Difficoltà per le ragazze di Rossana Campo

La voce di Rossana Campo è distinguibile tra mille, questo scrivere sempre in affanno, come se avesse il caffè sul fuoco, mescolando energia positiva a tristezza estreme, irraggiungibili.
Le sue donne, giovani o non più ventenni, parlano del loro corpo, fumano, bevono vino bianco, ridono del loro parlare fitto di uomini orribili, conosciuti in chat o per caso.

Campo non parla mai bene dell’universo maschile, non perché sia prevenuta, ma perché al primo impatto il maschio si chiude in sé, è ridicolo o aggressivo. Addirittura in un racconto trova posto l’elegia dell’uomo sposato, perché come amante è il massimo. Non puzza, prima di tutto. Le mogli non farebbero uscire di casa i mariti senza aver stirato tutto, anche le bugie matrimoniali.
Il single no, non si accorge se una giacca sa di sudore o di fumo, è disordinato anche nell’intimo; qualcuno conosce un uomo, che non sia gay, che tenga la biancheria intima come si deve, negli scomparti dell’armadio, e che, se fuma, riesca a garantire di una costante pulizia dei posaceneri o il ricambio continuo dell’aria degli appartamenti?
Se hanno la fortuna di avere una domestica la possono sfangare, diversamente il loro mondo è fatto di calzini sporchi in salotto, lavatrici fatte ma con i panni ancora nell’oblò e cucine con piatti vecchi insieme a piatti nuovi tutti puzzolenti nell’acquaio.
Le donne di “Difficoltà per le ragazze” ridono di quanto può essere seducente uno scambio sessuale se dalla cucina arrivano effluvi assassini o, il peggio in assoluto, se l’amante ha seri problemi di alitosi e quindi deve rimanere severamente a bocca chiusa.

Poi nella scrittura di Rossana Campo, c’è il lavoro. Le ragazze devono mantenersi ma devono sperare in un lavoro appassionante, anche se la scrittrice non ha niente contro le italiane che fanno le cameriere per imparare il francese a menadito.
Poi, però, arriva un racconto che si chiama La violenza e le risate si spengono in un chiacchiericcio un po’ alcolico. Una ragazza di quindici anni racconta che il suo nuovo patrigno la chiama in bagno, lei va, lui è nudo e le dice guarda, vuoi perderti tutto questo?
Allora di colpo tutto diventa grigio, le donne restano serie, con l’ennesima sigaretta in bocca, in questa guerra tra i sessi che non si risolve, che non dà pace.
Racconti belli, appassionati, sinceri, a volte tristi.