Sotto un cielo sempre azzurro
- Autore: Andrea Vitali
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Garzanti
- Anno di pubblicazione: 2019
Andrea Vitali ha smesso per ora di scrivere della cittadina di Bellano, dove accadevano piccoli o grandi fatti ai cittadini comuni e vira decisamente verso il fiabesco.
Il suo ultimo libro, Sotto un cielo sempre azzurro (Garzanti, 2019), è la quintessenza del buon umore, in un momento storico dove gli scrittori scrivono perlopiù di futuri lugubri, di persone cattive o depresse. No, Vitali ama la vita anche nei suoi romanzi.
Mattia è un bambino che vive in una fattoria, figlio unico con la scuola lontana e pochi amici. Tutto cambia, quando il nonno Zaccaria va ad abitare nella fattoria. Non essendoci una stanza per lui, il nonno dorme con il nipote, che è ben felice di avere compagnia.
Zaccaria è alto, magro, ha un gran vocione, ma insegna a Mattia un sacco di cose: come cogliere la frutta, come salire in montagna. Mattia pur volendo bene ai genitori non è stato mai così felice. A letto nella stanza, il nonno gli parla di sua nonna, dei ricordi di quando era giovane, i sacrifici fatti per avere un tetto sulla testa.
Dopo alcuni mesi di pura felicità le cose cambiano drasticamente, difatti una mattina Zaccaria si sveglia parlando francese. Ritiene di essere Napoleone, l’empereur.
I genitori sono molto preoccupati. Effettivamente il nonno di Mattia è ammattito.
Non sapendo che fare, chiamano il dottore che consiglia loro di portarlo in un casa di cura. Scritta così sembra una cosa triste, ma Andrea Vitali riempe il romanzo di freddure, di proverbi, di nomi e situazioni strampalate.
Il finto Napoleone finisce nella casa di cura dove si ingegna per la campagna di Russia, come il vero Napoleone vuole conquistare quel grande paese.
A Mattia manca il nonno Zaccaria, ma noi lettori ci divertiamo da pazzi. Vitali mette in scena un vero e proprio elogio della follia. Per dire: il direttore dell’istituto organizza dei cineforum con un regista cinese, Dia Ze Pam (una benzodiazepina che rilassa e fa dormire).
Diciamo Sotto un cielo sempre azzurro è a favore dei matti, ma è anche vero che il gioco è bello quando dura poco. Mattia vuole suo nonno, non Napoleone.
Scrittura vivace quella di Vitali, eclettica e teneramente ironica.
Alla fine di Sotto un cielo sempre azzurro c’è un breve racconto che ha nel titolo la parola matti.
Consigliato come strenna natalizia a persone che non si prendono troppo sul serio.
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