Charlotte Bronte. Una vita appassionata
- Autore: Charlotte Brontë Lyndall Gordon
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2016
In occasione del bicentenario della nascita di Charlotte Brontë (Thornton, 21 aprile 1816 - Haworth, 31 marzo 1855) nella Collana “Le vite” Fazi pubblica “Charlotte Brontë. Una vita appassionata” (titolo originale Charlotte Brontë. A Passionate Life, traduzione di Nicola Vincenzoni), la biografia, redatta nel 1994, di una delle più grandi scrittrici di tutti i tempi, vincitrice del “Cheltenham Prize for Literature”, scritta dall’autrice di numerose biografie letterarie amate da pubblico e critica, Lyndall Gordon che insegna Letteratura Inglese a Oxford.
La presente biografia scritta “In memoria di Linda Brandon (St Hilda’s College, 1978-81) che ha sempre condiviso i suoi pensieri su Charlotte Brontë”, desidera esplorare la distanza siderale tra il timido comportamento di Charlotte in pubblico e quello che la Brontë definiva il suo “carattere domestico”. “Camminare senza essere vista”, era il desiderio di questa donna particolare dai lucidi capelli castani e dagli occhi grigi ed espressivi, che possedeva una “vita segreta” così come le sue sorelle minori Emily e Anne (1818 - 1848). Charlotte, Emily e Anne, “tre ragazze del XIX Secolo” che fecero da insegnanti ai rampolli di famiglie della buona società e che condussero il resto delle loro brevi, riservate vite in una casa parrocchiale dello Yorkshire. Ma dietro quella “modesta facciata” si celava “un fuoco segreto”, che infiammava le vene delle scrittrici. C’era dunque uno spazio non visto dietro il viso dai tratti così forti e dietro l’aspetto singolare di Charlotte, così lontana dal modello di femminilità allora corrente. In quell’ombra esaltata dall’abito scuro dell’istitutrice, era in agguato un carattere ancora sconosciuto che si apprestava a fare il suo ingresso nel mondo.
“La fonte di una nuova voce di verità che stava per esplodere nella società vittoriana dei tardi anni Quaranta dell’Ottocento”
Quella copertura silenziosa doveva essere stata allo stesso tempo una sfida e una forma di protezione per Charlotte, solo Emily e Anne videro il suo io in piena luce. La Brontë è stata di solito vista come una figura patetica che si aggirava tra le lapidi, ultima sopravvissuta alla morte precoce delle sorelle e dell’amato unico fratello maschio Branwell. Ma se cerchiamo di far coincidere la vita creativa interiore di Charlotte con quella esteriore, l’immagine cambia. Ecco sbocciare una creatura sconosciuta: determinata scrittrice professionista, dotata di spirito ironico e sarcastico, “accesa da un fuoco indistinguibile”. Crescere, elevarsi, questo voleva per se stessa all’età di vent’anni l’autrice di “Jane Eyre”. Se ciò allora risultava impossibile, diciassette anni dopo, Lucy Snowe, protagonista di “Villette” la più autobiografica delle eroine di Brontë, quando le viene domandato qual è la fonte delle sue sempre più evidenti doti personali e d’insegnante, risponde così: “Sono una persona che si sta elevando”. A motivo di ciò in queste bellissime pagine Lyndall Gordon ha voluto seguire
“il suo essere persona che si sta elevando, specialmente il suo sforzo di liberarsi dai sogni adolescenziali senza uccidere la natura appassionata da cui traevano alimento”.
Per raccontare la storia di Charlotte Brontë in modo significativo occorre partire dal principio, da quella canonica georgiana squadrata costruita in pietra grigia immersa nelle brughiere dello Yorkshire, nel nord dell’Inghilterra. Quella curazia perpetua tenuta dal padre delle Brontë il Reverendo Patrick, colto e illuminato pastore anglicano di origine irlandese, era circondata da uno spazio infinito chiamato da Charlotte “la nostra Terra del Silenzio” dove i piccoli, rimasti presto orfani di madre, avevano libero sfogo dopo essere rimasti stipati nella piccola stanzetta a immaginare e a scrivere di mondi fantastici. Ed è per questo che la vita di Charlotte Brontë rappresenta
“una sorta di esperimento nella quale una donna, emarginata dal resto della società insieme alle sorelle, sfrutta l’isolamento per esplorare gli angoli più reconditi del proprio carattere”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Charlotte Bronte. Una vita appassionata
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