Oltre i fiumi
- Autore: Elizabeth Barrett Browning
- Categoria: Poesia
Elizabeth Barrett, una raffinata cultura letteraria e una straordinaria precocità che, a soli quattordici anni, sfociano nel suo primo poema epico. In seguito, una brutta caduta da cavallo e la tisi le comportano non pochi problemi di salute che la costringono a un sofferto isolamento.
Quando la solitudine sembra ormai averla vinta, l’incontro con Robert Browning, quasi chiamato dal suo canto lanciato in sfida ad anni dolorosi e desolati, riaccende un travolgente sentimento d’amore che si pensava irrimediabilmente perduto.
Nascono così i “Sonetti dal Portoghese”, scritti nel 1846, finiti poco prima del matrimonio con Robert, celebrato il 19 settembre dello stesso anno.
“Ma amami per amore che tu sempre
amar possa, nell’eternità d’amore”.
Le sponde di due fiumi accompagnano il corso di una vita consacrata alla poesia. Canto nella corrente, abbandonato ai moti della passione, fiorita improvvisamente quando Elizabeth Barrett ha già da tempo passato i trent’anni e sembra ormai non credere più a nulla che la riscatti dal deserto in cui si trova confinata. La fonte, colma di dolore e solitudine, accoglie uno slancio dei sensi che travalica la forma stessa del desiderio, diventando incontenibile impulso a creare.
Quello di Elizabeth è un risveglio della natura fisica e comunicante del corpo, recuperata attraverso l’esercizio d’amore. Ne nasce una lingua panica, incapace di contenere se stessa, destinata a sconfinare di là dalle limitazioni poste da metro e prosodia.
Quasi il ritorno vitale del flatus, ossia il respiro che viene a dare sostanza all’anima, faccia saltare ogni schema ritmico insieme ai nessi consueti che reggono la materia, plasmandoli secondo un’immaginazione che si edifica su una rinnovata base di empatia.
“Il volto del mondo intero, penso, è altro
da che sentii i passi dell’anima tua
accanto a me muoversi quieti, oh, quieti
insinuandosi fra me e il tremendo bordo
d’ovvia morte, ov’io d’affondar pensando
d’amor fui vinta e tutto di vita appresi
in ritmo nuovo”.
L’amore è ragione di ogni movimento, misura e qualità che permea la natura, inducendo in lei il prodursi di tutti gli esseri .
Con laboriosità, seppure a tratti rassegnata e priva di intento, la Barrett ha continuato a seguire ogni traccia di questo vibrante passaggio emotivo, senza voltare le spalle a ciò che l’aveva inaridita. Tutto viene raccolto fino al momento fondamentale, la sintesi estrema da cui esce ichòr, il nutrimento alchemico, distillato da una visione che ha saputo e voluto spingersi oltre.
Elizabeth si vede come “un’ape in un cristallo”. Immagine di fragilità e costanza, è l’insetto catturato dalla resina che sfida i millenni e se ne fa testimone, mentre si trasforma in ambra preziosa. Proprio la pena che l’ha reclusa, dunque, assume inaspettatamente un valore positivo, portandola alla liberazione, ossia la salvezza “nell’amor divino”.
Il suo verso si innalza al di sopra dello spazio e del tempo, trova sostegno in una grazia cosmica da cui contempla la fine terrena di un viaggio che tuttavia perdura infinitamente nella sua forma sensibile.
“Tuttavia, a te – a te – io guardo
oltre l’amore scorgendone la fine,
l’oblio al di là della memoria udendo;
come uno che in alto sieda e fissi
fino al mare oltre i fiumi amaro”.
Dal Tamigi all’Arno, il fiume doppio, il doppio corso di una vita, che accumula il limo di un nuovo e più intimo épos, nel quale si rinviene non una storia d’amore ma il paradigma sentimentale di ogni unione.
Daniela Marcheschi presenta qui una scelta di “Sonetti dal Portoghese”, dandone al lettore una nuova e raffinata traduzione, nella quale rivive tutta la sensualità di uno dei grandi Canzonieri che hanno inciso profondamente nel lungo percorso della lirica femminile, da Saffo a Nosside, da Gaspara Stampa a Emily Dickinson.
- Titolo: “Oltre i fiumi” (Sonetti dal Portoghese)
- Autore: Elizabeth Barrett Browning
- Curatrice: Daniela Marcheschi
- Casa editrice: Via del Vento edizioni
- Anno: 1998
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Oltre i fiumi
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E mi perdo.... Poesia, poesia, senza te viver non può l’anima mia.
Grazie, buon lavoro e buona vita!