Terra Alta
- Autore: Javier Cercas
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2020
Romanzo straordinario, ricco di suggestioni letterarie, umane, morali, quello che è valso allo scrittore spagnolo Javier Cercas l’ennesimo riconoscimento: Terra Alta ha vinto il Premio Planeta 2019 e noi lettori italiani lo leggiamo con la pregevole traduzione di Bruno Arpaia edito da Guanda nele 2020.
La storia sembra un poliziesco e da un efferato delitto si muove la narrazione. In una masseria catalana, nel territorio chiamato “Terra Alta” dove vive da quattro anni il giovane poliziotto Melchor Marìn, vengono ritrovati i cadaveri dilaniati, torturati, dei vecchi Francisco Adell e sua moglie, mentre in un’altra stanza giace morta la loro domestica rumena. Paco Adell è il proprietario di una importante azienda grafica, che estende anche in Sud America le sue filiali; Melchor è il primo a giungere su luogo della strage e, data la sua complessa vicenda personale che parte dalla sua difficile infanzia, diventerà per lui una forma di ossessione scoprire l’autore di quel misterioso crimine. Le indagini si protraggono per mesi, ma gli assassini o i loro mandanti non vengono trovati. La figlia Rosa, il genero Alberto Ferrer, fatuo e disprezzato dal suocero, l’amministratore e vecchio amico del fondatore dell’azienda, Grau, gli altri numerosi impiegati e dirigenti d’azienda che non amavano il vecchio despota, tutti sono potenziali assassini ma non si trovano prove che confermino la colpevolezza di nessuno di loro. Anche Melchor finge di accettare la chiusura del caso, ma in realtà continua a indagare per suo conto. La sua vicenda passata lo ha spinto in anni lontani a leggere il romanzo di Victor Hugo I Miserabilli, che finirà per essere una sorta di guida spirituale della sua esistenza. Jean Valjean, il poliziotto Javert, ecco che i personaggi di un romanzo famoso diventano quasi reali, ispiratori del comportamento etico di Melchor. Dopo anni turbolenti ha incontrato nella Terra Alta una bibliotecaria amante della lettura, Olga, e se ne è innamorato perdutamente: leggendo libri a voce alta, accettando i suoi consigli di lettura, dopo Hugo ecco Grass, Tomasi di Lampedusa, Perec, Melchor è diventato un uomo nuovo, diverso: la bambina nata dal loro amore si chiamerà Cosette, in omaggio al romanzo più amato. Ma la storia va avanti e nell’intrigo degli avvenimenti si presenteranno nuovi inediti personaggi, colpi di scena, drammi, delusioni.
La storia dell’evoluzione di Melchor, avvenuta attraverso il desiderio di giustizia, è al centro della riflessione etica di Javier Cercas: il suo personaggio dovrà fare scelte morali molto importanti, capire cosa sia veramente la giustizia, quella della forma o piuttosto quella della sostanza.
Nel romanzo di Cercas c’è una ricchezza di temi che si intrecciano di cui è difficile fare una sintesi: c’è l’amore per una madre che viene uccisa e di cui invano si ricerca l’assassino; c’è la ricerca di un padre mai conosciuto; c’è l’amicizia, che si crede di aver trovato nel fedele collega Salom; c’è l’amore assoluto per una donna, Olga, guida spirituale e passione fisica; c’è la storia difficile della Spagna, il ricordo mai sopito delle atrocità della Guerra Civile, la presenza incombente del separatismo, Catalogna contro Spagna. Ma certamente quello che più affascina nel libro di Cercas è l’amore per la letteratura, l’importanza dei romanzi nella vita e nella formazione del personaggio che ha ricevuto il nome di un re magio, Melchor, portatore di doni al Bambino. Un’ennesima metafora, di cui il bel romanzo abbonda, pur nella sua scrittura tesa e incalzante, fin verso l’inatteso ma rasserenante finale. Che bel viaggio ci offre Cercas con questo libro, che ci obbliga a riflettere, a meditare, a rivedere anche qualcuna delle nostre certezze: il gran dono della letteratura, quando è grande.
TERRA ALTA
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