Il grande futuro
- Autore: Giuseppe Catozzella
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2016
"Il grande futuro" (Feltrinelli, 2016), nuovo romanzo di Giuseppe Catozzella, già vincitore nel 2014 del Premio Strega Giovani con "Non dirmi che hai paura", è la storia di Alì, un ragazzino, come racconta lui stesso nel romanzo, “nato due volte”: la prima dalla propria madre e la seconda dopo un grave incidente. Per tutto il romanzo, il protagonista rimarrà Amal cioè Speranza, quel nome che gli viene dato quando, a causa dello scoppio di una delle innumerevoli mine in un campo di una terra d’Africa non ben specificata, viene gravemente ferito ma sopravvive anche se parte del suo cuore, una valvola almeno, è sostituita con quella di una bambina cristiana. Come può lui, Alì, devoto ad Allah, portare in sé anche una piccola parte del cuore di un nemico? E’ la mamma Fatima a fargli accettare la nuova realtà, a sussurrargli che non conta una valvola ma "la fitra", il soffio divino che ci anima e fa aspirare alla pace .
Così continua la vita di Alì, anzi di Amal, che appartiene a una povera famiglia di servi e pescatori e vive in condizioni di miseria pur coltivando una stretta amicizia con Ahmed, ben più ricco di lui. Nel villaggio sul mare si respira già l’aria, in altri luoghi ben più acre e cruenta, della guerra a sfondo religioso tra Esercito Regolare e Neri. Nonostante ciò, Amal, Ahmed e l’amica Karima crescono condividendo tanti sentimenti ed esperienze adolescenziali: i giochi, i divertimenti, lo splendido e incontaminato mare ma anche il primo amore e qualche litigio. Il nuovo cuore di Amal batte e sussulta come gli altri ma, ogni tanto, incespica un pochino quasi a ricordargli l’antico Boato che tanto in lui aveva cambiato. Quel ragazzino, sempre alla ricerca della propria identità, si pone, seppur adolescente, tante domande cui danno una risposta persone di rilievo o anziani del villaggio. Raja, la vecchia strega dice al ragazzo che lui, come aveva fatto il suo antenato Alì Yonus, guerriero leggendario, porterà la guerra. L’imam Tarif, invece, seda le sue paure e dà una risposta al suo desiderio di sfuggire ad un infelice destino di servo:
"Volevo solo ricordarti che la felicità è un diritto di tutti, Amal. Ricorda queste parole. Qualunque cosa accada alla tua giovane vita, hai diritto alla felicità. Se la cercherai, lei si farà trovare"
Da qui il dibattersi di pensieri e sentimenti nell’animo del protagonista che, ormai, ha poco tempo per vivere momenti spensierati. Eventi imprevisti cambiano la vita: Amal, dopo che il padre e il migliore amico lasciano, per motivi diversi, il villaggio, si ritrova senza due importanti punti di riferimento e, al cospetto di una madre sempre più triste e avvizzita, va alla ricerca di sé. Si rifugia, innanzitutto, nella moschea, dove cerca un profondo contatto con il suo Dio, Allah, nella speranza di trovare la propria dimensione e realizzazione.
In queste pagine Catozzella pone l’accento fra tanti dei principi fondamentali dell’Islam che, così, nella sua purezza, non può che esser visto in positivo. Eccoci quindi a scoprire che la “jiad” non è altro che lo sforzo per incarnare l’amore di Allah e il “qari” è semplicemente colui che ha imparato a memoria tutto il Corano. Di grandi sacrifici e devozione necessita la dottrina di Allah per essere messa in pratica. In ciò si accomuna alle altre religioni che privazione e dedizione richiedono. Ma ciò che innalza fa correre anche il rischio di esaltarsi ed è quello che è successo in passato nelle guerre religiose di ogni credo ed oggi ha luogo proprio con gli estremisti islamici. Amal, in seguito ad altri eventi, ancora insoddisfatto e carico di quell’atavico desiderio di una felicità piena, passa “dall’altra parte” ovvero da asceta e ricercatore di pace diviene guerriero di luce, entrando a far parte dell’ala estremista dell’Islam. Non ci sarà qui, però, luce, bensì lutto, tragedie, morte. Amal non porterà, come dice il suo nome, speranza, bensì diverrà uno fra i più temibili guerrieri. Solo dopo un lungo percorso di dolore, Amal comprende, grazie a Marya, la giovane mite e dolce che gli viene data in sposa, che neppure quella è la strada giusta. Per cambiare ci vorrà il coraggio di un ragazzo cresciuto troppo in fretta e la dolcezza di una moglie che porta in sé un segreto. Il Futuro è lì ad aspettarli, basta non ricusare il passato, non respingerlo, accettare chi è differente da noi.
Giuseppe Catozzella ha scritto uno splendido romanzo di formazione che di certo è insolito per il dipanarsi degli eventi narrati, ma che tocca tante tematiche oggi più che mai attuali, delle quali sentiamo parlare ma sempre allo stesso modo, con la stessa angolazione. L’autore non fa così, si esprime a trecentosessanta gradi perché ci mostra realtà da più punti di vista ed inoltre fa ruotare l’intera narrazione sul costante conflitto che è in noi, sulla continua ricerca d’una felicità che non sentiamo di possedere, padroni o servi noi siamo. Eppure, spesso, molto spesso la felicità e il Grande Futuro si realizzano, come nel romanzo, attraverso un solo mezzo: l’Amore.
Il grande futuro
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