La scimmia nuda
- Autore: Desmond Morris
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Bompiani
Irriverente, provocatorio e dissacrante, ma come non poter rintracciare e riconoscere le nostre origini in questo studio composto da Desmond Morris. La Scimmia Nuda, edito da Bompiani in edizione tascabile nel 2001, risulta essere uno studio zoologico sull’animale uomo ormai un po’ datato, ma tuttavia di forte attualità.
L’autore, in modo consapevole, riporta alla luce e sotto la lente del lettore la parte animale e primitiva dello scimmione nudo che oggi spadroneggia sul pianeta Terra. Il chiaro intento dello zoologo è quello di far emergere, in chi sta leggendo, la consapevolezza di come alcuni comportamenti, atteggiamenti e credenze siano direttamente derivate, anche se a volte mascherate, dai nostri più antichi predecessori.
Desmond Morris è uno studioso che ha dedicato la sua lunga vita all’analisi del comportamento animale, formazione che in questo testo, ormai non più recentissimo, fa da base per l’esplicazione, volutamente parziale e di parte, di diversi atteggiamenti e comportamenti dell’uomo moderno.
Spaziando dal comportamento alimentare all’instaurazione di legami affettivi, passando per il desiderio della scoperta e di alcune motivazioni dell’aggressività, Desmond Morris riesce a far chiarezza su alcuni importanti elementi che condizionano l’uomo di oggi, che spesso si autocelebra come moderno e ipertecnologico, e che mostra continuamente la tendenza a dimenticare le proprie origini “scimmiesche”.
Anche se può apparire riduttivo e tendente alla semplificazione, questo testo raggiunge l’obiettivo di sensibilizzare il lettore sulle determinanti biologiche di alcuni dei più importanti e significativi comportamenti dell’essere umano. Il fine di questo studio appare essere quello di permettere a chi legge di compiere una riflessione sulle proprie affinità con gli altri primati del regno animale. Questo scopo viene raggiunto con sistematicità scientifica e leggerezza narrativa, elementi che rendono il libro una piacevole lettura che apre spazi di riflessione e di significazione nuovi, ma nello stesso tempo antichi.
In ultima analisi, scorrendo le pagine del saggio, si ha la possibilità di guardare con occhi diversi alcuni dei più frequenti comportamenti e atteggiamenti della nostra specie.
La conoscenza del proprio passato, le origini biologiche del nostro comportamento, risulta essere, dopo la lettura di questo testo, una possibilità di evoluzione per il genere umano piuttosto che una limitazione o un’àncora che ci immobilizzi nel nostro percorso di possibile crescita personale.
La scimmia nuda
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Dalla data del Festival di Sanremo, lo scorso Febbraio, le vendite di questo saggio, pubblicato nel 1967 da Desmond Morris, hanno registrato un’improvvisa impennata. Merito di Francesco Gabbani, della sua “Occidentali’s Karma” e della sua esplicita citazione di questo libro, sottolineata dalla presenza in scena di un ballerino, Filippo Ranaldi, in costume da gorilla. Possiamo chiederci se una canzonetta sia un buon veicolo per propagandare la lettura di un libro, ma, a parte il testo che relaziona, in modo senz’altro arguto, le teorie di Morris alla società attuale, sicuramente il fine giustifica i mezzi e, se serve a propagandare la lettura, anche la musica pop rende un buon servizio.
Del resto, questo saggio che esamina l’uomo dal punto di vista zoologico, trattandolo come “animale” uomo, è quanto mai attuale ancora oggi, come ha dichiarato lo stesso autore affermando di essersene accorto al momento di scrivere la prefazione alla nuova edizione, uscita all’inizio dell’anno. In occasione della sua prima uscita, il saggio ricevette invece innumerevoli critiche, principalmente dirette al linguaggio troppo “facile” e all’esposizione dei concetti, pensata per un pubblico generalista e non “erudito”. Ma proprio quello era lo scopo di Morris, che, senza pretendere di essere un antropologo, voleva affrontare il tema in modo che fosse fruibile dal pubblico senza che il lettore avesse bisogno di una laurea o di un diploma per capirne i concetti.
Morris non perde occasione per ricordarlo: è uno zoologo, non un antropologo, e proprio per questo elabora un approccio completamente nuovo (per l’epoca) all’antropologia. Il considerare l’uomo come una scimmia spogliata di tutti i suoi peli, nuda per l’appunto, costituiva un punto di vista diverso e innovativo. Ma per quale motivo la scimmia, nella sua trasformazione a uomo, si sarebbe liberata dei peli? Secondo Morris, per la sua evoluzione da animale nomade ad animale stanziale: perdendo la funzione protettiva che rivestiva durante i lunghi spostamenti, la pelliccia risultava essere solo un ricettacolo di parassiti. Questo il concetto dal quale parte tutta la riflessione di Morris, che esamina l’evoluzione dei comportamenti umani dallo stato di scimmia a quello di homo sapiens. Non che tale evoluzione risulti essere del tutto perfezionata: anzi, a ben guardare, la maggior parte dei comportamenti umani ben poco, per non dire per niente, si distacca da quelli dei nostri antenati scimmieschi. Vi siete mai chiesti da cosa nasca l’esigenza dell’uomo di intrecciare relazioni stabili, piuttosto che praticare la promiscuità come la maggior parte delle specie animali? O da che cosa dipenda la condanna sociale dell’omosessualità? Quali sono le moderne dinamiche di lotta, e quanto sono simili a quelle utilizzate dagli animali? Che cosa ha fatto sì che l’uomo cambiasse le proprie abitudini alimentari? Per trovare le risposte a queste e a molte altre domande, è utile leggere questo saggio, che ci sorprenderà con chiarezza e conducendoci per mano verso una riflessione del quale il lettore è parte attiva, non semplice destinatario. E’ proprio questo stimolare il pensiero di chi legge, piuttosto che imporre concetti preconfezionati dall’alto, che ha fatto la fortuna del libro di Morris, rendendolo un vero e proprio classico malgrado si tratti di un saggio. E, ovviamente, facendone una vera e propria fonte di citazioni e di riferimenti ancora al giorno d’oggi.