Al cuore dell’Impero
- Autore: Alessandra Necci
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2021
Al cuore dell’Impero. Napoleone e le sue donne fra sentimento e potere di Alessandra Necci (Marsilio, 2021) è un saggio storico che è un magnifico racconto, nel quale le note vicende di Napoleone Bonaparte vengono rilette con cura, profondità, sguardo aperto a tutti i contributi storiografici, a tutte le fonti, partendo però da un’angolazione originale: i rapporti del piccolo caporale còrso, futuro imperatore, con le donne più importanti della sua vita.
Il titolo Al cuore dell’Impero e il lungo sottotitolo Napoleone e le sue donne fra sentimento e potere spiegano in modo sintetico l’intento dell’autrice: ne esce un ritratto a tutto tondo dell’uomo, delle sue origini, dei suoi rapporti familiari, dell’ambizione smodata che lo porta a divenire il padrone di mezza Europa, dei rapporti intensi e coinvolgenti con le tante donne della sua vita: la madre, forse la più amata, le sorelle, le mogli, le amanti, le amiche occasionali.
Si parte dalla Corsica dell’infanzia e della prima giovinezza, per poi spostarci in Francia, da Tolone a Parigi, il trampolino da cui il giovane generale di brigata si tufferà nel periodo più convulso della storia europea, tra la fine della Rivoluzione, il Direttorio, il consolato, l’Impero. Seguiremo Napoleone anche nel desolato esilio di Sant’Elena, prigioniero sconfitto dalla politica e dagli eserciti europei, abbandonato dai suoi fedeli, divenuto ostaggio degli inglesi che non avranno pietà per l’eroe caduto dal piedistallo dove la storia sembrava averlo posto. Alessandra Necci sceglie di raccontarci Madame Mère, Letizia Ramolino, la madre bella, altera, fiera, modello eterno nella mente del figlio più amato. Ci saranno anche le sorelle, Maria Anna detta Elisa, non bella ma abile e determinata, sposa del borghese Felice Baciocchi, divenuta duchessa di Lucca, dove fu amata grazie ad una politica aperta e lungimirante: ancora oggi Lucca si gloria della sua presenza, la cui eleganza si ritrova nella sala del Comune, palazzo Orsetti, dove un raffinato gusto neoclassico ci riporta al tempo della corte di Elisa. Stimata da Napoleone, le restò fedele, al contrario di Carolina, ambiziosa e desiderosa di potere, sposata a Gioacchino Murat, fedele a Napoleone solo per convenienza. Dopo diverse vicissitudini, la coppia viene installata sul trono di Napoli: Carolina è più abile e più determinata del marito e per un certo periodo la sua politica soddisfa l’illustre fratello, ma certamente a lei Napoleone preferisce di gran lunga Paulette, poi più nota come Paolina: bellissima, frivola, elegante, superficiale, adora Napoleone e gli resterà sempre fedele, pronta per lui a sacrificare i suoi favolosi gioielli quando il sovrano decaduto ne avrà bisogno.
Sposata al principe romano Camillo Borghese, Paolina non si trova bene nella Roma papalina e provinciale, ma fa in tempo a posare per il grande Canova, che con la sua statua in forma di Venere la consegna all’eternità.
Quanto alle due mogli:
- la bella creola Giuseppina, detestata dalla famiglia, madre di due figli, Eugenio e Ortensia, avuti dal precedente matrimonio con il visconte Beauharnais, ma amatissimi dal patrigno, è ormai sterile e dovrà farsi da parte;
- Maria Luisa d’Austria è madre dell’erede maschio, l’Aiglon, ma il matrimonio con Napoleone sarà brevissimo e la dissoluzione dell’impero appare ormai prossima.
Necci racconta soprattutto il rapporto intimo che l’uomo Napoleone aveva stabilito con loro: passione travolgente per la bella e aggraziata Josephine, incoronata imperatrice come testimonia il meraviglioso quadro di David. Poi, attenuata la tensione erotica, ecco che subentra la ragion di stato: è necessario un erede per perpetuare la dinastia napoleonide, serve una sposa giovane e tale da rendere Napoleone un grande al pari delle grandi casate storiche. La fresca arciduchessa Maria Luisa d’Asburgo, figlia del nemico imperatore Francesco I, gli darà il sospirato erede. Ma l’unica donna davvero amata dall’imperatore, con la quale stabilì un rapporto completo, amore, stima, amicizia, riconoscenza, fu la dolcissima Maria Walewska, “la mia sposa polacca”, come usava chiamarla il suo imperiale amante. Il celebre film con Greta Garbo ci ha fatto amare questa nobile polacca, che dette a Napoleone un figlio, che gli fu vicina anche nei tempi bui, che lo visitò all’Elba durante il primo esilio, che era disposta a seguirlo anche nella deportazione a Sant’Elena.
Un affresco, quello di Alessandra Necci, che ci fa incontrare gli uomini e le donne più celebri del periodo fra metà Settecento e il fatale maggio 1821. Fouché, Talleyrand, Metternich, lo zar Alessandro, Chateaubriand, Dumas, Madame de Staël, Stendhal, Barras, Madame Tallien, Désirée Clary, Madame de Récamier, Betsy Balcombe e una serie di personaggi famosi e meno noti fanno da contorno a questa vicenda nella quale ai grandi rivolgimenti politici si mescolano passioni, maldicenze, pettegolezzi, invidie, rancori, odi, vendette: Maria Luisa che diventa duchessa di Parma e dimentica Napoleone e il proprio figlio, il piccolo Re di Roma, che crescerà malato e solo alla corte di Vienna, mostra la totale indifferenza affettiva che in quel secolo si viveva molto spesso presso i potenti.
Tra le tantissime citazioni del volume, sono grata a Alessandra Necci di aver ripetutamente riportato pagine esemplari della scrittrice Francesca Sanvitale, mia cara amica scomparsa e ingiustamente un po’ dimenticata: il suo libro, Il figlio dell’Impero (Einaudi), capace di ricostruire la tragica vicenda del piccolo Aiglon, divenuto duca di Reistag e condannato ad una dolorosa morte precoce, appare la metafora più potente di un’epoca piena di sfarzo, di patrimoni effimeri, di vette inimmaginabili raggiunte, e di cadute altrettanto drammatiche.
Napoleone muore solo, sofferente, abbandonato da tutti, ricordato e rimpianto a lungo solo dalla longeva Madame Mère, che nel suo esilio romano a palazzo Bonaparte, dietro alle finestre semichiuse che guardano la piazza Venezia, rimarrà la più fedele e legata alla memoria del figlio prediletto.
Tra gossip degni delle corti, nidi di vipere, alcuni dettagli raccontati dall’autrice sono del tutto inediti: le sorelle di Napoleone, costrette a reggere il pesante strascico della neo imperatrice, improvvisamente lo lasciano cadere, impedendo a Josephine di procedere; solo lo sguardo severo dell’imperatore impedirà uno scandalo. Episodio che ci riporta ai nostri tempi, quando gli scandali reali ancora riempiono le pagine dei tabloid. Bellissime le poche illustrazioni presenti nel libro, solo una di Napoleone pensoso sullo scoglio della sua ultima prigione, siamo in atmosfera totalmente romantica, nell’incipit del racconto; poi, ciascuna delle figure femminili descritte, attraverso le immagini che ce le hanno fatte conoscere. Per gli studiosi, una ricca bibliografia occupa le ultime, non poche, pagine di questo libro prezioso.
Alessandra Necci presenta Al cuore dell’Impero a Scrittorinsalotto
Il libro è stato presentato online durante l’iniziativa Scrittorinsalotto, con Flaminia Marinaro, Giulia Alberico e Carolina Zaccarini. La presentazione, a cui ha partecipato Elisabetta Bolondi, è stata trasmessa in diretta anche sulla pagina Facebook di Sololibri.net:
Al cuore dell'Impero: Napoleone e le sue donne fra sentimento e potere
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