Via degli angeli
- Autore: Giorgio Ghiotti Angela Bubba
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2016
Con il motorino, a piedi, Giorgio Ghiotti e Angela Bubba, hanno attraversato tutta Roma per trovare le strade dei tanti scrittori che ci hanno abitato.
Si inizia con Elsa Morante, che praticamente è stata in tante strade fino al matrimonio con Moravia. Da lì i suoi indirizzi diventano via del Babbuino e via dell’Oca. I due studiosi chiedono in giro, alcuni si ricordano di questa donna bassa, sempre con uno scialle, con due occhi di fuoco, affascinante anche senza trucco o altri orpelli, che dava da mangiare ai gatti per strada, arrivando fino a Torre Argentina (qui so che spesso si incontrava con Anna Magnani, un’altra gattara ma Elsa Morante era in soggezione e la salutava soltanto, in fin dei conti era di fronte all’attrice romana per eccellenza).
I due non si fossilizzano in aneddoti o altro, continuano con la loro ricerca. Un saggio molto francese, in cui si cerca di trovare più scrittori possibile e, dunque, nemmeno ci pensano a dire che Elsa Morante, nonostante le strade, visse per anni in una clinica.
Poi passano al poeta Sandro Penna, indagando, prima, le strade di Gianni Rodari. Penna viveva in una casa piccolissima, con in più uno scantinato, aveva una stanza priva di mobilia e una sola sedia. Sul letto c’era di tutto, anche tracce di ragazzi di passaggio, ma anche qui i due studiosi non allettano il lettore con pruriti o congetture. A quei tempi - ma lo dice chi scrive - quelli come Penna si definivano invertiti; poi, per definirli c’era anche l’aggettivo squallido, aggettivo cattivo che ci siamo portati dietro fino ad oggi. La sua bocca era sdentata senza che lui fosse ancora vecchio, perché era poverissimo e non poteva andare da un dentista, con una barba incolta (io che sono stato amico di Dario Bellezza so di Penna tante cose minime, tra cui la deferenza di Dario nei confronti di Penna che lui definiva très charmant).
Appunto Dario Bellezza visse per un periodo in una casa sul Lungotevere con la poetessa Amelia Rosselli, che lui non sapeva aiutare. Rosselli era perennemente disperata e con un animo autolesionista. Ora si direbbe un carattere border line. Infatti anni dopo si uccise.
“Secondo Dario Amelia non era matta, ma cattiva. Non è vero, è che lui ce l’aveva con lei perché lo aveva cacciato di casa, perché Dario portava nell’appartamento i ragazzi coi quali faceva sesso. Allora lei lo cacciò... per questo lui scrisse ‘Invettive e licenze’, per metà un libro contro di lei. Dario doveva ancora laurearsi, era un antiaccademico”.
Questo non lo scrivono Giorgio Ghiotti e Angela Bubba ma lui era pigrissimo, nell’acquaio piatti di un mese che diventavano verdi.
Non mi azzardo a toccare le pagine dedicate a Ortese, Pasolini e Gadda, che sono di impareggiabile bellezza.
Con la prefazione di Sandra Petrignani e aiuti sostanziosi dall’intellettuale e scrittore Renzo Paris, questo agile saggio è la cosa più bella che ho letto in questi mesi.
Credo pure che Giorgio Ghiotti e Angela Bubba possano in futuro fare cose mirabili insieme, ma anche da soli li aspettiamo per un romanzo o per un altro saggio sugli scrittori nostrani. Purtroppo noi italiani abbiamo la memoria corta e, per una giunta, una strafottenza nei confronti di scrittori, saggisti e intellettuali che fa spavento. Purtroppo.
Via degli Angeli: 1
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