Mare di pietra
- Autore: Patrizia Rinaldi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2024
Seconda indagine della Signora e di Andrea: la scrittrice napoletana Patrizia Rinaldi, nota al grande pubblico per i romanzi dedicati a Blanca, divenuti una serie tv di grande successo, ci presenta, dopo Guaio di notte, uscito nel 2023, questa storia altrettanto complicata, piena di bugie, misteri, delitti, dal titolo Mare di pietra (Rizzoli, 2024).
Un plauso per la copertina, azzurra come il mare del golfo di Napoli, mentre il romanzo è tutto ambientato all’interno di una villa affacciata sugli scogli, Villa Genziana, un resort ultralusso, dove una maitresse d’eccezione, Gada di Spagna, dal passato burrascoso e dalle attività losche, trova la morte aggredita da una mannaia, e il suo corpo sparisce.
La Signora e la sua quasi figlia Andrea Di Cosmo, dall’identità liquida, lasciano la cabina sul mare, affacciata su Capo Posillipo e insieme allo strano animale di compagnia della Signora, una sorta di topo sfuggito a un circo, dal nome ironico, “Donna Achille”, vengono ingaggiate come investigatrici per scoprire chi abbia assassinato la maitresse.
Il Capo, Marzio Mansi, promette che le terrà d’occhio, ma le due donne devono ricercare il colpevole di quel delitto (e forse di altri). Nota la rivalità con il padrone dell’albergo, XY, suo nemico giurato.
Dunque le due, sotto falsa identità, giungono nell’hotel che in realtà è un bordello di lusso, per ricconi pronti a qualunque forma di trasgressione sessuale, dove il personale di servizio, a cominciare dalla cuoca, la “nana” Susù Spinosa, per poi passare al maitre, il viscido De Lucia, hanno molti segreti da non divulgare, pena la cacciata dalla diabolica Villa.
Nella storia compaiono personaggi dai nomi e dalle attività stravaganti: la cantante Rosita Santos, che si finge sudamericana, innamorata di Tony Guazzo, di cui è ossessivamente gelosa; il professore tedesco Fisher, ricchissimo, che guarda ma non tocca le donne, accontentandosi di godere solo con gli occhi; e ancora la prostituta Vittoria Riccardo, che si innamora alla vista della bellissima Andrea, e la vorrebbe per un bordello di lusso per guadagnare e farla arricchire. Le sessioni sessuali si svolgono in misteriose cripte sotterranee, dove tutto sembra essere lecito.
L’abilità della scrittrice è quella di saper mescolare i generi: c’è il tema del noir, con tutti i delitti e il sangue che scorre con grande disinvoltura, c’è il tema degli immigrati schiavizzati e derubati della dignità, come avviene con la bella e forte africana Malaika Noor, a cui la scrittrice dedica il libro: la sua storia e quella dei gemelli partoriti di nascosto nella Villa degli orrori è una parte importante della narrazione.
Ci sono i rapporti profondi di genitorialità, veri o adottivi, che segnano le personalità di molti degli attori del plot: la Signora vorrebbe Andrea per figlia, una figlia sottratta alla madre legittima sta alla base del dramma raccontato nel romanzo, Susù vorrebbe essere madre di Malaika, insomma sul tema drammatico dei “figli sottratti” la scrittrice si sofferma con profonda empatia.
E poi c’è la lingua affascinante di Patrizia Rinaldi: lingua infarcita di forme dialettali alternata a un italiano scorrevole, pieno di sarcasmo, ironico, divertente.
Lamette e coltelli, mannaie, pistole, la droga dello stupro, compaiono nella narrazione per uccidere, colpire, vendicare. I misteri sono tanti, altrettanti i retroscena che capiremo solo alla fine della narrazione.
I vestiti, da uomo, da donna, eleganti, raffinati hanno una parte importante nella storia proprio perché i personaggi si muovono nell’ambiguità, metamorfici, sguscianti.
In esergo al romanzo Patrizia Rinaldi pone una citazione di Alice Munro:
“Cercò di metterci una pietra sopra, ma quella si rifiutava di far da coperchio al passato”.
La ringrazio di averla ricordata.
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