Critica della ragione psicoanalitica. Tre saggi su Elvio Fachinelli
- Autore: Massimo Recalcati
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Ponte alle Grazie
- Anno di pubblicazione: 2020
In Critica della ragione psicoanalitica. Tre saggi di Elvio Fachinelli (Ponte alle grazie, 2020), Massimo Recalcati riflette sull’antinomia "apertura e chiusura" a cui Fachinelli associa il concetto di ripetizione (ostinata tendenza della soggettività umana al "chiuso") e trasformazione o ripresa (che genera un plus, un’eccedenza che ci sottrae al movimento immobile della ripetizione).
L’individuo nella "ripresa" non si limita a ripetere ciò che è stato ma si rinnova (ripetizione buona). Questo non accade quando l’analista non sempre opera per aprire la ripetizione del trauma iniziale a una possibile ripresa. Il chiuso prevale sull’aperto e l’analisi stessa interviene come momento di una nuova e duratura, a volte interminabile, otturazione.
Il Fachinelli politico prova a pensare l’aperto come "relazione tra non uguali", rapporto sempre conflittuale tendente alla settarizzazione e spinta al chiuso che ci caratterizza come uomini.
Riflettendo sulla coppia chiuso-aperto durante la contestazione studentesca del ‘68, Fachinelli suppone che esista la possibilità che la psicoanalisi porti un contributo alla lotta politica, per esempio nella formazione dei gruppi dove i partecipanti vivono l’angoscia della disgregazione e chiudono il gruppo (processo claustrale).
Si tratta della vocazione paranoica di ogni essere umano a difendere il proprio terreno dal pericolo dello straniero, divenendo esso stesso razzista e xenofobo.
Come ritrovare un principio di apertura, dunque? La risposta di Fachinelli presuppone la virata dell’inclinazione paranoica settaria a quella della comunanza: processo di accomunamento che implica una mente democratica che si muove per integrazioni e non per scissioni.
Quindi viene analizzato il linguaggio politico che come quello della psicanalisi rischia sempre l’irrigidimento ideologico, per esempio formule come destra e sinistra, che lui definisce obsolete, anziché integrare l’alterità, rafforzano in modo paranoide la scissione. La sua proposta è la rinuncia alla dicotomia marxista e la sostituzione con quella tra chiusura e apertura, tra negazione e affermazione della vita.
Fachinelli poi procede riflettendo sul dopo Freud, che ci dice non essere in grado di spingere la lingua della psicanalisi verso la contaminazione con altri linguaggi come la mistica o una certa filosofia. La sua polemica con Freud lo porta al superamento del dualismo soggetto-oggetto e modificare la propria postura rispetto al mondo: deporre l’armatura fallica freudiana e accogliere il femminile, cioè il cuore.
La costruzione di una psicanalisi aperta contro l’ortodossia classica che la liberi dalla tentazione del chiuso e la conduca verso lo spazio aperto del mare sarà lo sforzo che Fachinelli farà nella sua opera.
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