La casa degli specchi di Cristina Caboni

Cristina Caboni, dopo aver esordito con Il sentiero dei profumi, aver proseguito conLa custode del miele e delle api, Il giardino dei fiori segreti, La rilegatrice di storie perdute e La stanza della tessitrice; torna ora in libreria con La casa degli specchi (Garzanti, 2019). Una storia di fascino, che accanto ad una bella storia d’amore, tratta, con sapienza narrativa, temi importanti quali il periodo del maccartismo e la guerra fredda, il cinema negli anni ’50. Ma andiamo con ordine.

Milena è la grande protagonista del libro. Lei che ha perduto la sua mamma, è cresciuta con Teresa, una dolce matrigna e il nonno materno Michele Loffredo. Ora quest’ultimo è molto malato e Milena parte da Roma per andare ad assisterlo a Positano. Michele, abile gioielliere, abita nella “villa degli specchi”, chiamata così perché lui stesso vi ha costruito una stanza ricoprendola con ben dodici specchi, spinto nel suo intento dall’assunto per cui: “gli specchi riflettono l’anima”.
Durante dei lavori di sostentamento della casa emerge una tragica scoperta: un cadavere orribilmente mutilato, con un particolare orologio, fatto dal nonno stesso. E così:

Certe volte accadono cose che travolgono l’esistenza di una persona, cambiandola radicalmente.

Il cadavere ritrovato appartiene forse a sua nonna Eva, della quale: “È come se di Eva si fosse cancellata ogni traccia”.
Milena si accorge presto di essere circondata da un clima di omissioni e bugie, che complicano la vicenda e creano distanze incolmabili. Suo nonno quanto è coinvolto in questa storia? Ha forse commesso un omicidio? Nulla è come appare e forse solo il bel Federica Marra, incaricato di svolgere le indagini, può fare chiarezza. Ma anche lui…

La casa degli specchi è un libro che tratta, con dovizia di particolari, il tema del maccartismo, ovvero di quel particolare fenomeno avvenuto negli anni a cavallo tra ’40 e ’50 negli Stati Uniti, che:

nasceva dal timore che l’ideologia politica sovietica mirasse a contaminare il sistema capitalistico che aveva contribuito a rendere gli Stati Uniti una potenza mondiale. Casi di spionaggio internazionale e clamorose denunce.

Altro tema coinvolgente è la descrizione particolareggiata di quello che fu il cinema e il suo mondo negli anni ’50 in Italia. Sono gli anni della Dolce Vita di Fellini, dove

molte grandi personalità dello spettacolo si trasferirono in Italia e le ville dell’aristocrazia, un tempo splendide e sempre affascinanti, fecero da sfondo alle loro vite da rotocalco.

Un libro che trascina benevolmente il lettore in un vortice intenso di emozioni, dove si respira a pieni polmoni il profumo del mare e dei limoni; e si resta incantati di fronte ad una bella storia d’amore inossidabile nel tempo.