Memorie di una ladra di Dacia Maraini

Una vita vera, dolorosa, nuda e cruda. Una vita in discesa, verso gli inferi. Così potremmo descrivere Memorie di una ladra, romanzo di Dacia Maraini edito per la prima volta nel 1972 per Bompiani e, oggi, presente nel catalogo BUR Rizzoli.

Teresa nasce ad Anzio nel 1917. Più di cent’anni fa, pensate. Tutti noi faticheremo a immaginare quei luoghi, quelle usanze. Certo, magari abbiamo letto libri o ascoltato storie, ma viverle in prima persona è tutt’altra cosa.
Teresa è cresciuta in una famiglia numerosa ma, purtroppo, viene spesso messa da parte per dar spazio ai fratelli, e quando si cresce con poco amore, la strada da percorrere sembra essere una e una soltanto. Dopo la morte della madre, la nuova compagna del padre la “costringe” ad andarsene di casa e, senza famiglia, rimangono solo gli amici, con cui condividere desideri e paure. Infatti con un paio di amiche compirà il primo crimine. Crimine che non resterà impunito e che la condannerà a una pena di due anni. E da lì l’inizio per la discesa agli inferi sarà sempre più rapida e dolorosa. E non in egual misura.

Dacia Maraini ci dona una storia drammatica, una storia che non lesinerà colpi duri fin dall’inizio a chiunque, una vita che sembra volersi annullare giorno dopo giorno. Eppure la nostra protagonista non soccomberà. Anzi. Cadrà, certo, magari reagirà con metodi poco ortodossi e che faticheremo a condividere, ma non si arrenderà.
Una protagonista disegnata alla perfezione con un inchiostro denso e raffermo, un’anima in pena che vedremo al nostro fianco mentre ci narrerà fatti che ci faranno rabbrividire. Ma anche crescere. Un libro sincero che merita spazio nella biblioteca e nel cuore di tutti noi, pagine colme di sentimenti potenti che non possono non lasciare il segno. E lo faranno a modo loro, potete esserne certi.
Un modo che forse non condivideremo appieno ma che, alla fine, ci lascerà qualcosa dentro. Qualcosa di differente per ognuno di noi.