Una poesia di guerra che condanna la guerra, necessaria di questi tempi. “Dulce et decorum est” di Wilfred Owen fu scritta nel 1917, nel cuore della Prima guerra mondiale, e venne pubblicata postuma dopo la morte del suo autore, poeta-soldato. Il tema principale è un’accusa contro la glorificazione della guerra: Owen dipinge un ritratto crudo e spietato della vita al fronte, raccontando anche l’agonia di un compagno soldato che si fa prefigurazione della sua stessa morte.

Non è esattamente una poesia consolatoria, né tantomeno una poesia d’augurio. “La nonna” (1898) di Giovanni Pascoli, contenuta nella raccolta “I Canti di Castelvecchio” (1903), racconta la scomparsa dell’anziana nonna in un parallelismo che vede opporsi infanzia e vecchiaia. Nel “sì” ripetuto dalla nonna, come accettazione del destino, possiamo cogliere un anticipo del solenne “yes I said yes I will Yes” della Molly Bloom dell’Ulisse di Joyce. Vediamo perché nell’analisi.

Settembre, il mese degli inizi, volge al termine cedendo il passo a ottobre che, con la sua luce crepuscolare, annuncia l’imminenza dell’inverno. Lo canta Cristina Campo in questa malinconica poesia contenuta nella sua prima raccolta poetica “Passo d’addio” (1956).

Il mito di Fedra, la matrigna innamorata del figliastro, si protrae fino ai giorni nostri con il fascino oscuro delle cose proibite. L’amore colpevole di Fedra ci è stato tramandato da Euripide nella celebre tragedia “Ippolito” in cui narra il dramma del figlio di Teseo, in seguito ripreso dal latino Seneca e dal francese Racine. Chi era Fedra? Scopriamo la sua storia e le opere a lei dedicate dall’antichità sino ai giorni nostri.

Nella più celebre raccolta pascoliana, Myricae (1891), troviamo un quadretto di vita agreste molto autunnale. La poesia ha un titolo singolare “Galline” e si concentra proprio su un momento di umile vita contadina, contrapponendo abbondanza e povertà, morte e vita, nella stagione che più di ogni altra manifesta i segni della caducità. Vediamone testo e significato.

“Fall, Leaves, Fall” è il titolo originale di questo celebre componimento di Emily Brontë che si presenta come una ninnananna di autunno, un canto crepuscolare delle cose che finiscono. Una filastrocca in rima, quasi un presagio di felicità. Ecco che nella vibrante cantilena di Fall, Leaves, Fall avvertiamo lo stesso sinistro e sibilante sussurro che anima Wuthering Heights, Cime tempestose, in cui si avvera il desiderio di Heathcliff.

La vita e le opere di uno dei maggiori tragediografi greci, vissuto tra il 485 a.C. e il 406 a.C., autore considerato il “distruttore della tragedia” per il suo ardito sperimentalismo scenico. A lui dobbiamo alcune delle maggiori protagoniste della tragedia classica, come Medea, Alcesti, Le Troiane e Le Baccanti che, leggenda narra, furono proprio le sue assassine.

Cesare Pavese identificandosi in un senzatetto riflette sul significato della vecchiaia e, in particolare, sulla condizione dell’uomo moderno. “Mio povero vecchio”, contenuta nella raccolta giovanile di poesie pavesiane “Rinascita” (1926-1927), si configura come un’opera mondo tesa ad analizzare l’esistenza nel suo aspetto meno visibile e più segreto.

Jaroslav Seifert nel 1984 fu il primo poeta ceco a essere insignito del Premio Nobel per la Letteratura. La sua poetica fu influenzata dal movimento proletario dell’epoca e mantenne sempre un legame strettissimo con la sua terra d’origine. Motivo per cui ancora oggi è ricordato come il poeta proletario del sobborgo operaio di Žižkov. Scopriamo la sua vita e la sua poesia inconfondibile, d’avanguardia.

Insieme a Eschilo e Euripide, Sofocle è considerato uno dei padri della tragedia greca. La sua persona sembra muoversi in bilico tra realtà e leggenda, attraversando per intero il V secolo. A lui dobbiamo la scoperta e la messa in rilievo letteraria di uno dei temi di maggiore incidenza anche nel nostro nuovo millennio, quello dell’identità, attraverso il personaggio di Edipo.

La scrittrice francese Marguerite Yourcenar compie un esperimento letterario audace: scrivere di Dio senza mai nominare la parola Dio. In conclusione potremmo dire che Dio, scritto con o senza la maiuscola, sia uno dei personaggi più importanti dell’intera opera letteraria di Yourcenar. Scopriamo perché nell’analisi.

Suona come un canto di guerra “Ricordo di settembre” di Wislawa Szymborska, eppure è una delle liriche giovanili della poetessa polacca premio Nobel per la Letteratura nel 1996. Di recente ripubblicata da Adelphi nella raccolta “Canzone nera” (2022), ci restituisce l’immaginario poetico della Seconda guerra mondiale, un passato violento che ancora parla al presente.

Nell’anniversario della morte di Pablo Neruda ricordiamo una delle sue poesie più celebri: “Ode al segreto amore”, pubblicata nella raccolta “Odi elementari” (1954). Con un lessico semplice, che vuole imitare il tentativo di scrittura di un bambino, Neruda riesce a rendere tangibile la parola nascosta, l’amore segreto, celato agli sguardi degli altri, tuttavia a proprio modo visibile. Vediamone testo, analisi e commento.

Il grande poeta cileno Pablo Neruda morì il 23 settembre 1973, ufficialmente di cancro. Tuttavia, ad anni di distanza, il mistero della sua morte si infittisce in seguito a nuove scoperte e testimonianze. Cosa accadde nelle ultime ore di vita di Neruda? Cerchiamo di fare chiarezza in questo giallo che sfuma nell’ipotesi del complotto politico.

L’autunno non è una stagione nei versi di Emily Dickinson, ma rappresenta un compimento. Dickinson è la sentinella della fine dell’estate, nella cui conclusione presagisce un avvertimento. In questa poesia autunnale ritornano alcuni temi tipici della poetica dickinsoniana, ovvero la ciclicità del tempo, l’attesa e le api. Vediamone testo, analisi e significato.

Una delle opere più celebri della letteratura italiana, “La Divina Commedia”, è disseminata di insegnamenti preziosi, validi per gli uomini di ogni tempo. Uno di questi è la frase pronunciata da Brunetto Latini, che raccomanda a Dante: “Se tu segui tua stella non puoi fallire a glorioso porto”. Cosa significa? Ha un’importanza fondamentale nella realizzazione della Commedia. Vediamolo più approfonditamente nell’analisi.

Il 20 settembre 1971 moriva ad Atene il poeta greco Giorgos Seferis, insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1963. Fu poeta della storia, cantore del mito, eterno ricercatore di un senso, come l’Ulisse omerico dal multiforme ingegno. Scopriamo la sua vita e le migliori poesie.

Uno dei frammenti più noti della poetessa di Lesbo è “Tramontata è la luna”, un canto che condensa alcune delle tematiche principali di Saffo: eros, nostalgia, solitudine, il senso del fluire del tempo. Scopriamone testo, analisi e commento.

L’ultimo verso del Purgatorio si conclude, come ogni Cantica della Divina Commedia, con la parola “stelle”. Ma con questo riferimento, posto significativamente nel mezzo del poema, Dante ci sta consegnando un messaggio importante, anzi, sostanziale. Scopriamo perché.

In questi versi intramontabili, dedicati alla sorella Šura, il poeta russo Sergej Esenin ha dato corpo alla nostalgia rendendola tangibile, cantandola in un sussurro melodico simile al respiro. La poesia “Cantami, dunque, e io ricorderò” riporta in calce una data precisa: 1925, l’anno della morte di Esenin, un dettaglio che, a posteriori, le dona tutt’altro significato.

Chi è Lavinia? Si tratta di una figura chiave nell’Eneide di Virgilio: è lei, infatti, la sposa di Enea, la vergine figlia del re dei Latini che permetterà all’eroe di compiere il suo destino sancendo la gloria senza fine di Roma. Scopriamo di più su questa enigmatica figura femminile e su una vicenda cui oggi forse potremmo dare una chiave di lettura diversa.

Le più belle poesie di Antonia Pozzi sono ambientate in autunno, oppure propongono tra le righe un’atmosfera autunnale. Come ne “La vita” (1935), una poesia scritta in agosto, che ci consegna attraverso immagini dal forte potenziale simbolico tutto il significato occulto - ed esistenziale - della stagione della caducità in cui avvertiamo che la vita ha un peso, ma è anche perennemente sul punto di dissolversi.

Sapete chi erano gli Argonauti? Si tratta di una delle leggende più affascinanti della mitologia greca, la storia di questi intrepidi eroi che, a bordo di un vascello, attraversarono la Grecia sino alle rive del Mar Nero, per sottrarre il Vello d’oro al figlio del Sole. È l’avventura delle avventure, che ingloba e comprende molti altri miti greci, tra cui la storia di Medea.

L’autunno è una sensazione nella poesia di Umberto Saba, assume le sembianze di uno stato d’animo impossibile da dissimulare. “Che succede di te, della tua vita?” La risposta sorprende: “È l’autunno”. Cosa significa l’autunno nella poesia di Saba? Si fa metafora e allegoria. Vediamolo nell’analisi.

Erodoto fu definito da Cicerone come il “padre della storia”. Lo storico greco, coetaneo di Sofocle, vissuto attorno al 485 a.C., può anche essere considerato il primo reporter dell’antichità come affermò, in una felice intuizione, il giornalista polacco Kapuściński. Scopriamo la sua vita e le sue opere.

Il mito di Orfeo ed Euridice è un racconto antico che ha assunto, nel tempo, varie forme letterarie: viene narrato da Virgilio nelle “Georgiche” e in seguito ripreso da Ovidio nelle “Metamorfosi”. Vediamo nel dettaglio la storia nella sua versione più antica, analogie e differenze tra la versione ovidiana e quella virgiliana sino a giungere alle interpretazioni artistiche più moderne e alle poesie di Rilke e Cvetaeva.

Scritta nel 1939 la poesia “A coloro che verranno” di Bertolt Brecht non ha perso il suo forte significato civile. La lirica di Brecht, scritta durante l’esilio dell’autore, si configura come un’indagine storica sul nazismo, l’analisi spietata di un “tempo insensibile” che si conclude con un appello alle generazioni future. Cosa augura il drammaturgo tedesco a “coloro che verranno”?

“E tu accogli la mia meraviglia di creatura”. Sono alcuni dei versi più belli della poesia italiana e li ha scritti Antonia Pozzi, la poetessa eternamente giovane del nostro Novecento. In questa poesia dal titolo “Bellezza” l’io lirico scompone la propria anima nella pluralità degli elementi naturali, dandoci così l’esatta misura della sconfinata vastità dello spirito umano e della sua capacità di trascendenza.

Politico, matematico e drammaturgo spagnolo José Echegaray y Eizaguirre fu insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1904 insieme al poeta provenzale Frédéric Mistral. Fu innovatore, capace di portare in teatro persino la dinamite in un’esplosione controllata. Scopriamo la sua storia.

Il 12 settembre 1966 era un lunedì, ce lo racconta Giuseppe Ungaretti nella poesia omonima, incendiata di passione, dedicata a colei che fu il suo ultimo amore: la ventiseienne Bruna Bianco. Scopriamo quale storia si nasconde dietro la più bella poesia d’amore di Ungaretti.

La Divina Commedia di Dante Alighieri può essere letta in molti modi, anche come un atto di accusa morale dell’autore nei confronti dei suoi contemporanei. Il principio che governa la logica dell’Inferno è infatti la Legge del contrappasso, una forma di giustizia punitiva. Vediamone significato ed esempi.

Il fiume diventa simbolo nella poesia di Paul Celan. L’elemento naturale si trasfigura per congiungere due immagini in sé inconciliabili: la memoria e il futuro. I fiumi a nord est del futuro rappresentano la purificazione operata dal tempo. Vediamone testo, analisi e significato.

Un’analisi dell’opera poetica dialettale di Cesare Zavattini, intellettuale enciclopedico della letteratura italiana. Soggettista, sceneggiatore e poeta, Zavattini era geniale e proteiforme, come ci dimostrano le sue poesie a partire da “Stringermi in una parola” (1973) edito da Scheiwiller.

Nella sua poesia civile dedicata all’11 settembre, Mario Luzi rilegge la storia e trasforma il simbolismo delle Torri Gemelle, le mitiche Twin Towers, in un monito per un mondo senza guerre. E pone a suggello un’unica, imprescindibile, parola che suona, ancora oggi, come un richiamo: Pace.