Le stelle cadranno tutte insieme di Iacopo Barison

“Le stelle cadranno tutte insieme”, questo romanzo di Iacopo Barison, è più complesso, pessimista e filosofico rispetto a “Stalin +Bianca”.

Qui i personaggi hanno meno leggerezza e vivono il presente nell’attesa messianica di un accadimento che li renda unici.
La voce narrante vuole lavorare nel cinema, scrivere una sceneggiatura che lo faccia diventare famoso. La sua amica Aria vuole diventare qualcuno ma è ossessionata dai morti e può parlare con loro. Poi c’è Danny che fa sesso con uomini e donne e vuole diventare un attore.
Tre ragazzi di provincia che vogliono uscire dall’anonimato.
Lasciano il piccolo centro e seguono un corso di cinema. Hanno ancora due settimane dall’inizio delle lezioni e si guardano tutta la filmografia di Antonioni. Conoscono Godard ma anche Mamma ho perso l’aereo.
Il loro modo di parlare è pieno di paure e speranze, ma al contempo anche cinico e tranchant.
Amanda si siede sul divano a elle e incrocia le gambe.

“La vostra generazione ha dei problemi nell’accettare i consigli. (...) Voi parlate come se foste in un film”.

E infatti Danny in bagno parla come/a Cary Grant.
L’unico dolore rappreso è per il fratello di Aria che sta in una clinica da diverso tempo, per problemi di tossicodipendenza.
Il ragazzo crede negli UFO, nelle presenze aliene, e un giorno sparisce dalla clinica anche se la sorella sa dove può essersi nascosto.
I tre ragazzi possono vivere insieme, oppure Danny vive col suo ragazzo. I soldi sembrano non essere un problema, quando ci sono poi è pacchia.
I tre fanno sesso insieme, almeno lo scrittore ne parla una volta sola.
Niente esibizionismo né moralismo, semmai voglia di tenerezza.

“All’improvviso, si è aperta una breccia nella realtà e il tempo si è dilatato.
Eravamo tutti e tre vicini, le nostre gambe si sfioravano”.

Ma in realtà queste poche pagine non hanno molto significato nell’economia del libro che resta tenero e a tratti tagliente.

“Le stelle cadranno tutte insieme” è scritto benissimo e doverne raccontare un po’ la trama lo appesantisce. Volendo fare un gioco Iacopo Barison ha messo insieme un po’ di Donna Tartt, un po’ di Bret Easton Ellis e Houellebecq. Ma è solo un’impressione di chi scrive.