Il cuoco dell’Alcyon
- Autore: Andrea Camilleri
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2019
“Il cuoco dell’Alcyon” (Collana “La memoria”, Sellerio 2019) è la nuova indagine del commissario Montalbano composta dal Maestro siciliano Andrea Camilleri, regista di teatro, televisione, radio e sceneggiatore, nato a Porto Empedocle il 6 settembre 1925.
Dottori, le novi sonate sunno, chi fazzo, ci lo porto u cafè?
La voce di Adelina, l’affezionata domestica di Montalbano, aveva appena risvegliato il commissario, reduce da un sonno profondo. Per questo la voce di Adelina era stata per Salvo simile alla tromba del giudizio universale, proprio quella che “arrisbigliava i morti”. Ma la cosa più paradossale era che dopo una notte di pioggia battente, non c’era acqua nelle tubature, ennesimo esempio di malgestione della cosa pubblica da parte degli enti locali. Uscito di casa di pessimo umore, deciso a lavarsi e a sbarbarsi nel bagno del commissariato, Montalbano era stato raggiunto da Adelina: l’acqua era tornata, il poliziotto poteva lavarsi.
Giunto in commissariato a piedi, perché l’auto si era fermata più volte, Salvo era stato bloccato subito da Catarella, era accaduto qualcosa di grave alla fabbrica di scafi Trincanato che navigava in cattive acque dopo la morte del vecchio proprietario, che aveva lasciato tutto nelle incapaci mani di suo figlio Giogiò interessato solo al “joco e alle fìmmine” . Alla Trincanato erano arrivati i licenziamenti e la cassa integrazione. Quella stessa mattina Carmine Spagnolo, cinquantenne operaio della fabbrica di scafi, era entrato dentro il capannone e si era suicidato, lasciando una moglie malata e tre figli.
A Montalbano, colpito dal tragico gesto, non si poteva rimproverare la reazione istintiva che aveva avuto di fronte alla frase assolutamente fuori luogo del nuovo cinico proprietario della fabbrica, nonché “grannissimo cornuto”. Il suicidio del povero operaio licenziato era solo l’inizio della Via Crucis di Salvo Montalbano costretto a dare inizio a un graduale smaltimento delle ferie arretrate, proprio mentre qualcuno voleva “fari aria pulita” nel commissariato, per le vie di Vigàta si aggirava una Mercedes “nìvura e luccicanti” e nel mare appariva l’Alcyon “’na granni navi a vela “, nel cui ventre nascondeva per forza qualcosa.
E fu in quel priciso ’ntifico momento che vitti stagliarisi contra la luna, come se fusse un’ombra cinisi o un effetto da ginematò, a lento a lento, prima l’àrbolo di prua, po’ a picca a picca tutta ’ntera la sagoma di ’na granni navi a vela, ’na goletta.
Venticinque anni dopo l’esordio con “La forma dell’acqua”, edito appunto nel 1994, primo romanzo della serie incentrata sulle vicende del commissario di Vigàta, Andrea Camilleri spiazza il lettore costruendo una trama con la sua fertilissima mente che mescola giallo raffinato e spy story. In una nota che appare nelle pagine finali del testo, il “contastorie siciliano”, come ama definirsi il Maestro, rivela che il racconto è nato una decina di anni fa non come romanzo, ma come soggetto per un film italo-americano. Quando è venuta a mancare la coproduzione, Camilleri ha usato quella stessa sceneggiatura, con alcune varianti, per un nuovo libro di Montalbano “che, inevitabilmente, risente, forse nel bene, forse nel male, della sua origine non letteraria”.
Ne è venuto fuori, un buonissimo libro di Montalbano, perché chi ha venduto milioni di copie e ha vinto il Premio Campiello 2011 alla Carriera, Premio Chandler 2011 alla Carriera, Premio Fregene Letteratura - Opera Complessiva 2013, Premio Pepe Carvalho 2014, Premio Gogol 2015, non delude mai.
Il cuoco dell'Alcyon
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un pò più truce del consueto ma l’idea concede un piacevole viaggio all’immaginazione.