Il piccolo libraio di Archangelsk
- Autore: Georges Simenon
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
Il quesito è in sé paradossale: possono la modestia e la discrezione essere portate alla esasperazione? E se sì, cosa diventano? Che tipo di comportamento provocano in chi ci sta a fianco, in chi condivide con noi le nostre giornate? In questo piccolo romanzo, Georges Simenon risponde a queste e altre domande a suo modo, dipingendo con la maestria che lo contraddistingue, una realtà di provincia apparentemente rassicurante e solidale, ma in realtà spietata e cinica che con l’uso del pregiudizio mette a dura prova la tenuta mentale dei suo abitanti o almeno di quelli che mal si adattano allo stagnante stile di vita di quel luogo.
Siamo nella provincia francese del Berry e il romanzo sembrerebbe essere ambientato negli anni in cui è stato scritto, il 1956. Jonas Milk, il protagonista della storia, è un libraio di origini russe, riservato, educato e schivo che cerca di ritagliarsi un angolo di vita nel mercato della piccola cittadina dove abita da ormai molti anni. Anche se è cresciuto tra le bancarelle di quel micromondo che è il mercato, nessuno ha smesso di dargli del lei, lui è per tutti il “signor Jonas”, quasi fosse un ospite, quasi non fosse uno di loro. L’esistenza di Jonas è però sconvolta dall’arrivo a casa sua come domestica di Gina Palestri, ragazza poco più che ventenne, figlia di italiani. Lei è l’antitesi di Jonas, è esuberante, spigliata, disinvolta e libertina, anche troppo. E’ la ragazza più bella del mercato, ma proprio per il suo carattere è ben vista da tutti meno che dalla madre, la quale la dà letteralmente in sposa all’inerme e sorpreso Jonas, che a circa quarant’anni si scopre felice di condividere la sua vita con qualcun’altro. Sa che lei non lo ama, ma non è la luna che le promette, solo la tranquillità. Tranquillità che dura poco, perché Gina si concede le sue periodiche scappatelle finché una sera sparisce nel nulla. Nel mercato, però, niente accade senza che nessuno se ne accorga e, quando il mattino dopo a Jonas viene chiesto dove si trovi la moglie, lui che non lo sa, risponde “è andata a Bruges”. E’ l’inizio della fine. Mente, sperando che la moglie ritorni come aveva fatto altre volte e le risparmi la vergogna della fuga, ma lei non torna. Agli altri non importa e per lui, “ospite” del mercato, uomo coerente e moralmente elegante, non c’è una seconda possibilità; non è più il bonario signor Jonas, è ormai solo un bugiardo e quando si scopre che Gina non è mai stata sulla corriera che l’avrebbe dovuta portare a Bruges, il pregiudizio verso Milk diventa un’accusa che serpeggia tra i frequentatori di quel mondo: è possibile che Jonas Milk, proprio lui, si sia sbarazzato della moglie?
Simenon riesce ad analizzare, senza mai far perdere mordente alla narrazione, il dramma di quest’uomo, piccolo fisicamente e grande moralmente, la cui unica colpa è la sua mediocrità agli occhi degli altri. Un romanzo di vita quotidiana, con atmosfere familiari e un finale che a molti lascerà l’amaro in bocca.
Il piccolo libraio di Archangelsk
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