L’enigma della camera 622
- Autore: Joël Dicker
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: La nave di Teseo
- Anno di pubblicazione: 2020
Nella camera 622 di un lussuoso hotel a Verbier, località sciistica sulle Alpi evizzere, avviene un omicidio; le indagini della polizia non riescono a individuare il colpevole e il caso viene chiuso.
Anni dopo uno scrittore in cerca di quiete e ispirazione si reca a Verbier e soggiorna nel medesimo hotel, nella stessa camera dove è avvenuto l’omicidio. Incuriosito dalla reticenza del personale dell’hotel in merito alle circostanze del crimine commesso anni prima, non riesce a sottrarsi al fascino del caso irrisolto e inizia a indagare.
Questa, in sintesi, la trama del nuovo libro di Joël Dicker, autore di successo e conosciuto per il best seller La verità sul caso Harry Quebert.
Le aspettative per questo suo nuovo romanzo, L’enigma della camera 622 (La nave di Teseo, 2020, trad. M. Zemira Ciccimarra), a mio parere sono state disattese: è un libro lunghissimo, che poteva essere condensato in metà della pagine.
La storia è inizialmente intrigante, ma si arena in una continua ricerca di stupire il lettore finendo per essere prolissa, irrealizzabile e assurda. I personaggi sono mal caratterizzati, poco approfonditi, sempre uguali, non c’è mai un’evoluzione che possa incuriosire.
Inspiegabile, poi, il tributo all’editore di Joël Dicker, un frequente intermezzo di cui ci si chiede la ragione visto che si intromette nella trama senza alcun motivo.
Joël Dicker è sicuramente uno scrittore di talento, i suoi romanzi precedenti sono stati apprezzati e premiati, ma L’enigma della camera 622 non è certamente all’altezza della sua fama.
L'enigma della camera 622
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Il romanzo L’enigma della camera 622 (2020) è un altro romanzo del giovane scrittore Joel Dicker che già abbiamo avuto l’onore di poter conoscere attraverso La verità sul caso Harry Quebert (2012), altro capolavoro letterario dei nostri tempi. Abituati ad un tipo di giallo alla Sherlock Holmes o più recentemente alla Signora in giallo, ci troviamo di fronte ad un nuovo modo di approcciare all’enigma in modo inclusivo e accattivante. Infatti, il lettore viene coinvolto fin dall’inizio, facendolo partecipare alle indagini che capitano per caso al nostro autore/personaggio. Joel Dicker in questo romanzo mischia come sempre realtà e finzione in quanto il ruolo del protagonista potrebbe essere benissimo un alter ego dello scrittore, che cita anche il proprio editore Bernard de Fallois. Questo filo conduttore lo ritroviamo per tutto il romanzo. In un mondo reale ma con fatti immaginari approcciamo ad un mistero che aleggia attorno al delitto accaduto 15 anni prima nell’hotel Palace de Verbier, dove il nostro protagonista Joel alloggia in cerca di ispirazioni. Joel Dicker riesce in maniera efficiente a introdurre il lettore al cosiddetto “blocco dello scrittore” del nostro omonimo protagonista, che si sblocca nel momento in cui riesce a trovare una storia interessante su cui scrivere il prossimo romanzo, il delitto. Tutto questo comincia per puro caso, quando Joel si accorge che la numerazione delle stanze non è ordinaria: 620, 621, 621bis e 623, che cosa è accaduto alla 622? È da questo momento in poi che abbiamo un’alternanza tra ciò che succede nella vita dello scrittore che si va a fondere perfettamente nell’avvenimento poliziesco, lasciando noi lettori a volte disorientati ma mai distratti, neanche un attimo. Noi lettori ci cimentiamo in un’avventura poliziesca che ci fa tenere il naso tra le pagine senza sosta, nonostante il libro sia particolarmente voluminoso, e non ci annoia.