Umberto Eco
- Autore: Umberto Eco
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2018
Claudio Paolucci, una delle persone che è stata più vicina a Umberto Eco, si è preso l’onere a pochi anni dalla scomparsa dello scrittore di osservare quello che è il suo lascito e di tirare le somme, iniziando a rileggere questo autore che ha avuto tra le sue massime sfortune, quella di essere arcinoto.
Per questo motivo forse è stato fagocitato dalla sua stessa fama internazionale, inevitabilmente, come sempre accade, nonostante abbia tentato di rifuggire dai riflettori della ribalta. Si è fatto di Eco uno stereotipo che forse per certi versi egli stesso accettava.
In questo libro, l’autore rilegge l’intera opera di Eco senza preoccuparsi tanto di quelli che lo stesso grande scrittore definiva i suoi tre scaffali: quello dello studioso, del ricercatore, del filosofo, del semiologo poi lo scaffale del romanziere ed il terzo scaffale che è quello dell’opinionista, giornalista che interveniva su giornali e riviste, nei dibattiti, nelle ricerche, su tutto quello che andava succedendo mentre lui studiava semiotica e scriveva romanzi.
Il libro di Paolucci mette insieme in maniera costruttiva e intelligente, esperienze anche personali di Eco ed anche dei racconti, degli storytelling e riflessioni teoriche anche molto argute e profonde.
Alla fine vi è sempre una tesi non evidente e si mescola in maniera inventiva lo scaffale del teorico, quello del romanziere e quello dell’opinionista. Si trova nella stessa pagina una citazione alta di Eco accanto ad una che tratta di Mike Bongiorno. Ma questo non in ossequio al fatto che il semiologo si occupava di tutto, come un banale tuttologo, ma esattamente il contrario. Vuole bensì cercare di mostrare come la teoria e lo sguardo semiotico nei confronti della contemporaneità, per Umberto Eco erano sostanzialmente la stessa cosa.
Quanto scritto da Paolucci va oltre quello che lo stesso Eco dichiarava. Le sue dichiarazioni, come quelle nell’introduzione a “Semiotica e Filosofia del linguaggio” dove Eco distingueva tra semiotica teorica, semiotica applicata e semiotiche specifiche. Peraltro queste appaiono distinzioni incerte specie per quello che lo stesso Eco andava affermando.
Il libro di Paolucci tratta diversi punti ed il sottotitolo “Tra ordine e avventura” è quello che riassume meglio il suo contenuto: da una parte l’idea di andare alla ricerca di una struttura, di contenuti formali e culturali siano essi alti o bassi; dall’altra parte l’idea per cui partendo da una strutturazione si possa esprimere una forma di inventività.
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