Bianco
- Autore: Bret Easton Ellis
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2019
Bret Easton Ellis, il cantore della generazione X, ossia di chi sta per compiere o chi ha compiuto cinquanta anni, si concede delle riflessioni a cuore aperto nel suo ultimo libro, Bianco (Einaudi, 2019, traduzione di Giuseppe Culicchia).
Bret è stato un bambino fortunato, nato da una famiglia benestante a West Hollywood. I genitori si fidavano quando lui giocava fuori casa con i suoi amici. Ellis scrive che non c’erano i cellulari, quindi nessuna mamma chiamava ogni dieci minuti, come accade oggi. C’era maggiore fiducia e più responsabilità. Ora i bambini sono costantemente localizzati, riempiti di chiamate e giocano meno all’aria aperta. Queste mamme di oggi, vincenti sul figlio, si stanno preparando a giovani adulti passivo-aggressivi che prenderanno un sacco di ansiolitici per gestire la rabbia.
Ellis, poi, parla senza remore del suo essere gay. A parte periodi in cui ha praticato un libertinaggio sfrenato, lo scrittore ha avuto sempre un unico compagno, in una vita a due molto tranquilla. Attualmente sta con un ragazzo "millennial" di venti anni più giovane.
A parte l’affetto per il suo compagno, Ellis scrive ancora di quando vinse Trump e molti vissero il risultato come una tragedia che finiva sulle piattaforme social. A leggerli sembra che negli States non ci sia più una vera democrazia: non vengono più accettati messicani che entrano senza visto nella Terra dell’opportunità e Trump è una sorta di diavolo. Lo scrittore, invece, vede pochi cambiamenti con Trump perché la democrazia americana è solida e quelle che fanno i millennial sono solo lagne ingiustificate.
Poi c’è un capitolo sui film, spesso di carattere LGBT. Ellis fa una cernita su film che gli sono piaciuti, fino ad arrivare alle otto nomination agli Oscar per il film Moonlight: per Ellis questo film gioca sul vittimismo, senza avere le qualità di un buon film, dato che il protagonista non solo è un ragazzo di colore, ma è povero e gay e viene anche bullizzato. Il film piace perché il ragazzo ha una vita orrenda e a Hollywood, tra champagne e selfie, la figura del gay povero di colore fa commuovere.
In altre pagine parla del film American Gigolò con Richard Gere, per lui primo esempio di una ragazzo bello, che abita in un una casa confortevole, che veste solo con abiti firmati, pagato da donne non più giovani che lo sfoggiano per le vie di Hollywood, nei ristoranti alla moda, negli alberghi più in. Non tutte vogliono anche l’intimità fisica, ma tutte pagano.
Infine c’è l’Ellis che critica Twitter, ma non può fare a meno della follia del politicamente corretto portato agli eccessi tipico di questo social network, analizzando quei tweet rimasticati dove regna il conformismo e la lamentela continua.
Bianco è un libro consigliato a chi ama i romanzi di Bret Easton Ellis e a chi è appassionato di cinema e passa del tempo sui social.
Bianco
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