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Tra un atto e l’altro di Virginia Woolf

Nottetempo, 2015 - L’ultimo libro di Virginia Woolf (1881-1942), pubblicato postumo a pochi mesi dal suicidio dell’autrice, riedito esce oggi in libreria, tradotto e curato da Chiara Valerio.

Alessandra Stoppini
Alessandra Stoppini Pubblicato il 15-05-2015

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Tra un atto e l'altro

Tra un atto e l’altro

  • Autore: Virginia Woolf
  • Categoria: Narrativa Straniera
  • Casa editrice: Nottetempo
  • Anno di pubblicazione: 2015

L’ultimo libro di Virginia Woolf (1881-1942), pubblicato postumo a pochi mesi dal suicidio dell’autrice, Tra un atto e l’altro (titolo originale Between The Acts), esce in libreria oggi, 15 maggio, riedito da Nottetempo, tradotto e curato da Chiara Valerio.

In un pomeriggio di giugno del 1939, in un “remoto villaggio proprio nel cuore dell’Inghilterra” stava per avere luogo l’annuale spettacolo in costume, che, come si leggeva nel programma sbiadito sui fogli di carta carbone, era una carrellata di scene dalla storia inglese. La tradizionale recita che quell’anno era stata affidata alla regia di Miss La Trobe, donna piuttosto malvestita e tarchiata, si sarebbe svolta nel tranquillo giardino di Pointz Hall, residenza degli Oliver. I protagonisti dello spettacolo diviso in tre atti, l’ultimo chiamato “Tempo presente. Noi”, appartenevano alla comunità locale. Ogni estate si poneva la classica domanda se il tempo sarebbe stato brutto o bello e ogni anno era... “una cosa o l’altra”. In caso di pioggia gli attori avrebbero recitato nel fienile, antico quanto la chiesa e costruito con la stessa pietra ma senza campanile. “Brutto o bello, gli spettatori avrebbero preso il tè nel fienile”, infatti giovani uomini e donne erano impegnati a decorare la sala con le ghirlande rosse e bianche di rose di carta rimaste dall’Incoronazione. Le previsioni meteorologiche lette sul giornale da Mr Oliver dicevano: “venti variabili, temperatura stazionaria, precipitazioni irregolari”.

Bartholomew Oliver, ufficiale in pensione di Sua Maestà nelle Indie, aveva posato il quotidiano e osservava il giardino illuminato dal sole, un’estasi assoluta di gioia che abbracciava ogni fiore e ogni foglia. Eppure in lontananza alcune nuvole sembravano una volta ingrossarsi e un’altra diradarsi, simili a semplici ciuffi di peli bianchi. Una nuvola in particolare, molto in alto nel cielo, pareva dura come alabastro dorato e sembrava fatta di marmo immortale. Forse era il segnale del cambiamento in atto. La quiete del villaggio sarebbe stata presto sconvolta dai venti di guerra, era imminente lo scoppio del secondo conflitto mondiale che avrebbe segnato la fine di un mondo e di un’epoca.

“Il futuro gettava ombre sul loro presente”.

Dalla pagina del diario di Virginia Woolf datata 23 novembre 1940:

“Il libro mi dà un leggero senso di trionfo. Lo credo un tentativo interessante di un nuovo metodo. Penso sia più quintessenziale degli altri. Più latte è stato scremato. Un pezzo di burro più ricco, certo più fresco di quella miseria che sono Gli anni. Mi sono divertita a scriverne ogni pagina”.

L’autrice, saggista e critico letterario, scriveva le sensazioni provate al termine della prima stesura di questo “romanzo in un unico episodio” redatto dal 12 febbraio 1938 al 26 febbraio 1941, ricco d’ironia e grazia, carico di raffinati simbolismi. Nelle note finali al testo Chiara Valerio precisa che la Woolf, tra i fondatori del Circolo di Bloomsbury, scrisse questo libro “scherzosamente” e per riposarsi dalle fatiche mentali avvenute durante la preparazione della biografia dell’amico Roger Fry. Vide la luce quindi un volume “pieno di lazzi, di giochi di parole”, alcuni intraducibili.

Una sfida e un onore per la Valerio la traduzione del romanzo che “un po’ mi divertiva e un po’ mi faceva venire i brividi”. Il 24 marzo 1941, un giorno prima di trovare la morte lasciandosi annegare nel fiume Ouse che scorreva vicino a Monks House, sua abitazione a Rodmell nel Sussex, Virginia Woolf aveva scritto di non voler pubblicare Tra un atto e l’altro, perché lo considerava “sciocco e frivolo”, forse in contrasto con la cupa atmosfera di guerra nella quale era piombata l’Inghilterra e l’Europa intera.

“Quando Virginia è morta, il manoscritto di questo libro era stato completato ma non rivisto per la stampa. Lei non avrebbe, credo, fatto numerosi e sostanziali cambiamenti, ma probabilmente avrebbe fatto numerose e piccole correzioni o revisioni prima di arrivare alla stesura definitiva”. Leonard Woolf

Chiara Valerio presenta Tra un atto e l’altro sabato 16 maggio alle ore 13, al Salone del Libro di Torino. Interverranno Ginevra Bompiani e Anna Nadotti.
 

Tra un atto e l'altro

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Tra un atto e l’altro

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