Vita meravigliosa di Patrizia Cavalli

La poesia è una vocazione, intesa nel suo senso di chiamata e ciò vale per i poeti che per gli amanti di poesia. Una persona scopre la poesia da sola, non c’è nessuno che gliela insegni. E così ho scoperto Patrizia Cavalli, valida voce poetica degli ultimi anni. Dell’autrice umbra ho letto Poesie scelte (1974 -2000), Datura (2013), La patria (2011), edite da Einaudi. E infine il suo ultimo libro Vita meravigliosa (Einaudi, 2020).

Che dire? Nell’opera è presente il rapporto tra la vita e la morte, tra la morte e l’amore. Noi tutti siamo destinati a morire, ma Cavalli insiste sul fatto che "la morte mi colga tutta intera", senza sprecare "il lusso dei nostri giorni", perché ogni momento è sprecato se non viene vissuto intensamente e non ti verrà ridato.
La poesia di Patrizia Cavalli è fatta di epigrammi fulminanti e autoironici:

"Che mi si prenda, non mi offendo, essendoci di meglio".

E l’amore che è visto come qualcosa che va oltre la morte e che va onorato anche quando non è felice:

"Ricordati di onorare ciò che hai amato".

Bellissimo.
Ma non solo: Cavalli scrive nella sezione iniziale "Vita meravigliosa" il poemetto Con Elsa in paradiso, dove l’aldilà è visto in modo ironico. La Elsa in questione è Elsa Morante, che l’autrice vede come punto di riferimento.

A volte lo spunto delle poesie è dato dagli oggetti quotidiani che danno il via a una serie di considerazioni sulle persone che li usano o dal mese di settembre, che è l’inizio delle attività umane che non si possono evitare perché "noi siamo condannati ad essere umani".

Vita meravigliosa è una lettura raffinata per degustare un’autrice che ha risollevato le sorti della poesia italiana.