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Recensioni di libri

Il palazzo del freddo. Un’indagine dell’ispettore Sangermano di Marco Di Tillo

Arkadia Editore, 2017 - Sono tante le tracce che deve battere Sangermano laico consacrato dal fiuto infallibile e dal cuore d’oro, affiancato dai suoi collaboratori, i vice ispettori Gigi Placidi e Silvia Fedele.

Alessandra Stoppini
Alessandra Stoppini Pubblicato il 24-11-2017

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Il palazzo del freddo. Un'indagine dell'ispettore Sangermano

Il palazzo del freddo. Un’indagine dell’ispettore Sangermano

  • Autore: Marco Di Tillo
  • Genere: Gialli, Noir, Thriller
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Anno di pubblicazione: 2017

“Il palazzo del Freddo. Un’indagine dell’Ispettore Sangermano” (Arkadia, 2017) è il terzo romanzo dedicato all’Ispettore dopo “Destini di sangue” (Arkadia, 2013) e “Dodici giugno” (Arkadia, 2015) dello scrittore, autore e regista televisivo romano Marco Di Tillo che vive e opera nell’Urbe.

“Il corpo della ragazza è stato trovato proprio lì, di fianco alla panchina. E questo è tutto dal GR Lazio. Prossimi aggiornamenti nell’edizione della sera”.

furono le uniche parole che l’ispettore Marcello Sangermano riuscì a sentire, mentre si sedeva all’interno, vicino all’autista.

“«E dove si troverebbe ‘sta panchina con cadavere?» domandò, allacciandosi la cintura di sicurezza. «A piazza Vittorio» rispose Paco, mettendo subito in moto”.

Nei giardini di Piazza Vittorio, all’Esquilino, nel luogo più multietnico della Capitale, è stata trovata una giovane cinese uccisa da un colpo di fucile sparato da uno dei palazzi che circondano la piazza. L’efferato omicidio ne ricorda da vicino un altro, avvenuto a Milano, in Largo Tel Aviv, circa tre mesi prima.

“È la seconda in tre mesi, Marcello”.

L’Ispettore Sangermano della squadra Uocs (Unità Operativa per i Crimini Seriali) si era inginocchiato davanti al cadavere per guardare meglio. La giovane era distesa in terra, piegata da un lato, gli occhi ancora sbarrati, in un’espressione sorpresa, come di chi non si aspettasse proprio ciò che le era accaduto. Era davvero una donna bellissima, magra, un corpo ben fatto, stile modella. La sconosciuta nelle dita della mano destra teneva stretto un fiore, un’orchidea. Un mistero nel mistero. Considerato che era fuoriuscito dalla parte opposta della testa della vittima un proiettile calibro 338 millimetri, immerso nel sangue “roba da fucile di precisione”, ora toccava al buon Sangermano scoprire che cosa ci faceva

“una specie di marines appollaiato su un tetto di Piazza Vittorio”.

Una zona dell’Esquilino popolata al novanta per cento da cinesi. Una storica piazza iniziata a costruire nel 1880 e terminata qualche anno dopo, la più vasta di Roma, dal cui tram che si ferma lì più volte al giorno scende una quantità enorme di extracomunitari (“africani, cinesi, indiani, bangladini e chissà di quali altri paesi ancora”).

“Era questa la popolazione dell’Esquilino attuale, con un numero di italiani presenti molto ridotto e che, ogni giorno che passava, si assottigliava sempre di più”.

Sono tante le tracce che deve battere Sangermano laico consacrato dal fiuto infallibile e dal cuore d’oro, affiancato dai suoi collaboratori, i vice ispettori Gigi Placidi e Silvia Fedele. Uno di questi indizi porta verso il “Palazzo del Freddo” storica gelateria artigianale di Roma dal 1880 sita in via Principe Eugenio nel quartiere Esquilino,

“location fondamentale che offre anche il titolo al romanzo”

precisa Marco Di Tillo.

Un romanzo scritto con perizia e passione dal significativo esergo, un antico proverbio cinese:

“Nella bocca della serpe e nel pungiglione della vespa non troverai tanto veleno quanto nel cuore di un uomo”.

Per la stesura de “Il palazzo del Freddo. Un’indagine dell’Ispettore Sangermano” l’autore, laureato in Psicologia, il quale vive a Roma con moglie, tre figli maschi e un cane femmina, ha attinto ai ricordi di infanzia.

“A piazza Vittorio mi ci portava mia nonna, quando ero ragazzino, sul finire degli anni ’50. Arrivavamo a piedi dal quartiere San Lorenzo, dove lei abitava, e ci infilavamo subito dentro le centinaia di banchi dell’antico mercato che stava sulla piazza, all’aperto”.

Il piccolo Marco era attratto non solo dai variopinti colori della variegata merce esposta ma dai

“volti delle persone. Soprattutto i venditori. Le vecchie matrone romane o ciociare che, dai loro banchi, gridavano a squarciagola allegre e scanzonate cantilene, battute spiritose, irriverenti slogan inventati lì per lì”.

Poi la nonna di Marco lo prendeva per mano e lo portava in un altro posto lì vicino, ancora più bello.

“Parlo del Palazzo del Freddo di via Principe Eugenio, dove si mangiava il gelato più buono del mondo, ma proprio il più buono, su questo non c’erano dubbi”.

“Il palazzo del Freddo. Un’indagine dell’Ispettore Sangermano”, sarà presentato a Roma sabato 25 novembre alle ore 17 presso la Gelateria Fassi, via Principe Eugenio 65. Oltre a Marco Di Tillo saranno presenti Livia Frigiotti e Mariano Sabatini. È prevista una degustazione di gelati per tutti i presenti.

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il palazzo del freddo. Un’indagine dell’ispettore Sangermano

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