Incubo
- Autore: Wulf Dorn
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Corbaccio
- Anno di pubblicazione: 2016
Il re dello psico thriller è tornato: non si è fatto attendere il più recente bestseller di Wulf Dorn, Incubo, da fine maggio in libreria per i tipi Corbaccio (pp. 364, euro 16,90). Lo scrittore tedesco ha lavorato come logopedista psichiatrico prima di dedicarsi alla narrativa a tempo pieno e di scalare le classifiche con “La psichiatra” (Corbaccio, 2010).
Le sue storie risentono dell’esperienza professionale, oltre che della passione per il cinema di Alfred Hitchcock e la tensione che nelle sue pellicole montava dagli intrecci, dai caratteri, dalle situazioni, senza la necessità di esibire manifestazioni di violenza esponenziale. Non a caso, i romanzi di Dorn sviluppano intrighi a sfondo psicologico, nei quali “introspezione” fa rima con “azione” e con “reazione”, quella entusiasta dei lettori davanti alle trame originali portate avanti con tanta sapiente caratterizzazione dei personaggi.
Questa volta, la “sceneggiatura” riprende il tema dei sogni, annunciato dal titolo italiano che rappresenta il tema onirico nella sua versione più angosciosa. E un distico rincara la dose in copertina: “a volte svegliarsi da un sogno può farti precipitare in un incubo”, si legge.
In neurologia, i sogni sono una forma di auto igiene mentale.
“Dopo uno choc, servono alla mente come una squadra di pulizia”
dice lo psichiatra al giovane Simon, come se al sedicenne non bastassero gli attacchi di panico, le fissazioni, le fobie (entrare in un’auto, a volte anche stare all’aria aperta) che lo perseguitano dopo l’incidente in cui ha perso i genitori. Ora gli restano solo zia Tilia e il fratello maggiore Michael.
Simon è un ragazzo sofferente ed è sempre stato un ragazzino speciale. Dopo cinque mesi di ricovero nel reparto di psichiatria pediatrica, è stato dimesso dal “rispettabile club dei fuori di testa” del dottor Forstner, ma resta prigioniero delle sue manie compulsive, della fissazione per l’ordine, che derivano da quello che i medici hanno definito un lieve disturbo autistico. Lui stesso si scopre a pensare che il disturbo ci sia e che, per quanto leggero, gli renda la vita difficile.
È solo per caso che ha sentito quella notizia in tv, entrando in casa della zia. La polizia di Fahlenberg chiede la collaborazione della cittadinanza, scandisce lo speaker, mentre sullo schermo appare il volto della sedicenne Leonie. Simon non può fare a meno di considerare che l’espressione spensierata di una ragazza bionda, carina, con gli occhi azzurri e il sorriso contagioso, contrasta con la scritta ‘SCOMPARSA’, che appare sotto il volto. Le tracce della giovane si sono perse dopo che l’hanno vista scendere dall’auto del padre davanti al cinema. Ma non ha mai raggiunto le amiche. La sua borsa, vuota, è stata trovata ai margini della foresta.
Il ragazzo è senza parole, da qualche parte là fuori c’è una coetanea. Sola. Impaurita. Forse morta.
Tutto ciò ch’è nuovo lo agita. E ritorna sempre quel sogno, quella porta nel bosco, quella voce cattiva:
“saresti dovuto morire anche tu”.
A casa della zia non c’è il sacco di sabbia che avevano in clinica, per sfogare la rabbia, ma scopre una mountain bike del fratello, efficiente sebbene trascurata e si scatena a perdifiato nei sentieri della foresta.
Anche se ogni cambiamento lo fa star male – Mike racconta alla fidanzata Melina che da bambino dava di matto se i genitori spostavano dei mobili – Simon accetta suo malgrado il trasferimento nell’internato del liceo cittadino. In giro, intorno a lui, c’è una strana ragazza. Appare e scompare, sempre sola, per conto suo. Dice che nessuno la nota, che non interessa a nessuno, che i genitori la trascurano.
Le ossessioni non lasciano in pace il ragazzo, soprattutto cresce l’ansia per il mostro che rapisce le ragazze.
Scompare anche Melina e Mike finisce nei guai. Simon deve fare qualcosa, vuole andare a caccia del lupo, desidera con tutto se stesso che tutto ritorni come prima. Niente dovrebbe mai cambiare, niente. Più gli dicono che le persone e le cose si trasformano e che la vita è fatta di cambiamenti continui, più la sua mente rifiuta di accettarlo e vorrebbe con tutte le sue forze riportare indietro la ruota del tempo.
A tutti i costi, anche se Mike continua ad insistere che la vita conosce una sola direzione: in avanti. Che rabbia gli fa sentirlo!
Incubo
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