Di questa vita menzognera
- Autore: Giuseppe Montesano
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2005
Giuseppe Montesano, nato a Napoli nel 1959, è un autore molto particolare: il suo modo di raccontare non passa inosservato, la scrittura dei suoi dialoghi ha uno stile inconfondibile. Quando parlano, i suoi personaggi sembrano respirare, ogni pausa non viene mai sprecata, ma è sfruttata per caratterizzare i protagonisti, per fare capire al lettore con chi si sta interfacciando.
Di questa vita menzognera (Feltrinelli, 2005) non è un’eccezione: Montesano è spietato, scrive quello che serve alla storia e nient’altro, non cerca di abbellire il racconto, il suo fine è solo uno e lo persegue senza intoppi.
Il romanzo narra di una famiglia borghese di inizio XI secolo, i Negromonte, che il protagonista Roberto, a causa del suo lavoro, è costretto a frequentare.
I Negromonte, almeno inizialmente, possono sembrare una normale dinastia di napoletani arricchiti, i quali, insieme alle loro strane regole, portano avanti il proprio potere di generazione in generazione, dal padre al figlio, dal figlio al nipote. Solo che, neanche dopo 50 pagine dall’inizio del libro, Montesano, mette in bocca ai suoi personaggi una folle idea, cioè vendere Napoli per farla diventare un gigantesco parco a tema chiamato “Eternapoli”.
L’autore scrive:
“Tutti ripetevano che la vera ricchezza del Sud era il turismo, ma la loro era una visione vecchia, già sorpassata. Sì, bisogna vendere il cibo e i monumenti, ma soprattutto mettere in commercio la vita stessa.”
I Negromonte sono il simbolo del potere che parte dall’economia, fino a toccare tutti i punti cardine della società. Nel romanzo sembrano essere diventati una famiglia reale, qualcosa che va oltre al semplice uomo politico, sono più vicini a delle divinità che non puntano ad un bene collettivo, ma solo al profitto individuale.
Per arrivare a questo fine sono disposti a tutto e il mezzo che li porterà ad ottenere quello che vogliono è solo un’interferenza, non è neanche concepito come qualcosa di vero.
Hanno bisogno di soldi? Vendono i monumenti storici del loro territorio. Hanno bisogno di consenso? Mentono senza problemi, promettono cose che non possono garantire. Qualcuno li intralcia? Se possono comprarlo lo comprano, se non possono lo eliminano. Non si fanno troppi problemi.
Ovviamente Montesano racconta anche di un potere oppositivo e lo fa mostrando il lato comico dei Negromonte, i quali, in alcuni parti del libro, sembrano quasi ridicoli.
Sono lontani dalla realtà, non riescono a comprendere come funzioni veramente il mondo e la cosa assurda che l’autore napoletano ci fa capire è che, forse, a loro neanche serve.
Non gli è di nessun aiuto comprendere come sono fatti i cittadini, chi siano i napoletani, tanto per loro sono solo un mezzo, qualcosa da convincere e non qualcuno da aiutare:
“La gente se ne fotte, della democrazia! La gente non la sopporta, la democrazia. Ma nun capisce niente, allora? La libertà significa sforzo, e la gente non si vuole sforzare.”
Di questa vita menzognera racconta la decadenza di una società intera, racconta le nostre paure, la nostra, anche inconscia, volontà di avere un sovrano che, in una maniera o in un’altra, ci garantisce una sicurezza che altrimenti non avremmo mai avuto.
Giuseppe Montesano, facendoci ridere, mostra le falle nel nostro sistema, ci mostra come il potere cambia le vite delle persone, il problema è che, non sempre, ce le rende migliori:
“Ormai la politica è finita, la storia è tramontata. Abbiamo detto addio al mondo della violenza, non dovrete temere più nulla, perché è cominciato il millennio felice dell’individuo.”
Di questa vita menzognera
Amazon.it: 4,50 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Di questa vita menzognera
Lascia il tuo commento