

Con il titolo Rivoglio indietro il tempo perduto, su “Robinson” di questa settimana (2 febbraio 2025) lo scrittore napoletano Giuseppe Montesano fa una riflessione in forma di racconto su un tema che ci riguarda tutti, ogni giorno di più. Quand’è, si chiede Montesano, che si è cominciato a pensare che leggere “fosse un’attività faticosa e non importante” e che bastava sostituirla con le “macchine da like”?
“Rivoglio indietro il tempo perduto”: la lettura all’epoca degli smartphone
Lo scrittore racconta di un incontro con amici, bevendo e chiacchierando. Quando aveva raccontato di essere stato catturato dalla lettura di un lungo romanzo, ignorato in passato ma che aveva prodotto in lui un’esperienza importante, si era creato il gelo, con contorno di risatine e stereotipi, e poi subito tutti sui cellulari a controllare i messaggi.
Mi stanno abbandonando anche gli amici, o mi sto abbandonando io stesso?
si chiede con inquietudine lo scrittore. Comincia poi una riflessione personale sul proprio rapporto con la lettura nei tempi della dittatura dello smartphone e dei like. La lettura come attività sempre più difficile, distratta da tanto altro che ci cattura: un rumore, il telefono, le news e le mail da controllare, così che il libro si fa troppo lungo o troppo difficile, creando un’ansia diffusa che parla di un tempo che si perde leggendo.
La necessità della lettura nelle parole dei grandi maestri
Alla fine della bella storia Montesano ricorda i tanti scrittori amati che gli hanno permesso di viaggiare con la mente e con la fantasia, resa più acuta dalla sensibilità del lettore forte, imparando a conoscere la Parigi di Proust, la New York di Malamud, i Barrios di Cortázar o i deserti di McCarthy.
Indispensabile leggere, conclude, perché, come aveva capito Rilke entrando povero e lacero nella Bibliothèque Nationale a Parigi e prendendo un libro di Verlaine,
entrare nella lettura vuol dire seguire Eros, il bimbo selvaggio che cerca amore perché amore gli manca.
Leggere dunque, come diceva Ludovico Ariosto, è viaggiare con la mente, conoscere mondi, acuire la sensibilità, non credere a chi ci sussurra nell’inconscio che
leggere è roba da vecchi, da retro non all’altezza dei tempi, da sfigati superati dal nuovo: ma è esattamente il contrario!
leggi anche
Il piacere di leggere secondo Marcel Proust

© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La lettura all’epoca degli smartphone nel racconto di Giuseppe Montesano
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Giuseppe Montesano News Libri Libri in edicola
Lascia il tuo commento