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Recensioni di libri

Addicted di Paolo Roversi

SEM, 2019 - Sette persone isolate in una masseria della Puglia, allo scopo di guarire dalle loro dipendenze, affidati alle cure di una psichiatra e al suo ridotto staff. Un metodo rivoluzionario, se non fosse che si trasforma in tragedia. Perché i protagonisti iniziano a scomparire.

Cristina Biolcati
Cristina Biolcati Pubblicato il 12-06-2019

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Addicted

Addicted

  • Autore: Paolo Roversi
  • Genere: Gialli, Noir, Thriller
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Casa editrice: SEM
  • Anno di pubblicazione: 2019

Scheda e prezzo libro:

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Il mantovano Paolo Roversi, giornalista e sceneggiatore (ha lavorato alla longeva serie tv “Distretto di Polizia”), è autore di una storia a metà fra un Grande Fratello, che tutti spia e come deus ex machina dirige e “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie, che a tratti richiama.

“Addicted” (SEM Editore, gennaio 2019) narra la storia della psichiatra londinese Rebecca Stark, inventrice di un metodo omonimo rivoluzionario per curare qualunque tipo di dipendenza (addiction). Quando il ricco magnate russo Ivanov le propone di aprire una catena di cliniche a nome “Sunrise” da lei dirette, la professionista non può di certo rifiutare. La prima a sorgere è in Puglia, in un’antica masseria rimodernata e adibita a clinica vera e propria. Fra colline e uliveti incontaminati, Rebecca si trasferisce col suo braccio destro, un infermiere che l’ha a lungo coadiuvata nella sua professione. Ivanov invece mette a loro disposizione un energumeno volto a svolgere le mansioni più pesanti.
I pazienti che inaugureranno la struttura, figurando da “testimonial” in un secondo momento, sono sette. Quattro donne e tre uomini che, nel corso dei giorni, dovranno confessare le loro dipendenze e diventare un gruppo coeso. Gioco d’azzardo, vojerismo in rete, ninfomania, autolesionismo, ce n’è un po’ per tutti i gusti.

La vita procede fra litigi e battute sarcastiche, in masseria, dove a ciascuno vengono assegnati dei compiti pratici per far passare il tempo. Cucinare, vangare l’orto e simili. Fino a quando scenderà una pioggia torrenziale a mettere fuori uso ogni collegamento col mondo esterno e ad acuire quel senso di isolamento che tanto ricorda “Dieci piccoli indiani”.
A sparire, invece delle famose statuine dal centrotavola, sono i biglietti dell’autobus con cui i pazienti potrebbero in teoria andarsene. Ma la situazione precipita e, per riprendere la sinossi, diventa davvero un gioco al massacro.
In questo romanzo il lettore deve fare i conti con due piani paralleli. In contemporanea agli eventi attuali, infatti, ci sono capitoli risalenti ad un raccapricciante omicidio avvenuto nel 1994 nella Foresta Nera. È evidente che non sia un episodio isolato, ma un “focolaio” mai sopito che ha portato alla degenerazione degli eventi in masseria. Ma “chi di loro”? Diventa la domanda.

Paolo Roversi mette in scena un dramma che tiene vivo l’interesse del lettore, anche perché i colpi di scena sono molti di più di quelli citati.
Non me ne voglia l’autore però se dico che la seconda parte si rivela meno credibile rispetto alla prima e che la soluzione non è proprio imprevedibile.
D’altra parte, tenere in scena così tanti attori contemporaneamente, dando a ciascuno un ruolo verosimile, senza far sì che risultino fuori luogo mentre fanno colazione con dei cadaveri intorno, non è da tutti. Non per niente abbiamo osannato Agatha Christie.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Addicted

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Commenti: 1

  • Sabrina Zuppardi
    12 giugno 2019, 15:19

    Wow!! Sembra avvincente!!
    Non l’ho mai letto, lo comprerò!

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