Giornate nazionali delle Case dei personaggi illustri: quando e quali residenze di scrittori e poeti visitare

Prendere un tè in casa Shelley, riascoltare una delle celebri arie d’opera da Puccini, scoprire le novità nella dimora di Silvio Pellico: è un giro del paese sulle tracce di indirizzi celebri quello proposto anche per il 2023 dalle Giornate nazionali delle case dei personaggi illustri. L’appuntamento è per sabato 1 e domenica 2 aprile 2023. Varie le destinazioni: piccoli edifici o ville storiche, abitazioni o veri e propri musei, residenze stabili o rifugi estivi in cui si mantiene vivo il ricordo degli illustri residenti e immutate le atmosfere che hanno assistito a creazioni, composizioni, opere d’arte e capolavori letterari. Della nutrita compagnia fanno parte musicisti, pittori, giornalisti, scienziati, esponenti di spicco in ogni campo del sapere. E molti scrittori e poeti.

Giornate nazionali delle case dei personaggi illustri: come funziona?

L’iniziativa è proposta dall’Associazione Nazionale Case delle Memoria che, nata a Prato nel 2005, ha presto raccolto 54 realtà culturali della Toscana. Ma l’invito, che conta sul sostegno di Ministero della Cultura e International Council of Museums (Icom), è rivolto a tutte le case museo italiane, in una collaborazione ideale a sostegno della memoria.

Le prenotazioni per le visite sono possibili dal 20 al 30 marzo. Sul sito l’elenco delle adesioni e una panoramica delle realtà esistenti e dei possibili itinerari.
E se è vero che non è possibile leggere le opere immortali dei grandi scrittori senza sperimentare i luoghi del loro vissuto e il legame con il territorio di appartenenza, allora vale la pena fare un viaggio nello straordinario patrimonio culturale del nostro paese. Il risultato è una mappa speciale, fatta di indirizzi famosi. Visitiamone cinque su tutti.

La casa degli affetti di Silvio Pellico in Piemonte

Un antico edificio di origine medievale affacciato su una piazzetta suggestiva, a Saluzzo, capitale dell’antico Marchesato piemontese, conserva quattro archi ogivali affrescati a formare la struttura portante e le loggette ora murate al piano superiore. Niente fa sospettare l’identità dell’illustre occupante: Silvio Pellico nasce nel piccolo appartamento al primo piano il 25 giugno 1789 e qui trascorre i primi anni dell’infanzia. Per tutta la vita conserva un ricordo affettuoso della città, identificata come luogo della memoria felice e degli affetti. È il punto di partenza del percorso di vita che lo porta a Milano, poi al carcere Spielberg e successivamente a Torino, ospite a Palazzo Barolo. Restaurata dal Comune, la casa oggi conserva oggetti personali, manoscritti e opere dello scrittore e patriota donati al Comune dalla sorella Giuseppina nel 1858.

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La residenza di Giosuè Carducci a Bologna

Giosuè Carducci la definisce la casa dei pensieri e degli affetti miei. I libri, le immagini, gli oggetti, i cimeli: tutto racconta la vita dell’uomo e dello scrittore a Bologna. Mai come in questo caso il contenitore possiede i tratti tipici dell’autoritratto e dell’autobiografia. In questo luogo il poeta ha costruito l’immagine pubblica di sé: quella dell’umanista amante dei propri studi, in perenne dialogo con i libri, vera e unica consolazione della sua esistenza. Non c’è mobile o quadro, arredo o suppellettile ornamentale che non racconti la storia della sua vita, rievocando episodi dell’instancabile attività culturale.

Keats-Shelley Memorial House a Piazza di Spagna, a Roma

L’indirizzo è di quelli prestigiosi: piazza di Spagna, a Roma, proprio nei pressi della celebre scalinata. Così come celebri sono gli occupanti Percy Bysshe Shelley e John Keats che vi morì nel 1821 a soli 25 anni. La casa è un vero e proprio memoriale della permanenza inglese nella capitale. Conserva quadri, sculture, manoscritti, oggetti e prime edizioni delle opere. E poi vere e proprie reliquie: una ciocca di capelli di John Milton e di Elizabeth Barrett Browning, una maschera di carnevale in cera di Lord Byron, manoscritti di Jorge Luis Borges, Oscar Wilde, Mary Shelley, Walt Whitman, William Wordsworth, Robert Browning e Joseph Severn. La Keats-Shelley Memorial House contiene anche una biblioteca di 8mila volumi in continuo aggiornamento, ampie terrazze, un negozio libreria e una sala multimediale con un documentario sui poeti romanici.

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La romantica casa Guidi a Firenze

In piazza San Felice, a Firenze, c’è casa Guidi, per 14 anni dimora di una coppia illustre della letteratura internazionale: la poetessa Elizabeth Barrett e Robert Browning, reduci da nozze clandestine nel 1846, per l’opposizione del padre di lei, si stabiliscono qui.

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Pienamente inseriti nella colonia inglese di Firenze, hanno molti amici famosi e la casa diventa in fretta un polo culturale di riferimento. L’arredamento semplice e funzionale, scelto dalla coppia e prodotto di frequenti spedizioni presso i rigattieri fiorentini, è quello originale, così come le opere murarie. L’ambiente non assomiglia a un museo, ma, secondo la volontà del Landmark Trust ed Eton College proprietario dello stabile, rimane un appartamento che sembra solo momentaneamente vuoto con i proprietari in procinto di tornare. Qui la visita guidata sarà possibile lunedì 3 aprile.

Il palazzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, papà del Gattopardo

In via Butera, a Palermo, c’è la residenza di Giuseppe Tomasi di Lampedusa che prima di diventare uno degli scrittori più noti del ’900 con Il Gattopardo, è duca di Palma e principe di Lampedusa. In realtà non sospetta il successo letterario che arriva postumo. Il palazzo Lanza Tomasi conserva intatta la sua biblioteca. Nella sala da ballo sono esposti tutti i manoscritti: i visitatori, accompagnati dai proprietari, potranno ammirare oltre al Gattopardo anche le Lezioni di Letteratura Francese e Inglese, I Racconti e La Sirena. Nella sala dedicata alla famiglia sono esposti quadri, oggetti e documenti come il ritratto del bisnonno dello scrittore il Principe Giulio Fabrizio Tomasi di Lampedusa, modello per il protagonista del Gattopardo.