Uomini senza donne
- Autore: Murakami Haruki
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2015
A nove anni da “I salici ciechi e la donna addormentata” torna il “maestro” di Kyoto, classe 1949, forse il più popolare tra gli scrittori di qualità del nostro panorama internazionale. Parliamo di Murakami Haruki con la sua nuova raccolta di racconti – sette per l’esattezza – sintesi dei suoi temi principali. “ Uomini senza donne ”, come tutte le opere di Murakami, è edito da Einaudi e tratta dei rapporti fra uomo e donna, dove solo la perdita dell’amore o qualcosa di incompiuto fa sì che il protagonista giunga alla consapevolezza di sé. La nostalgia per quello che non è stato e la spasmodica ricerca della felicità, in un rapporto a due, si sovrappongono a temi surreali, dove il fantastico irrompe nella vita quotidiana. La costante del tradimento e il racconto di “storie nella storia" sortiscono l’effetto di un perenne sogno, dal quale l’autore sembra risvegliarsi annotando i minimi particolari. Ogni personaggio beve una determinata marca di birra o whisky; ascolta una musica di cui sono citati i titoli; legge un particolare libro. Nulla è posto a caso. Sono caratteristiche ben definite che ancorano quest’atmosfera da sogno ad una realtà fatta d’amore e di mistero, così come del resto è la vita.
Molti scrittori racchiusi in uno: questo è Murakami. La capacità di dare vita a tanti piccoli universi - mai ripetibili e mai uguali fra loro - è la sua peculiarità.
In questi racconti troviamo l’attore che vuole diventare amico dell’amante della moglie da poco deceduta; un anomalo “cantante” che fa il verso ai Beatles e spera che la sua fidanzata si metta col suo amico, onde evitare di doverla cedere a sconosciuti; il chirurgo plastico, dongiovanni incallito, che si innamora per la prima volta in tarda età e si lascia morire di inedia; una donna che va a trovare l’amante recluso e gli racconta frammenti di storie - come la Shahrazad de “Le mille e una notte” -, lasciandolo in sospeso a desiderare più di ogni altra cosa il suo ritorno; un uomo che scopre di essere stato tradito dalla moglie, ma non riesce ad esprimere il suo dolore e finisce con l’accumulare un vuoto interiore abissale.
Un senso di mancanza nei rapporti amorosi diventa il “fil rouge” che unisce le trame. Fino all’atto d’amore davvero stupefacente dove, rovesciando le metamorfosi di Kafka, Gregor Samsa si sveglia in una stanza spoglia e scopre, con orrore, di essere un uomo. Non potrà fare a meno di innamorarsi di una donna con la gobba, la cui bellezza riesce a percepire soltanto lui, spingendosi al di là di ogni apparenza.
Le donne di Murakami, di cui i suoi uomini rimangono privi, offrono un tempo speciale che annulla la realtà, seppur restandovi immerse. Perderne una significa perderle tutte.
E si arriva così all’ultimo racconto, quello da cui la raccolta trae il titolo, dove un uomo viene svegliato nel bel mezzo della notte con l’agghiacciante notizia del suicidio di una sua vecchia fidanzata.
“Un giorno all’improvviso diventi uno dei tanti uomini che non hanno una donna. Quel giorno viene di colpo a farti visita senza che tu ne abbia il minimo presentimento, senza il minimo preavviso, senza annunciarsi bussando o schiarendosi la gola. Svolti l’angolo, e ti accorgi che ormai sei arrivato lì. Ma non puoi più tornare indietro. Una volta girato l’angolo, quello diventa il tuo solo, unico mondo. E quel mondo lo chiami «uomini senza donne». Sì, con un plurale di gelo infinito”.
È vero, gli uomini di Murakami rimangono senza donne, ma l’intero universo, ogni volta, ricomincia da capo con infinite variazioni.
“Uomini senza donne” è sicuramente un libro da leggere, sia per chi ama questo autore che per chi ancora non lo conosce. Un piccolo viaggio in tanti universi paralleli di cui protagonista assoluto è il pensiero, in ogni sua forma.
Uomini senza donne
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