Storie dalla città eterna
- Autore: Fabio Stassi Antonio Manzini Chiara Valerio Giordano Tedoldi
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2015
Sei srittori giovani, elencati in ordine alfabetico (Giosuè Calaciura, Gianni Di Gregorio, Fabio Stassi, Antonio Manzini, Giordano Tedoldi, Chiara Valerio), sono gli autori di racconti che Sellerio ha raccolto nel piccolo volume dal titolo “Storie dalla città eterna”, un’antologia che descrive una Roma attualissima ma vista attraverso la lente di scrittori di talento, che ce la raccontano in modi diversi, partendo da lontanissimi punti di osservazione.
Il primo racconto è quello di Antonio Manzini, ormai affermatissimo come autore della serie poliziesca del commissario Schiavone, che qui sceglie invece un tono fiabesco, raccontandoci di un drago che abita nel famigerato quartiere periferico detto Corviale, quel terribile serpentone lungo oltre un chilometro, set privilegiato per film sul degrado cittadino, che diviene qui la tana dove vive un terribile drago, la cui
“coda squamata usciva dalle finestre del bagno sul retro”: popolani, pompieri, poliziotti non riescono ad averla vinta sull’enorme animale che si era installato “nell’edificio 2 alla scala A interno 12 secondo piano...”
L’ironia e il sarcasmo con cui la favola viene raccontata sono indice della grande capacità letteraria del suo autore, che conclude la sua storia surreale con la figura di Peppe, il non eroe che riesce ad aver ragione del drago, ma senza la gratitudine di quanti erano stati salvati dalla ingombrante presenza del mostro.
Fabio Stassi ambienta alla Stazione Termini il suo cupo racconto, dove una serie di personaggi diversi, pur nella loro apparente banalità, si trovano a vivere un terribile black out che blocca totalmente la grande stazione, divenuta buia, pericolosa, spettrale, mentre l’incertezza su quanto sta succedendo attanaglia tutti nell’attesa di un qualche sconcertante ed inatteso evento.
La stazione romana offriva un’immagine insolita
“Pareva lo spettacolo di un popolo di profughi che aspetta di essere rimpatriato dopo un bombardamento o una battaglia perduta. Non c’era posto neppure per restare a guardare”
La stazione bloccata, immobile, viene ritratta da Stassi come un luogo centrale, da cui tutta la città sembra rispecchiarsi riverberando l’eccezionalità dell’avvenimento in
“Ogni strada, ogni edificio ne erano avvolti: il tempio di Minerva Medica, la facciata liberty dell’Ambra Jovinelli, il tetto del mercato Esquilino,e, poco oltre, la terrazza del Radisson, piazza Vittorio, l’Acquario e i palazzi borghesi di via Merulana, di colle Oppio, del rione Monti.”
Giosuè Calaciura ci racconta ne “La giornata di Arminio” il viaggio a Roma di un ragazzino quasi cieco che dovrà subire un delicato intervento agli occhi, ma sulla metro affollatissima come sempre Arminio perde la mano della madre e viene “catturato” da un gruppo di teppistelli, mendicanti professionali, che lo rapiscono portandolo con loro a trascorrere una incredibile giornata assolutamente diversa, in seguito alla quale, una volta operato e riacquistata la vista, potrà vedere davvero con altri occhi tutto ciò che lo circonda,
“guardò oltre le polveri del traffico e le nebbie dei tubi di scappamento... percorse con gli occhi sanati ogni strada, vicolo dopo vicolo, fontana dopo fontana, perché la sua vista andava ben oltre le dieci diottrie concesse”
Storie di personaggi e di una città, Roma, che accoglie tutti, che tutti ingloba e assorbe nel suo ventre grande e accogliente, popolani e borghesi, delinquenti e professionisti, vecchi e giovanissimi, come nel racconto “Storia di Andrea” di Giordano Tedoldi, il più duro della raccolta.
Andrea, secondo liceo classico sezione B frequenta una scuola cattolica che si affaccia su via della Conciliazione, ma è un ragazzo traumatizzato, che solo nella scoperta dell’altro sesso, la compagna Francesca, anche lei parecchio problematica, riuscirà a ritrovarsi e a uscire dal suo silenzioso dolore. Il loro luogo di appuntamento, è la piazza San Pietro, al riparo del colonnato berniniano, descritto come un luogo quasi esotico, visto con gli occhi di chi sembra avvicinarcisi per la prima volta
”Andrea era seduto all’ombra nell’intercolumnio, tra le due file centrali... sentiva il travertino irregolare alle sue spalle, dal quale, distanziandosi solo di pochi metri, vedeva sparire tutte le impurità dei secoli, impurità che ricordava ancora più evidenti da bambino, prima dell’ultimo restauro che le aveva spianate, al lisciate, tradite”
Anche gli altri autori presenti nel libro raccontano la loro Roma, come Chiara Valerio, che in “FM 99.37” si cimenta nella fantascienza, con un marziano, Aka, disceso a Trastevere, cosmologo, che si imbatte in Flavia, una ragazza romana e ancora Gianni Di Gregorio, che intitola il suo breve racconto “Poracciamente vivere”, scritto in romanesco trasteverino, protagonisti Il Vichingo e il Professore, pensionati, tipici saggi popolani del centro, che hanno sentito dire da anonime fonti che
“I pensionati in Italia se ne vanno tutti! Ce so’ paesi dove co’ ’sti quattro soldi ce vivi da signore”
La capitale italiana sta vivendo momenti molti difficili, colpita da un degrado politico, economico, morale che non ha precedenti: gli scrittori, visionari, profeti, analisti, sociologi, narratori di storie vere, ce la sanno raccontare e forse ci aiutano a riparare il male compiuto in anni di trascurata indifferenza.
Storie dalla città eterna
Amazon.it: 13,30 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Storie dalla città eterna
Lascia il tuo commento