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Recensioni di libri

E Susanna non vien. Amore e sesso in Mozart di Leonetta Bentivoglio e Lidia Bramani

Feltrinelli, 2014 - Nel libro si parla d’amore e sesso, di rapporti affettivi, di sentimenti profondi, di prevaricazione, di violenza, di stupro, di infedeltà, di omosessualità, di bisessualità, partendo dalla trilogia che la coppia formata da Wolfgang Amadeus Mozart e il suo librettista Lorenzo Da Ponte produssero negli anni conclusivi del Settecento.

Elisabetta Bolondi
Elisabetta Bolondi Pubblicato il 22-01-2016

5

E Susanna non vien. Amore e sesso in Mozart

  • Autore: Leonetta Bentivoglio
  • Genere: Musica
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Casa editrice: Feltrinelli
  • Anno di pubblicazione: 2014

Scheda e prezzo libro:

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Come si fa a mettere insieme un saggio di grande respiro su una materia complessa, amore e sesso nella musica di Mozart, e la possibilità di parlarne con un linguaggio accessibile anche ad un pubblico non specialistico? Ci sono riuscite in modo brillante le due autrici del libro edito da Feltrinelli “E Susanna non vien. Amore e sesso in Mozart” (Feltrinelli, 2014): un libro scritto a quattro mani da una musicologa raffinata, Lidia Bramani, e da una giornalista capace di parlare di cultura, letteraria e musicale, Leonetta Bentivoglio, con piglio autorevole e altrettanta leggerezza.
Nel libro si parla d’amore e sesso, di rapporti affettivi, di sentimenti profondi, di prevaricazione, di violenza, di stupro, di infedeltà, di omosessualità, di bisessualità, partendo dalla trilogia che la coppia formata da Wolfgang Amadeus Mozart e il suo librettista Lorenzo Da Ponte produssero negli anni conclusivi del Settecento: parliamo delle opere più note, ma non per questo altrettanto conosciute in profondità dal pubblico: “Nozze di Figaro”, “Don Giovanni” e “Così fan tutte”, rappresentate tra il 1786 e il 1790. Le due autrici studiano i testi, le partiture, conoscono la musica, esplorano la cultura nella quale gli autori erano vissuti, ne indagano le letture, le preferenze, le amicizie, ricostruiscono l’ambiente nel quale Mozart era vissuto e si era formato, sia quello strettamente familiare, inclusa la moglie amatissima Constanze, sia il milieu filosofico, scientifico, religioso, etico che in quegli anni fu capace di influenzare profondamente gli spiriti dell’epoca. Nel libro vengono esaminati molti degli aspetti della temperie culturale nella quale il giovane Mozart era cresciuto, smantellando molti stereotipi e luoghi comuni che molta storiografia aveva tramandato, e facendo emergere una figura di intellettuale

“Tutt’altro che superficiale e bambinesco. Mozart è un religioso laico e anticlericale, la cui arte si alimenta di scienza, di teatro, di letteratura, della nascente psicologia e di saggi giuridici e filosofici. Lo abbiamo quindi ‘ascoltato’ in senso drammaturgico e musicale , alla luce del suo egualitarismo, del suo pacifismo, del suo sincretismo cristiano, del suo animalismo e della sua tolleranza”

Parole che le autrici del saggio scrivono nella introduzione e che sintetizzano in modo esauriente il ritratto di Mozart che viene poi tratteggiato attraverso la lettura attenta delle tre opere in cui viene ricostruita la sua “teoria degli affetti”.
La cosa che più affascina il lettore comune, è la novità che si coglie nel riascoltare brani notissimi, che fanno da tempo parte dell’ immaginario sonoro della cultura occidentale, e comprenderli in modo nuovo, originale, secondo la traccia che le autrici indicano: personaggi maschili e femminili, Don Giovanni e Leporello, Cherubino, Masetto, Don Alfonso, Donna Anna, Elvira, Susanna, Marcellina, Zerlina, tutti ci appaiono sotto una luce nuova, più complessa, più vicina a noi e alla multiforme sensibilità del nostro tempo: prendiamo ad esempio il celeberrimo duetto “Là ci darem la mano”, che vede Zerlina, che comprensibilmente aspira ad una elevazione del proprio status sociale, cedere alle lusinghe di Don Giovanni, con le tipiche perplessità di chi è incerto se dar seguito ad un flirt o impegnarsi in una vera storia d’amore. Ma quando Don Giovanni le promette impudentemente che cambierà il suo destino, “Io cangerò tua sorte”, ecco che Zerlina rinsavisce, e senza rimpianti ritorna al vero affetto, Masetto, il suo promesso, né per questo Mozart mostra di riprovare la scelta intelligente e consapevole della ragazza.
Nel testo ci sono continui rimandi al passato, che costituisce la premessa culturale del grande lavoro della coppia di artisti: ecco allora Ovidio, Ariosto, Shakespeare, Molière, fonti autorevoli di ispirazione letteraria, ma anche personaggi della contemporaneità, Diderot, D’Alambert, Beaumarchais, Aloys Blumauer, Martin Wieland, Anton Mesmer, Christian Gellert, Benjamin Franklin, con i quali Mozart ebbe rapporti di conoscenza e di stima, scambi epistolari e letture condivise.
Ma le due autrici si muovono agevolmente anche sul piano della nostra contemporaneità, scovando nella trilogia mozartiana analogie ed agganci etici, filosofici, comportamentali con i più significativi nomi della letteratura novecentesca: appropriate citazioni di opere di Simone de Beauvoir, di Betty Friedan , di Virginia Woolf. La scrittrice inglese nel saggio viene messa a confronto con la Contessa Rosina che nelle “Nozze di Figaro” stabilisce una complicità femminile con la sua cameriera Susanna, al contrario di Virginia che ci viene descritta da Alicia Jiménez Bartlett nel delizioso “Una stanza tutta per sé”, come ostile e sprezzante nei confronti della cuoca Nelly, per decenni al suo servizio.

Il libro è una miniera di notizie, approfondimenti, ipotesi critiche, letture condivise, citazioni, rimandi: film che abbiamo visto ed amato, “Le relazioni pericolose” di Stephen Frears, “Il grande freddo” di Kasdan, “Adèle H” di Truffaut, romanzi che abbiamo letto , “Libertà”di Jonathan Franzen, serie tv che ci hanno colpito come l’americana “Sex and the city”, saggi che hanno coinvolto in dibattiti appassionati l’opinione pubblica, “Donne che amano troppo” di Robin Norwood, “Amore liquido” di Zygmunt Bauman, tutto non fa che riportarci alla attualità di un grande genio che aveva compreso i meccanismi del sesso e dell’amore in modo profondo ed aveva saputo trasferire in congegni drammaturgici di straordinaria potenza musicale le pulsioni universali di uomini e donne, contadine, marchesane, principesse, grandi amatori, servi sciocchi, travestiti e narcisi, giovani e vecchi, dando vita ad una serie di opere di grandissimo successo popolare che dura da oltre due secoli.
Constanze Mozart dopo la morte di Wolfgang avrà un’altra vita, tutta tesa alla valorizzazione dell’opera del primo marito con l’aiuto del secondo, George, dimostrando che

“Mozart aveva capito tutto, quando aveva visto in lei una compagna vera, attiva, sensuale, generosa, intelligente. Una donna senza la quale non sarebbe stato ciò che è stato e non sarebbe neppure arrivato a noi per quello che era”

Nella teoria degli affetti costruita dal grande artista, così ben studiata e raccontata in questo libro, la cui struttura, divisa in quattro parti precedute ognuna da sottotitoli che ne rendono facile la lettura e lo studio e a cui fa da essenziale corredo un apparato bibliografico che si offre a studiosi e a quanti vorrebbero saperne di più di questa materia così affascinante, ritroviamo ciò che sapevamo, ciò che credevamo di sapere, scopriamo immagini inedite, ascoltiamo con rinnovato piacere quelle arie che sono raccolte nel nostro personale archivio sonoro, restituiamo ai personaggi la loro vera identità, rivediamo pregiudizi consolidati, analizziamo situazioni e drammi amorosi che ci sono familiari e nei quali riusciamo ad identificaci, capiamo fino in fondo le ragioni che hanno fatto di Wolfgang Amadeus Mozart

“Una miniera sterminata e ipnotica: il rischio è quello, esaltante, di non uscirne più”


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: E Susanna non vien. Amore e sesso in Mozart

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