Francesco. Il primo italiano
- Autore: Aldo Cazzullo
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: HarperCollins
- Anno di pubblicazione: 2025
La Casa Editrice HarperCollins Italia edita Francesco. Il primo italiano (2025) di Aldo Cazzullo, nato ad Alba nel 1966, che segna l’avvio delle celebrazioni per gli 800 anni dalla morte di Francesco d’Assisi, nato Giovanni di Pietro di Bernardone (Assisi, 1181/1182 – Assisi, 3 ottobre 1226), Patrono d’Italia.
Il Santo più amato, venerato, invocato, pregato, dall’incredibile avventura cristiana; inoltre, il più rivoluzionario, fonte di ispirazione del pontificato di un papa altrettanto rivoluzionario, primo pontefice che ha voluto chiamarsi Francesco nella storia della Chiesa.
Credo che Francesco possa davvero essere considerato il primo italiano. Non è una tesi scientifica. È un’adesione spirituale. Un moto dell’anima. San Francesco è il primo italiano perché è una figura fondamentale, anzi fondativa, della nostra identità. E non perché oggi è il patrono d’Italia. Quella è solo una conseguenza.
Francesco è il primo italiano perché è il primo a scrivere una poesia meravigliosa, il Cantico delle Creature, nella nostra lingua: il volgare, la lingua del popolo, l’antenato dell’italiano moderno. Nacque, morì e fu sepolto nel cuore della penisola, abitò i luoghi più segreti e ameni dell’Italia centrale, e per l’Italia viaggiò nelle città e nei boschi, a Firenze e nei romitori, a Bologna e nei santuari di montagna. Francesco ha inventato il presepe vivente, primo dei grandi presepi custoditi nelle chiese e dei tanti piccoli presepi che sono in ogni casa, in ogni famiglia italiana. Comunicando il Vangelo attraverso la parola, la musica, il mimo, ha consentito lo sviluppo del teatro e delle rappresentazioni. Ha ispirato i più grandi italiani della storia: sono stati terziari francescani, quindi appartenenti al suo ordine sia pure da laici o da sacerdoti, Giotto, Dante, Petrarca, Boccaccio, Tasso, Cristoforo Colombo, Amerigo Vespucci, forse anche Galileo Galilei, di sicuro Alessandro Volta, Luigi Galvani, Guglielmo Marconi, Alessandro Manzoni, don Bosco fino ad Alcide De Gasperi.
Per primo, incarnando il Vangelo, Francesco ha sostenuto non solo a parole ma con l’esempio che tutti gli uomini nascono liberi e uguali, e che tutti siamo uguali davanti a Dio, perché ha riconosciuto la dignità a ogni essere umano. Ha trattato le donne da pari a pari. Ha amato e difeso i bambini, si è preso cura dei malati, dei deformi, dei lebbrosi, delle persone ai margini della società. E così ha posto le fondamenta della lettura italiana del cristianesimo: una fede non incompatibile con la ragione, incentrata non solo su Dio ma anche sull’uomo, capace di dialogo e di rispetto verso gli altri popoli e le altre religioni, che è poi l’essenza dello spirito di Assisi.
Francesco è il primo italiano perché è il precursore dell’umanesimo, che è il grande contributo dato dall’Italia alla civiltà universale e anche perché, riscoprendo il creato, lodando la natura, parlando agli animali, proclamando che ogni cosa è nostra sorella, ha cambiato la nostra visione del mondo.
Concetto quanto mai attuale: Francesco dimostrò che la povertà può essere non soltanto imposta e subìta, ma scelta, accettata.
In queste pagine Cazzullo, che da 35 anni racconta i principali eventi italiani e internazionali, prima sulla “Stampa” poi sul “Corriere della Sera”, di cui ora è vicedirettore e responsabile della pagina delle Lettere, descrive in stile divulgativo e accattivante la vita del Poverello, fonte di ispirazione per ciascuno di noi, capace di illuminare il tempo buio che stiamo attraversando.
Francesco è la parte migliore di noi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Francesco. Il primo italiano


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