

Craxi, l’ultimo vero politico. I racconti e le immagini
- Autore: Aldo Cazzullo
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2025
Qualcuno lo chiamava il cinghialone. Giorgio Forattini, famoso vignettista di “Repubblica”, lo immortalava sempre con gli stivaloni alla Mussolini. C’è chi lo ha definito un latitante e chi invece un esule. Accade del resto alle personalità forti, quelle in particolare che dispongono di carattere, e lui ne aveva tanto. Benedetto, detto Bettino, Craxi (nato a Milano nel 1934, scomparso in Tunisia nel 2000) è stato sicuramente il politico italiano più rappresentativo di un’Italia che, negli anni Ottanta, cresceva economicamente e si modernizzava, anche rispetto ad altri paesi europei.
Aldo Cazzullo propone Craxi, l’ultimo vero politico. I racconti e le immagini (Rizzoli, gennaio 2025) ripercorrendo, a venticinque anni dalla scomparsa, un protagonista che, nel bene e nel male, ha lasciato un segno indelebile nella storia della nostra politica.
Partendo dalla fine, tragica, della parabola craxiana consumata ad Hammamet, Cazzullo ne ripercorre vita, affetti, ambizioni, carriera, lotte di potere, impegno politico ma anche aneddoti personali, malattia (il diabete) e amori più o meno da gossip. Craxi è stato certamente divisivo: o lo amavi o lo detestavi. Allo stesso Cazzullo per esempio non piaceva. Certamente non era in sintonia con Enrico Berlinguer e Ciriaco De Mita, e non parliamo poi del filo di antipatia che correva con Eugenio Scalfari, il fondatore di “Repubblica”.
Sul piano politico, Bettino Craxi è stato colui che ha sganciato il Partito socialista italiano dall’essere forza politica a rimorchio del Partito comunista italiano, e i comunisti, questo, non glielo hanno mai perdonato. Tutto ebbe inizio, poco più che quarantenne, con l’elezione a segretario politico nel 1976 all’Hotel Midas di Roma; chi allora lo appoggiò, pensava che sarebbe stato soltanto una figura di transizione e di poterlo manovrare. Ma non avevano fatto i conti con il carisma dell’uomo.
Ironia della sorte. Un hotel è stato il trampolino di lancio dell’ascesa craxiana. E sempre un hotel, il Raphael, anch’esso a Roma, sarà il proscenio della sua fine politica (amara), con le monetine che gli diluviavano addosso lanciate dai inviperiti contestatori agli inizi di “Mani Pulite”. E pensare che ci fu un momento in cui la popolarità e il consenso su Craxi salirono alle stelle in occasione della crisi di Sigonella, il 7 ottobre 1985, in cui - forse una delle rare volte - l’Italia mostrò dignità e orgoglio nei confronti dell’arroganza americana, rappresentata in quel momento dal presidente Ronald Reagan.
Aldo Cazzullo racconta tutto questo e ben altro - anche aneddoti curiosi - con la sua scrittura semplice, scorrevole come olio e chiara. Il volume è arricchito di un gran numero di foto, in bianco e nero e a colori, alcune davvero significative e suggestive, che aiutano a comprendere meglio la personalità di questo importante uomo politico di indubbio carisma, talvolta protervo e supponente, dietro cui però mascherava una innata timidezza. Un autentico cavallo di razza, uno degli ultimi, però compromesso in un sistema di finanziamenti irregolari e illegali diffusi tra tutti i partiti politici, di destra, centro e sinistra che fossero. Un pezzo di storia del nostro paese da non dimenticare.

Craxi. L'ultimo vero politico. I racconti e le immagini
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