Requiem per una monaca di William Faulkner

Requiem per una monaca di William Faulkner (edito in Italia per la prima volta per Mondadori, nel 1967) racconta una storia assurdamente reale.

Contea di Yoknapatawpha. Un luogo che non esiste. Il tribunale condanna a morte Nancy, ex ladra e prostituta di colore, accusata di aver ucciso nella culla la figlia dei suoi padroni. Sì, ho detto padroni e, no, non dovrebbe essere così. Ma all’epoca nella quale si svolsero questi fatti il mondo andava nella direzione sbagliata.

Nancy rimane impassibile di fronte a quell’orribile sentenza. All’ultimo istante, però, avviene ciò che non ci si sarebbe mai aspettati: Temple, la madre della vittima, si autoaccusa del crimine. Anzi, difende Nancy a spada stratta.
Qual è, però, la verità? E, soprattutto, verrà a galla?

William Faulkner usa una tecnica che mescola finzione a documenti storici, una tecnica affascinante e intrigante. Pagine ricche di colpi di scena, pagine gentili ma comunque decise per una storia che ci prenderà dentro.

Requiem per una monaca è un libro ideale per trascorrere qualche ora in uno scenario differente dal nostro, prima di tornare con i piedi per terra e fare un confronto con la nostra società.
Un libro dedicato a chi vuole leggere qualcosa sopra le righe, grazie a descrizioni minuziose e personaggi assolutamente credibili.
Parole vecchie di decenni che non hanno perduto un briciolo della loro potenza narrativa. Un bel biglietto da visita, non vi pare?