Cattivi soggetti. Gli ultimi fuochi del Novecento
- Autore: Renzo Paris
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2013
Torno a rimarcare (rivendicare) l’imprescindibilità storica del Sessantotto, a seguito del quale niente e nessuno è stato più lo stesso e come prima. Il memoir di Renzo Paris che Iacobelli riedita in edizione più corposa (contiene, fra l’altro, alcuni versi inediti di Pierpaolo Pasolini) si intitola - provocatoriamente - “Cattivi soggetti” e discende in maniera scoperta dall’anno mirabilis. Avercene di neo-ideologues, intellettuali scomodi, giornalisti-scrittori irreggimentati, della specie che affolla le pagine (poco più che 160, fitte) del libro, quando politica e cultura erano i poli convergenti di un binomio inscindibile, andavano a braccetto sfrontatamente, tra riunioni femministe e altre assembleari, vangeli laici, scioperi, controinformazione, sedute di autocoscienza e sembrava proprio che la storia non dovesse mai finire (sono gli scherzi che a volte giocano i lampi del sol dell’avvenire). Fatto sta che quando mai si è più rivisto in giro un gruppo tanto ideologizzato/agguerrito di critici-scrittori-attori-registi-poeti militanti (gramsciani, lacaniani, marcusiani che siano stati) che “lo faceva per passione”: più o meno come la Bocca di rosa di De Andrè, ma col valore del marxismo e della rivoluzione aggiunto.
Nel ritratto di gruppo (con diverse signore) redatto da Paris si avvicendano senza quasi soluzione di continuità, mostri sacri e nuovi mostri dell’intellighenzia italiana, ripresi in un tic, un faccia a faccia, un’illuminazione, un tradimento, un aneddoto, un’idiosincrasia, una poesia, nel “qui e allora” della vita quotidiana, divisa tra penne (all’arrabbiata) e realtà. Si fa presto a smarrirsi nell’indice di “venerati maestri” (per dirla con Edmondo Berselli) frequentati all’epoca dall’autore: fra essi si rintracciano Moravia, Morante, Pasolini, Asor Rosa, Fofi, la Rossanda, il “deamicisiano” Scalzone, il “corvo” Tony Negri, e persino l’agit prop culturale Bifo e il già autarchico (ma ai tempi più simpatico) Nanni Moretti.
“Cattivi soggetti” è un album di ricordi che interseca il saggio, che interseca il romanzo, che interseca la diaristica vintage, resoconto di un tempo e un’Italia che non tornano più. Indicativo, in tal senso, il sottotitolo del libro, “Gli ultimi fuochi del Novecento”, come dire: dopo di che il diluvio, il vuoto a perdere, l’irrompere del millennio senza slanci nè idee.
Le doti narrative di Renzo Paris non le scopro io: la prosa è asciutta ma elegante, affinata da decenni di militanza intellettuale, capace di immortalare come pochi - a distanza di sicurezza dagli scivolamenti nostalgico/celebrativi, il Sessantotto e il tanto che ci girava (e ci è girato) attorno, quando tutto era da fare e farlo sembrava possibile.
Cattivi soggetti. Gli ultimi fuochi del Novecento
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