Albert Savarus
- Autore: Honore De Balzac
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2017
Nella collana La memoria la casa editrice siciliana Sellerio edita per la prima volta in Italia “Albert Savarus” (2017, a cura di Pierluigi Pellini traduzione di Francesco Monciatti) di Honoré de Balzac (Tours, 20 maggio 1799 - Parigi, 18 agosto 1850) pubblicato dapprima a puntate sul Siècle dal 29 maggio all’11 giugno 1842, per poi essere subito pubblicato il 25 dello stesso mese nel primo volume della “Commedia umana” di Furne.
È la Besançon della prima metà dell’Ottocento “sorda e muta al progresso” situata nella Franca Contea lo sfondo ideale nel quale lo scrittore, drammaturgo, critico letterario, saggista, giornalista e stampatore francese colloca una vicenda di amore e di ambizione, di gelosia e passione. Una vicenda dall’impianto autobiografico, che ricalca in pieno la storia d’amore di Balzac con una nobildonna polacca, Ewelina Rzewuska (detta più frequentemente Évelyne Hańska), vedova di Wacław Hański. Balzac e Madame Hańska incontratisi per la prima volta nel 1833 sulle rive del lago di Neuchâtel, in Svizzera, sarebbero riusciti a convolare a nozze solo nel 1850. Nella primavera del 1842 l’autore non solo progettava di scrivere il presente testo, ossessionato dall’idea di riconquistare il cuore della sua amata ma aveva in mente di trasformare i tanti romanzi pubblicati nel decennio precedente in altrettanti capitoli di un’opera unitaria: “La Comédie humaine”, specchio della “grandezza tragica degli umani destini” e grande affresco della società francese nel periodo che va dalla Restaurazione alla Monarchia di luglio (1815-1848).
Balzac, considerato il principale maestro del romanzo realista francese del XIX secolo, fa giungere Albert de Savarus, figlio naturale del conte de Savarus (“i Savaron de Savarus sono una delle più vecchie, più nobili e più ricche famiglie del Belgio”) a Besançon,
“una città dove tutto è classificato, definito, conosciuto, incasellato, quantificato, numerato”.
I salotti dell’aristocrazia bisontina, erano dominati dalla baronessa de Watteville, il personaggio femminile forse più importante di Besançon. Ricca ereditiera appartenente alla famiglia dei de Rupt, la donna aveva sposato il barone de Watteville, dal matrimonio di queste due persone completamente diverse l’uno dall’altra, lei tirannica, lui remissivo, era nata l’unica figlia della coppia, Rosalie. Nel palazzo de Rupt in rue de la Préfecture che portava i segni della nobiltà delle due famiglie che si erano mescolate nel 1815, Rosalie viveva all’ombra della madre che la comandava a bacchetta oppressa da un’educazione unicamente religiosa. Gracile, magra come i genitori, piatta, bionda, pallida, e del tutto insignificante, la giovane nascondeva un carattere di ferro, all’apparenza tenera e debole,
“tanto in profondità quanto le lave bollenti sotto una collina, prima che si trasformi in vulcano”.
L’arrivo a Besançon di un brillante avvocato dal passato misterioso, che qui si era strategicamente ritirato con il segreto obiettivo di ottenere in breve tempo il successo forense e un seggio di deputato, aveva scatenato la curiosità e la passione di Rosalie. Ancora non lo conosceva di persona e Albert Savarus era diventato l’oggetto del desiderio di Rosalie de Watteville. Il gioiello di questo romanzo breve è rappresentato dal racconto contenuto al suo interno L’Ambitieux par amour, L’ambizioso per amore (storia di una passione a prima vista, avente come scenario un lago svizzero) pubblicato da Albert su un foglio locale, La Revue de l’Est, che lui stesso aveva fondato per mero calcolo elettorale. Novella romantica che diede modo all’intuito geniale di Balzac di rivelare sotto mentite spoglie l’antefatto del romanzo.
“Quando la signorina de Watteville ebbe finito di leggere il racconto, che aveva divorato, si ritrovò le guance in fiamme, il corpo era scosso da spasimi febbrili; piangeva, ma di rabbia. Questa novella, ispirata dalla letteratura allora di moda, era la prima lettura del genere che veniva permessa a Rosalie”.
Albert Savarus
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