Anna
- Autore: Niccolò Ammaniti
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2015
La tradizione letteraria del filone post-apocalittico è lunga e ricca e vanta autori di massimo livello come Matthew P. Shiel, Jack London, Richard Matheson e Cormac McCarty, solo per citarne alcuni. La visione di un mondo alla deriva dove, a causa di una calamità ingovernabile, il genere umano è ridotto quasi all’estinzione, costretto a riorganizzarsi per sopravvivere soprattutto ai suoi simili, fa parte di un immaginario archetipico profondamente radicato che incarna un terrore profondo al quale hanno attinto magnificamente anche le versioni cinematografiche tratte dai romanzi più famosi, e che hanno raggiunto le fette di pubblico più vaste. Ci prova anche Niccolò Ammaniti con il suo nuovo e attesissimo romanzo, “Anna” (Einaudi, 2015), superando il difficile esame a pieni voti.
La trama - Il virus è partito dal Belgio e ha infettato prima Francia e Germania, arrivando poi in Italia e proseguendo, presumibilmente, in tutto il mondo. Porta con sé una malattia, la Rossa, che si manifesta con macchie rossastre su tutto il corpo, croste su bocca e naso, febbre e tosse, infine si muore. Colpisce solo gli adulti, ma il virus è presente anche nei bambini, manifestandosi con l’arrivo della pubertà. I sopravvissuti, quindi, sono solo i ragazzini e noi ne seguiamo le vicende di una in particolare, Anna, tredici anni, e del suo fratellino Astor. Sotto il sole cocente di una Sicilia devastata dalla morte e dalla cenere, Anna cerca di sopravvivere grazie alle indicazioni scritte dalla madre su un quaderno prima di morire e va tutto abbastanza bene fino al giorno in cui Astor viene rapito. Inizia così il viaggio della protagonista alla ricerca della sua famiglia, dei suoi pochi punti fermi rimasti, in un’atmosfera di tensione, sfinimento fisico, fame e paura che solo l’idea di un mondo completamente in balia dei bambini può generare. C’è bisogno di regole, ma quelle che esistevano prima non valgono più.
Niccolò Ammaniti ci regala un romanzo dove il terrore di incontrare il nostro Signore delle Mosche è dietro ogni pagina, dove i ricordi si sovrappongono alla nostalgia delle cose perdute, dove il rischio di perdere la Memoria è altissimo e i volti di chi abbiamo amato sbiadiscono ogni giorno di più.
Personaggi caratterizzati in modo grandioso, come al solito, che incarnano non solo le nostre paure, ma anche i nostri più spaventosi desideri, ci accompagnano lungo la lettura di un romanzo struggente sulla crescita, perché si continua a crescere, e a vivere, nonostante tutto, nonostante anche la fine del mondo.
“Anna non aveva paura e nemmeno schifo. Quella cosa lì non era sua madre. Di fronte a quei resti la bambina intuì che la vita è un insieme di attese. A volte così brevi che nemmeno te ne rendi conto, a volte così lunghe da sembrare infinite, ma con o senza pazienza hanno tutte una fine.”
Anna
Amazon.it: 12,32 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Anna
Lascia il tuo commento
Dopo otto lunghi anni Ammaniti torna con un libro visionario, gotico, di grande impatto, con cui ha superato se stesso. Un fiaba per adulti pessimista per quanto riguarda le persone grandi e gli anziani. Solo i bambini ci salveranno.
Siamo in Sicilia nel 2020, solo fumi di carbone e devastazione da ogni parte. Gli adulti sono morti a causa di un virus che non lascia scampo, detta la Rossa.
Si profila uno scenario gotico, allucinante, i morti sono ovunque, solo pochi adulti si sono salvati e gli "scemi", che avendo un cervello bambinesco, non hanno rischiato la morte. Ammaniti sembra odiare come non mai nei precedenti romanzi,gli adulti che portano corruzione, cinismo, sesso a pagamento, padri e madri assolutamente inutili nella formazione di un bambino.
L’inizio è memorabile, c’è Anna, una bambina di tredici anni, che si trova in un bosco per trovare cibo per sé e per il fratellino, Astor. Entrambi salvi dalla malattia.
Un cane selvatico si avventa sulla ragazza e c’è proprio un vero corpo a corpo,sembra visivamente una sequenza del film Kill Bill di Quentin Tarantino. Un piccolo passo tratto dal libro:
Se ho scritto questo passaggio è perché non deve stupirvi che il cane maledetto diverrà il migliore amico di Anna.
In questa Sicilia che arde sono stati sovvertiti qualsiasi concetto di morale, vince sempre il più forte.
In ipermercati fumanti Anna prende da mangiare, cercando di scegliere le poche cose che sono rimaste sigillate, anche se la fame è brutta e spesso Anna, mangia quello che trova per sé e il fratello.
Altro momento topico la scomparsa del bambino, rapito dalla tribù blu che fa capo a una sacerdotessa che abita in un luogo detto Hotel delle Terme.
In questo frangente Anna si incammina verso il posto per riprendersi il fratello e scappare in Calabria.
Magari in quella regione non è arrivato il virus e gli adulti sono ancora vivi.
Le situazioni sono molteplici e chi scrive non può svelare il segreto finale.
Niccolò Ammaniti scrive di bambini con mano sapiente, tutti i suoi libri sono sul tema adolescenza e infanzia.
Questo libro è talmente bello, va letto assolutamente, si perde il concetto di narrativa italiana. Se non risultasse troppo ridondante direi che è letteratura "Universale".
Lottare per la vita con la forza di un bambino
Il mondo descritto da Ammaniti nel suo ultimo romanzo, Anna (2015), è un mondo senza adulti e i bambini, il cui sguardo innocente sul mondo è andato perduto, sono stati chiamati a governare.
Il lettore è proiettato in una Sicilia diversa da quella facilmente immaginabile: la bellezza e il fascino lasciano il posto ad un paesaggio arido, sinistro e disabitato. La popolazione è quasi del tutto inesistente in quanto dilaniata da una terribile epidemia che non risparmia nessuno, se non i più piccoli. Tra la tristezza e i cadaveri in decomposizione vive Anna, una bambina che ricorda l’infanzia spensierata come un passato lontano; per lei non è più tempo di giocare, la dura quotidianità che affronta ogni giorno l’ha scolpita e resa forte per accudire suo fratello più piccolo e per resistere, fin che le è possibile, a quella forza oscura che sottrae la vita.
Il tempo scorre lento: gli anni, i giorni e le ore sono solo ricordi. Nel presente ogni giornata è uguale alla precedente: si affrontano rischi per andare alla ricerca di una confezione di cibo in scatola ammuffito con cui sfamarsi, si lotta per rimanere uniti.
Nelle parole di Ammaniti non c’è poesia. È una scrittura dura che non tralascia nemmeno un dettaglio di un tetro quadro distopico; tuttavia in contrasto alla morte, la giovane protagonista esalta la vita, l’affetto fraterno, l’amore, ma soprattutto la speranza di una via di uscita dalle mura dell’Inferno: valori evanescenti che non possono appartenere stabilmente all’uomo, ma intralciano l’esistenza alleggerendola, per poi sostituirsi con la rassegnazione e l’accettazione del proprio destino.
Anna è una piccola donna coraggiosa alla quale ci si affeziona presto, Anna è la storia di un grande conflitto tra il senso di attaccamento alla vita e la consapevolezza di essere impotenti di fronte la morte.