Italiana (Mondadori 2021) è il nuovo romanzo di Giuseppe Catozzella dedicato alla figura della brigante Maria Oliverio, detta Ciccilla, (Casole Bruzio, 30 agosto 1841 – Forte di Fenestrelle ?, 1879 circa), appartenente alla banda di Pietro Monaco, suo marito, tra il maggio 1862 e il febbraio 1864, operante in Calabria all’indomani della proclamazione del Regno d’Italia di Vittorio Emanuele I. Catozzella è stato già autore di libri tradotti in tutto il mondo, tra i quali Non dirmi che hai paura (Feltrinelli 2014, vincitore del Premio Strega Giovani).
Chi era Ciccilla
Una donna del Sud del nostro Paese, un’italiana in un’Italia che sta per diventare nazione. Una donna nata da una famiglia poverissima, fiera e combattiva, che conosce i luoghi natii come le sue tasche, le cui vicende in questo coinvolgente romanzo sono documentate da più fonti. I documenti riportati (telegrammi, sentenze, affissioni, discorsi, lettere) sono reali. Inoltre, gli accadimenti storici e privati della vita di Maria Oliverio e di Pietro Monaco sono documentati negli atti dei processi depositati presso l’Archivio Centrale dello Stato e l’Archivio dello Stato Maggiore dell’Esercito di Roma e l’Archivio di Stato di Cosenza.
“Sono Maria Oliverio, fu Biaggio, di anni ventidue. Nata e domiciliata a Casole, Cosenza, senza prole, di Pietro Monaco. Tessitrice, cattolica, illetterata”.
Maria si è presentata il 16 febbraio 1864 di fronte al Tribunale Speciale Militare di Catanzaro vestita da uomo con indosso un gilè di panno a colore, giacca e pantaloni di panno nero e il capo avvolto in un fazzoletto, classica tenuta da battaglia dei briganti. Non è vero che Maria è illetterata, ha frequentato la scuola per quattro anni, ma secondo il suo acume, con la legge, se sei soltanto una tessitrice, è meglio fingersi idioti. Nascosta all’interno di una caverna, Maria non aveva paura, per giorni e notti interminabili i pensieri tornavano ai genitori, ai fratelli e
“a quel diavolo di mio marito Pietro, che avevamo lasciato lassù, morto, bruciato, in quel disperato nido d’aquila”.
Il pomeriggio, o la notte, con la luna, Maria scendeva al torrente, immergeva la testa fino alle spalle nella corrente gelida, dissetandosi. Di giorno la donna si spogliava nuda ed entrava in acqua, galleggiava sul dorso lasciandosi trasportare dalla corrente, si perdeva a seguire le nuvole nel cielo e tutto in quei momenti si sospendeva, il passato e il futuro tornavano pieni di vita. La famosa Ciccilla, la terribile Ciccilla, sta per essere catturata dai soldati del Nord, Cacciatori delle Alpi, montanari che avevano liberato le loro terre e adesso venivano a dare la caccia a chi cercava la libertà per il Sud, come la stessa Ciccilla. Eppure in certi posti, dentro i boschi e sulle montagne della Sila calabrese, non ci sarebbero arrivati, non potevano conoscere i sentieri battezzati “dai nostri nonni, le vie aperte dai nostri avi”.
Ma i soldati scesi del Nord d’Italia avevano cominciato a farsi condurre da vaccari, carbonai e taglialegna. Questo pensiero toglieva il sonno a Ciccilla che si sentiva braccata, in questa guerra civile allora ignorata, adesso dimenticata. È stato il sottotenente dei bersaglieri Giacomo Ferraris a catturare Maria Oliverio: “Ha le tette!” rideva insieme con gli altri, con quel ridicolo accento piemontese. “Ha le tette!”.
Italiana di Giuseppe Catozzella: un romanzo dedicato a Ciccilla
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In questo trascinante romanzo storico è l’io narrante di Ciccilla a raccontare che cosa veramente avvenne nel Sud dopo la proclamazione del Regno d’Italia. Appare evidente l’ardimento e il coraggio di Ciccilla, un’antesignana del femminismo, una figura di donna epica e insolita per i tempi, in un’epoca nodale, mentre il tortuoso processo verso l’Unità d’Italia si andava compiendo. Il 17 marzo 1861 era nato un nuovo Paese in Europa: l’Italia. Se Roma faceva ancora parte dello Stato Pontificio, avrebbe fatto parte del Regno d’Italia solo dopo la presa di Roma (nota anche come breccia di Porta Pia, episodio del Risorgimento avvenuto il 20 settembre 1870) e molti problemi atavici, come la Questione meridionale, ancora non sono stati del tutto risolti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La storia della brigante Ciccilla nel nuovo romanzo di Giuseppe Catozzella: Italiana
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