

Mercoledì 4 giugno al Teatro Romano di Benevento sarà resa nota la cinquina finale della LXXIX edizione del Premio Strega: chi rientrerà tra i finalisti?
Dal 15 aprile sono noti i dodici romanzi candidati al Premio Strega 2025. Ma cosa li accomuna davvero?
Certamente si tratta di storie intrise di verità storica, popolata di personaggi reali, siano essi famosi o meno, che appartengono al nostro passato più intimo e familiare o a fatti storici noti al grande pubblico: pare proprio che la fiction non appartenga a questa edizione. Se è vero che la letteratura riflette un’epoca con i suoi dubbi e le sue incertezze, leggendo i titoli della dozzina si deve registrare che la nostra società ha un estremo bisogno di concretezza, di ricercare nelle nostre radici lo slancio necessario per vivere e interpretare il presente prima ancora che progettare il futuro. Tentiamo allora una prima macro-divisione tra i romanzi che hanno come protagonisti personaggi conosciuti, da un lato e i memoir, dall’altro.
Libri candidati al Premio Strega 2025 che raccontano storie vere
I titoli che raccontano di personaggi noti al grande pubblico sono davvero diversi. È il caso di Perduto è questo mare di Elisabetta Rasy (Rizzoli, 2025) in cui il presente e il passato si alternano nel tentativo di ritrovare e comprendere il rapporto interrotto tra un padre ed una figlia attraverso l’amicizia con lo scrittore Raffaele La Capria.
E ancora:
La ribelle di Giorgio van Straten (Edizioni Laterza, 2025) ci racconta la vita straordinaria di Nada Parri.
Ricordi di suoni e di luci di Renato Martinoni (Manni, 2025) ci porta nel mondo del poeta Dino Campana e ci racconta della sua follia.
Chiudo la porta e urlo di Paolo Nori (Mondadori, 2024) ci racconta la storia del poeta romagnolo, meno famoso, Raffaele Baldini.
Di spalle a questo mondo di Wanda Marasco (Neri Pozza, 2025) si ispira alla vita di Ferdinando Palasciano, considerato il creatore della Croce Rossa, che cerca di curare la moglie.
Un fatto di cronaca che ha avuto come protagonista la contessa Francesca Vacca Agusta è al centro di Portofino blues di Valerio Aiolli (Voland, 2025).
Infine, Deborah Gambetta ne L’incompletezza (Ponte alle Grazie, 2024) ci mostra come abbia rimesso insieme i pezzi della propria vita, grazie anche allo studio delle formule di Kurt Gödel.
Ricordi di infanzia e famiglia raccontati in tre romanzi candidati al Premio Strega 2025
Sono i ricordi della propria infanzia e della propria famiglia al centro di ben tre romanzi. L’anniversario di Andrea Bajani (Feltrinelli, 2025) per il quale è soltanto guardando il proprio passato dalla giusta distanza, spezzando le catene, che si può tentare di raggiungere la libertà di poter essere sé stessi. Sono due saghe familiari al femminile Quello che so di te di Nadia Terranova (Guanda, 2025) e La signora Meraviglia di Saba Anglana (Sellerio, 2024) che ci parlano di paura, dolore e coraggio nelle donne della famiglia e dello spettro della follia che sembra accompagnarle.
Comune denominatore della dozzina 2025: la fragilità
Particolari e potentissimi gli ultimi due romanzi che sembrano sfuggire alla classificazione presentata più sopra, ovvero Poveri a noi (Ventana, 2024) di Elvio Carrieri e Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (Terrarossa, 2024) di Michele Ruol.
Ma è forse proprio partendo da queste due ultime storie che è possibile rintracciare il comune denominatore della Dozzina, il vero filo rosso che lega tra loro romanzi apparentemente cosi diversi: la fragilità.
Ciò che resta dopo aver letto ogni romanzo, al netto della differenza degli stili, dei generi e dell’età anagrafica degli autori è proprio questo, la fragilità. Fragili sono i legami familiari (Bajani, Terranova, Rasy, Ruol), fragile è la legge (Anglana), fragile è la Storia (Van Straten) fragili sono l’amicizia (Carrieri) e l’amore (Gambetta), fragili la scienza (Marasco) e la poesia (Nori, Martinoni), fragile la stessa verità (Aiolli). Ogni personaggio deve fare i conti con la fragilità che è sia dentro sia fuori di ognuno di noi. Ecco allora che una possibilità potrebbe essere quella di andare alle radici, di guardare indietro per trovare sé stessi negli altri, per comprendersi, riconoscersi e accettarsi, di guardare alla natura alla quale abbiamo dimenticato di appartenere, alla foresta che brucia e al mare perduto, alle nostre città distrutte dall’avidità e dalla corruzione umana.
Questa edizione ci regala un’importante riflessione su un aspetto fondamentale del nostro essere umani, grandi e potenti ed allo stesso tempo, piccoli e miseri. La fragilità ci affratella tutti, genitori e figli, uomini famosi e uomini comuni. I personaggi di ciascun romanzo sembrano dirci che trasformarla in forza è il nostro compito perché solamente così possiamo essere in grado di aiutare gli altri e dunque anche noi stessi. Conoscerci a fondo e capire chi siamo, quale sia la nostra identità, può rivelarsi un compito tanto doloroso quanto meraviglioso: questo ci dicono i dodici romanzi selezionati per la fase finale del più discusso premio letterario italiano.
Attendiamo il 4 giugno per scoprire i cinque finalisti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cinquina Premio Strega 2025: chi rientrerà? Il comune denominatore della dozzina
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