1984
- Autore: George Orwell
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Straniera
“1984” di George Orwell è un vero e proprio capolavoro, pubblicato per la prima volta nel lontano 1949 e capace ancora di affascinare chiunque la legga. Un inquietante visione della realtà portata all’eccesso, che riflette i problemi di una società governata e controllata e che spinge l’individuo nelle direzioni e nei significati che preferisce.
L’autore del romanzo è George Orwell, il cui vero nome è Eric Arthur Blair, nato in India nel 1903 e poi trasferitosi, con la famiglia, in Inghilterra nel 1907.
Orwell, noto anche per “La Fattoria degli animali (1945), descrive abilmente l’ingranaggio di un governo totalitario nell’anno 1984 appunto, in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia.
Londra è la città principale dell’Oceania ed al vertice del potere politico c’è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, un’entità astratta e concreta allo stesso tempo e che nessuno ha mai visto di persona. La maggiore istituzione sotto questa entità è il Partito interno, poi quello esterno ed infine la gran massa dei sudditi. La città è invasa di manifesti con il volto del Grande Fratello ed ogni casa è potenzialmente controllata da teleschermi che controllano ogni attività di chi vive. "La pace è guerra", "La libertà è schiavitù", "L’ignoranza è forza", questi i motti che riassumono la politica di questa società.
Il racconto è incentrato su Winston Smith, che lavora presso il Ministero della verità e che ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua.
In questi nasce un forte sentimento di odio verso il Grande Fratello, una forte voglia di riscoprire un passato che viene quotidianamente gestito e cancellato dal potere; sentimenti che deve controllare per evitare la Psicopolizia e soprattutto il Ministero dell’Amore e la sua misteriosa funzione.
È una coscienza collettiva che vuole sovrastare e cancellare quella del singolo individuo.
"1984" è il racconto di una dittatura totale che dista dai più grandi totalitarismi del passato poiché il Grande Fratello non si accontenta di governare le masse e quindi la loro sottomissione, ma vuole avere per sé l’anima e il cuore di ogni suddito prima di metterlo a morte. Si differenzia, ad esempio, dall’inquisizione, che metteva a morte l’eretico ma non la sua storia, non il suo coraggio. Il condannato in Oceania, prima di morire, dev’esser sottomesso e non importa se ci vorranno anni: insieme al suo corpo dovrà morire anche la sua anima. Il Grande Fratello non solo pretende obbedienza assoluta, ma anche la spontanea condivisione del sogno. Orwell comunque va oltre: nascono spontanee infatti riflessioni non solo nella dittatura stalinista alla quale si è ispirato, ma anche nella nostra società, nella nostra democrazia. Evidente ad esempio il legame tra potere e strumenti di comunicazione, oppure fra potere e storia.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 1984
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Splendido e cupamente profetico.