Piattaforma
- Autore: Michel Houellebecq
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2003
Quarant’anni ben portati, un posto sicuro al ministero della cultura francese, un padre seppellito da poco che ha lasciato un’ingente eredità, una solitudine collaudata e consapevolmente praticata, affetti centellinati, individualismo in dosi massiccie: questo è Michel, alter ego dell’autore che, in Piattaforma (Bompiani, 2003), disegna un Occidente spento e asfittico dove il sesso – tematica già emersa chiaramente nel primo romanzo di Houellebecq, Le particelle elementari - diventa l’ultimo idolo adorato dall’umanità.
Dopo la morte del padre Michel ha bisogno di dimenticare e, per farlo, sceglie un viaggio organizzato in Thailandia: al di là delle bellezze naturali e artistiche, il gruppo è eterogeneo e il programma noioso. L’unico interesse di Michel è Valérie. La rivede dopo essere tornato a Parigi e la passione è immediata, travolgente, incontenibile. Nel rapporto con Valérie - penserà in seguito Michel - ha trovato rari momenti di felicità, una condizione a cui l’umanità intera anela, un privilegio in realtà concesso a pochi:
"per accedere davvero alla possibilità pratica della felicità, l’uomo dovrebbe necessariamente trasformarsi – trasformarsi fisicamente. A cosa paragonare Dio? (...) Sicuramente a qualcosa in cui lo spirito possa diventare possibile in virtù di un corpo saturo di gioia e piacere, e dell’abrogazione di ogni sorta di inquietudine. Ormai so per certo che lo spirito non è nato, che desidera nascere, che la sua nascita sarà difficile (...). Quando portavo all’orgasmo Valérie (...) avevo talvolta l’impressione (...) di accedere a un livello di coscienza completamente diverso, e dal quale ogni male fosse abolito".
Valérie è anche una giovane donna in carriera: opera nel settore turistico e accetta insieme a Jean-Yves, il manager con cui lavora a stretto contatto, una nuova, difficile, sfida: risollevare le sorti di una catena di villaggi improduttivi.
Proprio per testare il prodotto poco appetibile i due, insieme a Michel, decidono di partire per Cuba. Una vacanza "di lavoro" in incognito ma anche un’informale luna di miele in cui il protagonista, tra un amplesso e l’altro, elabora un’analisi, tanto impietosa quanto stringente, della società attuale:
"Fammi un pompino,"
(...)
"Ecco! (...) Lo vedi? Io ti ho detto di farmi un pompino, e tu hai obbedito. Eppure fino a un attimo fa non ci pensavi neanche lontanamente."
"In effetti no, non ci pensavo; però mi fa piacere."
"Ed è proprio questa la tua dote straordinaria: a te piace dare piacere. Una cosa che gli occidentali non sanno più fare: offrire il proprio corpo come qualcosa di gradevole, dare piacere senza pretendere nulla in cambio. Hanno perduto completamente il senso del dono. Per quanto si affannino, non riescono pi a sentire il sesso come qualcosa di naturale. Si vergognano del proprio corpo perché non lo vedono all’altezza degli standard della pubblicità e del cinema, e per le stesse ragioni non si sentono più attratti dal corpo dell’altro."
Proprio questa consapevolezza sarà l’apporto creativo di Michel al gruppo: i villaggi turistici verranno rilanciati attraverso il sesso e basterà creare una nuova catena di alberghi dove l’accesso di prostitute e prostituti locali sarà libero, per garantire estemporanei attimi di felicità dispensata da incuranti indigeni.
La panacea di tutti i mali dell’uomo occidentale sembra quindi pronta e ben confezionata, dopo la stampa dei cataloghi le richieste non si contano, se non che i fratelli musulmani contrariati quanto mai, impugneranno i mitra per porre fine alla festa.
Dissacrante e acutissimo, Michel Houellebecq ci ha regalato, con Piattaforma, un romanzo dove la prosa sferzante e i dialoghi serrati riescono perfettamente a restituire le sensazioni dei corpi, la potenza dei sentimenti e la valenza salvifica dell’amore. Le derive del capitalismo avanzato tratteggiano uno sfondo cupo in cui l’uomo europeo si muove stanco; lo scontro tra culture differenti e la critica all’islamismo, protagonisti indiscussi del recente Sottomissione, sono qui già compiutamente tematizzati.
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