I salici ciechi e la donna addormentata di Haruki Murakami

In questa raccolta di racconti di Haruki Murakami si viaggia con la fantasia: storie come "I salici ciechi e la donna addormentata", "La scimmia di Shinagawa" mostrano grande originalità, con il pregio dunque di portare il lettore su sentieri non ancora battuti.
Non mancano vicende in cui il filo narrativo sembra essere stato tagliato all’improvviso, lasciando al lettore l’impressione di aver perso qualche pagina, ma la realtà è che Murakami ama semplicemente raccontare, non vuole arrivare ad una conclusione" o dare "morali" per così dire. Anche se le sue storie a volte sembrano favole e usano immagini poetiche (come nel racconto "La lucciola"), lo scopo è la mera narrazione ed è poi ciò che basta per divertire il lettore.
Non solo questo, però, in quanto c’è spazio anche per piccoli brividi offerti da "Lo specchio" e "Il settimo uomo", nei quali l’autore riesce a creare l’atmosfera adatta per l’emozione che vuole trasmettere.

Sicuramente la virtù di un buono scrittore è quella di saper comunicare il mondo indescrivibile dell’emozioni, dando al lettore la possibilità di calarsi in quel mondo fantastico e in sostanza di vivere ciò che si legge come se fosse qualcosa di reale. Murakami riesce perfettamente in questo compito, usando sapientemente le "note" per creare "melodie" diverse che ovviamente arrivano al cuore di tutti.
Ogni storia è narrata con leggerezza e ironia, tanto che risulta impossibile annoiarsi; ogni racconto sembra invitare al successivo in un continuo flusso di immagini dal quale non è possibile sottrarsi se non a libro finito, inebriati e forse un po’ nostalgici.