Fede. L’ispettore Avraham
- Autore: Dror Mishani
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: E/O
- Anno di pubblicazione: 2024
Dopo la pubblicazione di Tre, la casa editrice E/O presenta il nuovo romanzo di Dror Mishani tradotto in italiano da Alessandra Shomroni come Fede. L’ispettore Avraham. Titolo di cui sapremo il motivo solo nelle ultimissime pagine di un giallo che ha per protagonista l’ispettore Avraham Avraham, attivo in un distretto di polizia poco lontano da Tel Aviv.
Con lui la poliziotta Esty Vahaba, che soffre di un problema alla vista, mentre la sua cara amica e collega, Ilana Lis, è morta da poco e non ha voluto incontrarlo durante gli ultimi mesi di malattia.
Era la persona di cui più si fidava, e ora di lei non resta che una lettera che il marito Gary gli consegnerà.
Avi, questo il diminutivo con cui lo chiamano, ha appena sposato Marianka, e vorrebbe godersi i giorni di ferie ma due casi urgenti lo chiamano in servizio: una neonata è stata abbandonata alle porte dell’ospedale Holfon, da una donna che presumibilmente non è la madre, Liora Talias, che inquadrata dalle telecamere fornisce alla poliziotta Vahaba una serie di risposte arroganti e contraddittorie riguardo al suo gesto.
Intanto in un albergo, l’Hotel Palace di Bat Yam, un uomo proveniente da Parigi, Jacques Bartholdi, è sparito senza pagare il conto; su denuncia del portiere, Avi entra nella stanza dell’uomo che è scomparso, e si apprende che ha viaggiato con passaporto falso, in realtà il suo nome è Rafael Shoshani, e non si capisce che fine abbia fatto.
Le due indagini così apparentemente diverse finiscono per intersecarsi, e Avi è costretto a raggiungere Parigi, dove forse, attraverso la figlia di Shoshani, la storia potrebbe chiarirsi perché nel frattempo Bartholdi-Shoshani è stato trovato morto. Si pensa a un annegamento.
Il racconto procede con lentezza, mentre seguiamo l’ispettore nei suoi ragionamenti , con la paura che i superiori gli levino l’indagine, che si mostra sempre più misteriosa.
Avi è un uomo sensibile, colto, amante del romanziere italiano Leonardo Sciascia, di cui tiene un romanzo giallo sul comodino, e anche di Georges Simenon: il commissario Maigret è il suo modello.
Il libro si legge con interesse, specchio di una società israeliana di provincia poco conosciuta, dove la religiosità ebraica si incontra con il mondo arabo, mentre il Mossad sembra aleggiare su tutto con i suoi misteriosi agenti.
Citazioni letterarie colte, da Cervantes alle anatre di Central Park del Giovane Holden, rendono il libro originale, coinvolgente, pieno di suspense. Un giallo diverso, ben costruito, ben tradotto in italiano.
Fede. L'ispettore Avraham
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