Il morto piovuto dal cielo e altri racconti di Georges Simenon

“Il morto piovuto dal cielo e altri racconti” (Adelphi 2018, traduzione di Marina Di Leo) è una raccolta di racconti che l’autore belga Georges Simenon (Liegi 1903-Losanna 1989) scrisse tra il 1938 e il 1939, incentrati sulla figura del dottor Jean Dollent.
Georges Simenon, che è stato tra i più prolifici scrittori del Novecento, era talmente ricco di fantasia e inventiva da saper produrre più di ottanta pagine al giorno. Il creatore del personaggio di Jules Maigret, commissario di polizia francese, nella sua lunga e avventurosa vita ha scritto centinaia di romanzi e racconti, usando pochi aggettivi per descrivere un’atmosfera e una determinata situazione. Sono nati così personaggi indimenticabili, descrizioni in chiaroscuro di uomini e donne fallibili, ai quali poche volte viene data una seconda occasione.

“Gli sposini del 1° dicembre”, “Les mariés du 1er décembre”, “Il morto piovuto dal cielo”, “Le mort tombé du ciel”, “L’avventura galante dell’olandese”, “La bonne fortune du Hollandais” e “Il passeggero e il suo guardaspalle negro”, “Le passager et son nègre” apparvero nella collana “PoliceRoman” tra il 1939 e il 1940 e furono poi raccolti in volume nel 1943. Quando, nel giugno 1938, Simenon rifiuta di rispondere alle domande di una giornalista sul romanzo poliziesco, affermando che ormai l’argomento lo riguarda quanto la vendita degli idrocarburi, non dice tutta la verità. Se è vero infatti che da cinque anni lo scrittore è entrato a far parte della scuderia Gallimard, e pubblicato alcuni dei suoi romanzi migliori, è anche vero che per tutto il mese di maggio ha scritto al ritmo di uno al giorno proprio racconti polizieschi, tra i quali le inchieste di un esuberante medico.

Jean Dollent, giovane e accattivante medico di campagna viene chiamato affettuosamente dai pazienti “il dottor Jean”, o “il dottorino”. “Il dottorino” Dollent che esercita nel circondario del dipartimento della Charente Marittima ha scoperto di avere un fiuto da vero segugio, un dono curioso che gli permette di risolvere brillantemente casi complicati che il destino o semplicemente Simenon, si diverte a mettergli lungo il suo cammino.

Pioggia e ancora pioggia, fitta, gelida, a secchi, a catinelle, pioggia che precipitava incessante da un cielo basso e nero, come se un nuovo diluvio universale si stesse abbattendo sul mondo.

Nel racconto che apre la presente raccolta, il dottor Dollent era appena arrivato in treno a Boulogne, dove lo attendeva il suo caro amico Philippe Lourtie, suo ex collega di università. Philippe che aveva portato all’altare Madeleine, la ragazza che amava da sempre, soltanto pochissime settimane prima, era stato collega di università di Jean, ma dopo la laurea Dollent si era stabilito in campagna, nei dintorni di La Rochelle, mentre Philippe Lourtie aveva rilevato un grosso studio medico a Boulogne-sur-Mer. Philippe non era mai stato uno scavezzacollo, anzi era un secchione, una promessa della medicina. Ma nonostante la serietà che lo contraddistingueva, Lourtie era sempre sereno, calmo e ottimista. Ed ecco che ora, sposo novello, Philippe aveva l’aria di un uomo sconvolto, in preda ai pensieri più cupi, al punto che Jean si era chiesto se non fosse il caso di mandarlo a farsi curare dal suocero il professor Gromaire, il miglior psichiatra di Boulogne, un luminare. “Una persona di grande levatura...”. Che cosa stava accadendo a Philippe Lourtie? Al “dottorino” il compito di riportare la serenità nella mente sconvolta del suo più caro amico.

Non ti immaginare cose strane... Anch’io, come tutti, da ragazzino ho letto storie stravaganti di malefici, stregoni, sette segrete e non so che altro... Ma, ripeto, ho una mentalità scientifica...