

Siracusa, nelle lettere di Virginia Woolf, è un cortile con due gatti in un cestino, cavalli con pennacchi, frittate, chiaro di luna e golette, ragazze che assomigliano a dipinti. Nell’aprile del 1927 la scrittrice è in Sicilia assieme al marito Leonard ed è subito colpo di fulmine.
Mi sto rapidamente innamorando dell’Italia
ammette.
Virginia Woolf e le tappe del viaggio in Sicilia
La coppia è stata in Francia e a Roma. In Sicilia sbarcano in tempo per la domenica delle Palme e le celebrazioni pasquali. Palermo li conquista con le funzioni religiose e una devozione che diventa arte, Segesta e il parco archeologico, Monreale e il duomo.
A Siracusa arrivano in treno e alloggiano all’Hotel de Rome. Questo è un periodo felice per la scrittrice, che ha già pubblicato alcuni lavori, tra cui La signora Dalloway (Feltrinelli, 2013, a cura di Nadia Fusini). Di lì a pochi giorni, in maggio, uscirà Al Faro (Feltrinelli, 2014, traduzione di Nadia Fusini), che la consacrerà nel panorama letterario. Da Siracusa, il 14 aprile, scrive alla sorella.
“Se vedi una luce danzare sull’acqua”, le lettere di Virginia Woolf


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La lettera diretta alla sorella Vanessa fa parte di quell’epistolario del cuore raccolto da Liliana Rampello nel libro Se vedi una luce danzare sull’acqua (Il Saggiatore, 2024), straordinaria testimonianza di un legame duraturo che si estende per quarant’anni. Quasi un lustro di vita, passioni, delusioni, successi letterari e artistici, pettegolezzi, paure che corrono lungo un filo invisibile eppure indistruttibile, fatto di fogli coperti da una calligrafia minuta. Pagina dopo pagina prende forma una biografia inedita:
Qualcosa che è più della somma di due vite: qualcosa che sta tra due vite.
A beneficio di Vanessa, Virginia descrive Siracusa e lo spirito italiano: pochi tratti bastano per definire la fascinazione esercitata dai luoghi su uno straniero.
Scrivo di nuovo in condizioni disagevoli seduta accanto alla fonte Aretusa (Alfeo le dava la caccia, come sai, e ora sgorgano insieme per l’eternità), in un riverbero di sole e polvere con italiani che dormono, qualcuno canta, un uomo suona il mandolino; un mendicante.
Ci sono gli immancabili particolari di un resoconto a carattere quasi domestico. Quelli destinati alla famiglia: la sistemazione, la qualità del cibo.
Noi stiamo in una modesta locanda italiana, dove nessuno parla inglese, e ci preparano cibo squisito [...] C’è un cortiletto con due gatti in un cestino, un cameriere che vernicia un tavolo e una vecchia che fa la cernita dei materassi; mi sto rapidamente innamorando dell’Italia. [...] Il vecchio albergatore cucina una frittata espressamente per me.
E poi la maestria del grande scrittore dipinge un notturno urbano di singolare chiarezza. Guardare Siracusa attraverso gli occhi di Virginia Woolf è privilegio e, insieme, rivelazione.
Ieri notte abbiamo esplorato Siracusa al chiaro di luna. Ma come faccio a raccontare senza annoiarti, soprattutto senza che tu abbia bevuto una bottiglia di vino e sia mezza sbronza come ero io [...] la baia, le golette, il cielo azzurro, con le colonne bianche che si stagliano come carta e le nuvole che le solcano, e la gente che va a spasso, e un uomo sui trampoli – no, non mi viene.
Poco dopo:
Stiamo molto tempo sul terrazzo guardando la gente che passa in strada. Tutti i cavalli sono addobbati con pennacchi.
Non manca un pensiero dedicato alla nipote:
Di’ ad Angelica che durante il viaggio verso Roma mi sono svegliata di notte e ho trovato la sua scatola di fiammiferi. Si è rivelata molto utile. Ho diversi segreti da dirle, in gran confidenza. Ho visto tre nuove creature fatate. Mi hanno detto di salutarla. Ho raccontato loro che lei ha una bellissima tribù di elfi, e anche un tritone col pennacchio ma questo è molto riservato.
Virginia Woolf e il desiderio di viaggiare per tutta la vita
L’Italia regala alla scrittrice una parentesi lieta dalle preoccupazioni quotidiane. Qualcosa che assume una dimensione quasi onirica. E che lei immagina di prolungare in maniera indefinita, come un turista qualsiasi alle prese con la nostalgia della vigilia del ritorno:
Vorrei continuare a viaggiare di città in città per tutta la vita; girovagare fra le rovine e guardare le golette che arrivano in porto, e innamorarmi delle ragazze italiane, che assomigliano tutte ai disegni di Millais sul Cornhill. Vorrei anche scrivere; e non si riesce; ma forse i libri è più piacevole immaginarli.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il viaggio in Sicilia di Virginia Woolf, tra cibo squisito, vino e creature fatate
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