Il pregiudizio della sopravvivenza di Paolo Roversi

Conti in sospeso, vendette fredde, rapine spettacolari, missili, bombe, veleni rari, automobili di extralusso, mafia russa, fortini inaccessibili alla polizia al centro di Milano: ecco gli ingredienti di cui si serve Paolo Roversi che confeziona per la collana Farfalle di Marsilio un nuovo giallo, Il pregiudizio della sopravvivenza (2021).

Il romanzo ha per protagonisti Enrico Radeschi, giornalista freelance di “MilanoNera”, informatico bravissimo, pirata della rete, fidanzato con la bella Andrea, giovane giornalista anche lei, e Loris Sebastiani, commissario milanese elegante come un manichino, toscanello sempre in bocca, una serie di fidanzate che si alternano al suo cellulare e nel letto, pronto a squagliarsela per non dover stringere legami con la ragazza di turno.

La trama si apre con una rapina stravagante in un attico milanese dove si sono radunati a casa Perego un gruppo di ricchi e famosi: si sono presentate alla festa quattro ragazze in tutta nera, mascherate con volti di attrici famose, irriconoscibili: pistole alla mano, in puro stile “La casa di carta”, la celeberrima fiction spagnola di culto, hanno svuotato i conti correnti dei malcapitati, senza spargere una goccia di sangue, fuggite su una utilitaria rossa, apparentemente irraggiungibili.

Loris Sebastiani, l’agente Carla Rivolta, i loro collaboratori sono alla ricerca di indizi, e viene richiesto l’aiuto di Enrico Radeschi, che con la sua abilità di hacker, capace di bypassare la burocrazia poliziesca, entra nei sistemi di sicurezza e collabora col suo amico Loris. Ma questa volta proprio non può: hanno appena rapito la sua fidanzata Andrea che partecipava a Salisburgo a un corso di giornalismo, e l’autore del rapimento è una figura di delinquente che era stato dato per morto: invece Hurricane è vivo, ha cambiato volto e vuole vendicarsi di Enrico, a cui lo lega un passato violento mai dimenticato. Ora la partita finale si svolge tra un potentissimo boss che ha a sua disposizione mezzi, capacità, sadismo e ferocia, e Radeschi, aiutato dal suo amico, il Danese, spregiudicato greco con buoni contatti con la mafia russa, che lo asseconda nella ricerca spasmodica contro il tempo di salvare la vita a Andrea, prigioniera e torturata nelle mani di un feroce assassino.

I colpi di scena, i viaggi ad altissima velocità tra l’Italia e l’Austria, in compagnia delle musiche di Bob Dylan e Mozart, tra trappole, tranelli, e un laptop con cui Radeschi fa veri miracoli, ci raccontano una storia al limite della verosimiglianza ma davvero molto ironica e divertente: un ritmo incalzante ci accompagna nelle pagine del libro fino al previsto lieto fine. Un libro per l’estate da non perdere, una Milano tutta da scoprire, forse Alessandro Robecchi docet!