Flush. Biografia di un cane
- Autore: Virginia Woolf
- Casa editrice: Nottetempo
Nottetempo Edizioni ripropone nel 2012 "Flush. Biografia di un cane" di Virginia Woolf
“Oh, Flush! aveva detto Miss Barrett. Per la prima volta lo guardava negli occhi. Per la prima volta, Flush vedeva la signora distesa sul divano”.
Questa storia raccontata da una delle più eminenti scrittrici del Novecento narra la vita e le nobili gesta di un “cocker spaniel di razza purissima, rosso di pelo e con tutte le stimmate della sua specie”. Un cane speciale come la sua padrona/amica “la più grande poetessa d’Inghilterra. La brillante, la sfortunata, l’adorata Elisabeth Barrett in persona”. Il cagnolino proveniente dalla campagna del Berkshire era arrivato al numero 50 di Wimpole Street “la strada più elegante di Londra, la più impersonale” per rallegrare la vita solitaria della poetessa inferma, che trascorreva la maggior parte del suo tempo rinchiusa nella penombra della sua camera. In questa stanza permeata dall’odore di acqua di colonia, Flush ed Elisabeth, in quel giorno d’inizio estate del 1842, rimasero sorpresi guardandosi, perché si rassomigliavano. “Pesanti bande di riccioli incorniciavano il viso di Miss Barrett, grandi occhi luminosi brillavano, una larga bocca sorrideva. Pesanti orecchie incorniciavano la testa di Flush e pure i suoi occhi erano grandi e vivaci, e teneva la bocca spalancata. ”
La donna e il cane si guardavano riconoscendosi, però “che differenza!”. Da un lato il pallido viso consunto di Elisabeth privo di luce e aria libera, dall’altro il musetto pieno di salute di un cagnolino. Bastò quello sguardo a Flush per accettare la sua nuova condizione e accucciarsi “sulla coperta intorno ai piedi di Miss Barrett” in quel posto “che sarebbe stato suo per sempre”. Arrivata l’estate, le prime sortite di Flush furono in carrozza insieme a Miss Barrett e a sua sorella. Splendido scoprire gli odori, il frastuono e le luci smaglianti della capitale dell’Impero Britannico! Se il tempo si manteneva al bello, il cane accompagnava la padrona adagiata su di una seggiola a rotelle condotta da Wilson, sua fedele domestica, per Wimpole Street e Regent’s Park, dove Flush scorrazzava felice. Gli anni volarono, gli autunni si erano trasformati in precoci inverni, nella camera dell’inferma, simile a una grotta, arrivavano attutiti i brusii della città interrotti dalle visite di Miss Jameson, di Mister Kenyon e dall’incessante scrittura di Elisabeth. Il 25 maggio del 1845 giunse una lettera e insieme con essa l’amore “Come ti amo? Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi...”. La vita di un “uccello in gabbia” cambiò per sempre, Miss Elisabeth divenne una fonte d’inesauribile energia scaturita dalla passione ricambiata per il poeta Robert Browning. Flush aveva cercato di impedire questa liaison mordendo più volte i polpacci di Browning! Con Flush e Wilson gli innamorati fuggirono in Italia, a Pisa e a Firenze stabilendosi a Casa Guidi. In questo mondo nuovo il cane da “aristocratico” diventò “democratico” inoltrandosi nei vicoli di Firenze. “... esce ogni giorno e parla italiano con i cagnetti”.
Divertono, commuovono e incantano le vicende di Flush animale sensibile, fin troppo umano, pubblicate per la prima volta nel 1933 e ora rieditate dalla Casa Editrice romana Nottetempo a cura di Chiara Valerio, per ricordare i 70 anni dalla scomparsa di Virginia Woolf. Flush. A biography, piccolo capolavoro di eleganza, ci ricorda il vicendevole e disinteressato amore che intercorre tra uomo e animale.
“Flushie è mio amico, mio compagno e mi ama più di quanto ami la luce del sole”.
Flush
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Flush. Biografia di un cane
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