Prima e dopo
- Autore: Alba de Céspedes
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
La casa editrice Cliquot, nella sua Collana “Biblioteca”, riedita Prima e dopo (2023, Prefazione di Nadia Terranova, Illustrazione di copertina di Alessandra Dalessandro) della scrittrice, poetessa, femminista e partigiana Alba Carla Lauritai de Céspedes y Bertini (Roma, 11 marzo 1911 – Parigi, 14 novembre 1997), pubblicato per la prima volta da Mondadori nel 1955.
“Mi parve che tutto, attorno, stesse per crollare. Non potevo più immaginare la mia vita senza Erminia”.
Vi è uno spartiacque nell’esistenza di ogni persona, rappresentato da un’occasione da non perdere, da un incontro risolutivo o da un grave lutto.
Nella vita di Irene, questo “prima e dopo” è legato alla frase che la sua giovane e fedele domestica Erminia le dice un giorno come un altro:
“Mi licenzio, torno a servizio dalla signora Pasinotti”.
Irene è una giornalista, una donna realizzata, che vive del proprio lavoro, una mosca bianca nell’Italia del 1955, che sta per vivere il periodo magico e purtroppo effimero del boom economico. Abbandonando il falso perbenismo della sua famiglia d’origine, appartenente all’aristocrazia “nera” capitolina, è un’antesignana, un’intellettuale dalla mente acuta e brillante, che ha interrotto un fidanzamento prima del matrimonio e ha un amante, Pietro.
Potremmo dire che la sua famiglia sono le amiche, visto che le sue sorelle biologiche sono lontane anni luce dalla sua visione della vita. Se Marta si è fatta suora, dedicandosi agli altri e all’amore per un Dio tradizionale, Luciana, è il classico prototipo della moglie borghese degli anni Cinquanta, superficiale ed egoista, mantenuta dal marito e felice di esserlo. Ecco perché Irene, che vive con orgoglio la propria solitudine, si sente più vicina ad Erminia, una ragazza semplice che non ha studiato.
Irene ed Erminia sono due donne di diversa estrazione sociale, ma entrambe sono donne che vivono ciascuna del proprio lavoro, aiutandosi scambievolmente, libere di stare insieme o di lasciarsi. L’abbandono repentino di Erminia, che preferisce ritornare a lavorare dalla signora Pasinotti, che la tratta come una “serva”, picchiandola pure, e che comportandosi così le riconosce un ruolo chiaro nella società, fa entrare in crisi Irene. Ritrovandosi sola si sente invadere dallo sconforto, ma quella di Irene è una presa di coscienza che la porta a interrogarsi sul suo vero ruolo nel mondo.
“D’improvviso mi resi conto che c’erano voci, nella mia vita, più che presenze; e che, ormai, sarei rimasta priva di quel calore che sentiamo soltanto vivendo con qualcuno, e che paghiamo con il fastidio della convivenza”.
Alba De Céspedes, scrittrice raffinata e dalla mentalità progressista, amatissima, capace di entrare nel cuore di lettrici non abituali, in tutti i suoi romanzi e racconti si soffermò a indagare la condizione umana. È ciò che avviene anche in queste pagine, in quello che avrebbe dovuto essere un lungo racconto incorporato in una raccolta di storie brevi. Timorosa dell’effettivo riscontro commerciale del testo, alla fine l’autrice pubblicò il romanzo breve da Mondadori nel dicembre del 1955. Il libro ebbe subito successo, come del resto era già accaduto con i romanzi capolavoro “Nessuno torna indietro” (1938), “Dalla parte di lei” (1949) e “Quaderno proibito” (1952) che avevano conquistato i lettori e fatto discutere, elevando Alba a scrittrice di grande statura, la quale come tutti i grandi autori, scriveva “proprio ciò che voleva scrivere”, come precisa Nadia Terranova nella Prefazione.
Il personaggio di Irene è diverso dalle altre protagoniste dei romanzi più celebri di Alba de Céspedes, donne sottomesse spesso ai margini della società e della famiglia, in lotta con i ruoli che la società patriarcale (termine molto in voga in questo momento nel nostro Paese) ha previsto per loro, donne che non vogliono essere solo figlie, mogli e madri. Irene è libera, si è già liberata da sola, eppure un avvenimento banale e casuale, come le inaspettate e inspiegabili dimissioni della sua giovanissima cameriera Erminia, la spingono a una riflessione sulla propria vita, sul suo passato, sulle sue scelte, sulla sua condizione sociale, sulla sua educazione. Questa scelta dolorosa e consapevole di indagare dentro di sé rende il personaggio attualissimo e moderno e rappresenta “la scelta tra il mondo delle passioni, degli istinti, e quello delle idee. Tra la felicità e la ragione”, come scrive Alba de Céspedes in una lettera indirizzata ai lettori per accompagnare il romanzo.
Prima e dopo
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Il romanzo "Prima e dopo" di Alba de Cespedes si intesse sul personaggio di Irene, una ragazza che, a partire da un fatto apparentemente banale, ha occasione di riesaminare la propria vita, di porsi di fronte all’immagine di se stessa, giudicarsi e, forse per la prima volta, realmente comprendersi. La trama è racchiusa nella ricerca di quei ricordi che spesso la mente cancella.
Il "Prima" è rappresentato dall’immagine iniziale data della protagonista, una donna vincente agli occhi del mondo, per aver ottenuto la propria indipendenza sociale grazie al lavoro da giornalista, eppure interiormente vinta. L’evento che porta alla consapevolezza è la partenza di Erminia, la cameriera, una donna semplice, capace di apprezzare ogni piccola cosa. Irene scorge in lei tutto ciò non aveva trovato in Pietro, il suo amante, né in Adriana, la sua migliore amica, o che avrebbe inconsciamente voluto trovare in se stessa.
Il "Dopo" è rappresentato dal cambiamento di prospettiva e di modo di approcciarsi alla realtà della protagonista. Dopo una lunga lotta interiore, Irene rielabora gli avvenimenti della sua vita alla sola luce della ragione, comprendendo come i sentimenti siano spesso deleteri nella loro mutevolezza.
Che si voglia smentire o meno la teoria dell’autrice, il romanzo, sia per contenuto che per stile, soddisfa ogni lettore, anche i più esigenti.