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Recensioni di libri

Una cosa da nascondere di Elizabeth George

Longanesi, 2022 - È la comunità nigeriana londinese al centro della trama del nuovo romanzo di Elizabeth George, una comunità apparentemente solidale, ma ricca di misteri, che nasconde segreti e crudeli e arcaici riti.

Alessandra Stoppini
Alessandra Stoppini Pubblicato il 29-01-2022
Una cosa da nascondere

Una cosa da nascondere

  • Autore: Elizabeth George
  • Genere: Gialli, Noir, Thriller
  • Categoria: Narrativa Straniera
  • Casa editrice: Longanesi
  • Anno di pubblicazione: 2022

Con Una cosa da nascondere (Longanesi 2022, titolo originale Something to Hide, traduzione di Sara Crimi a Laura Tasso) di Elizabeth George torna l’Ispettore Thomas Lynley di New Scotland Yard, il protagonista più amato dai lettori della grande scrittrice statunitense, nata a Warren nell’Ohio nel 1949, Regina del mystery.

“In quel momento, nel parcheggio sotterraneo di Scotland Yard, Lynley fissava il muro e si dava dello sciocco in ogni maniera possibile. Avrebbe voluto non aver smesso di fumare e aveva una gran voglia di ricominciare”.

All’improvviso l’agente investigativo Barbara Havers, partner storica del sovrintendente investigativo facente funzioni Thomas Lynley, 8° Conte di Asherton, era arrivata accanto al finestrino della Healey Elliot del poliziotto, aspirando il fumo di una Player’s ormai alla fine. Lynley aveva sospirato alla vista di Barbara (mal)vestita nel suo stile abituale: pantaloni troppo corti, solite scarpe da ginnastica alte e rosse e una T-shirt con una scritta politicamente scorretta.

Lynley & Havers, due persone completamente diverse l’uno dall’altra, eppure in un certo senso complementari, l’irruenza e il poco tatto di lei trattenuti dalla pacatezza di lui. Thomas, affascinante e attraente, proveniente dalla nobiltà britannica, finora poco fortunato nelle faccende sentimentali, se non proprio sfortunato; Barbara, decisamente poco attraente, single ostinata e incallita, proveniente dalla classe proletaria. Eppure insieme questa improbabile coppia di poliziotti aveva stanato, con metodo, tenacia e scrupolo, le tante menti criminali protagoniste delle loro investigazioni.

Questa volta tutto era partito dalla morte della sergente Teo Bontempi, di origine nigeriana molto dedita al suo lavoro, trovata incosciente a casa sua da un collega e poi spirata in ospedale dopo tre giorni di coma profondo. Ma la causa del decesso era da ricondurre a qualcosa che era accaduto nella sua abitazione. Un colpo alla testa aveva causato la frattura del cranio della poliziotta Teo, la sua non era stata una morte naturale, inoltre era ovvio che Teo conoscesse il suo assassino.

Buon poliziotto e brava investigatrice, Teo Bontempi stava lavorando sotto copertura su di un caso che riguardava la violenza sulle donne, in particolare le mutilazioni genitali femminili. Teo voleva fare assolutamente qualcosa per fermare quella pratica, ma la difficoltà stava nel fatto che la donna aveva insistito nell’andare avanti, ovunque l’avessero portata le sue idee, in un’indagine che comunque era molto difficile. Inoltre l’autopsia effettuata sul cadavere di Teo aveva rivelato che lei stessa era stata gravemente mutilata, probabilmente quando era bambina. “Infibulazione”.

È la comunità nigeriana londinese al centro della trama del nuovo romanzo di Elizabeth George, una comunità apparentemente solidale, ma ricca di misteri, che nasconde segreti e crudeli e arcaici riti. C’è più di “una cosa da nascondere”, occorre scoprire cosa, per acciuffare il colpevole. Mediante una narrazione inquietante e assolutamente avvincente, ancora una volta l’autrice conduce per mano il lettore fin dentro le pagine del libro, coinvolgendolo totalmente, sedotto dalla sfida che Lynley & Havers, coadiuvati dal sergente investigativo Winston Nkata, devono assolutamente vincere. A qualunque costo.

“Adesso lei va in Nigeria”.

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Una cosa da nascondere

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Commenti: 2

  • Gianpietro Pivato
    8 agosto 2022, 17:43

    Ho letto tutti i libri della George dal lontano 2000 ad oggi. Indubbiamente ha un modo di scrivere che ti affascina. Ma a me, più che le storie vere e proprie (un po’ incasinate sempre...) mi piacciono i personaggi che ritornano ogni volta in ogni libro nel quale si aggiungono sempre particolari che te li fanno amare ed ammirare sempre di più.
    Ricordo ancora, come fosse adesso, quanto male rimasi alla lettura dell’assassinio della moglie di Linley (Helen).

  • Raffaella Aghemo
    30 agosto 2022, 17:04

    La George ci ha abituati a delle vere e proprie montagne russe, nelle sue avventure letterarie, che hanno per protagonisti sempre l’altolocato, piacente e sagace ispettore Thomas Linley e la disordinata, irrequieta, acuta e ribelle Barbara Havers.
    Questa volta devono affrontare quella che definirei più una piaga sociale, l’infibulazione, la mutilazione genitale femminile, ritenuta una vera e propria tradizione, se non obbligo, per le popolazioni africane. L’omicidio di un’agente nera è la scintilla che scatena non solo l’indagine criminale ma ha anche il beneficio di far conoscere ai lettori una cultura diversa e lontana da noi, oltre che un mondo sotterraneo e nascosto ai più, che dovrebbe sollevare domande e soprattutto aumentare sensibilità e attenzione.
    A parte questo, Elizabeth George, nel suo ultimo lavoro "Una cosa da nascondere" (Longanesi, 2022) ci fa nuovamente entrare in confidenza e sintonia con la sua corona di personaggi, cui aggiunge sempre, in ogni sua opera, qualche tocco e dettaglio in più, che non fa altro che aumentare, almeno per quanto mi riguarda, il senso di affezione e di fedeltà ai suoi romanzi. Interazioni, sensazioni, e quotidianità accompagnano i protagonisti nella loro routine professionale, con un tocco che sa sempre di scoperta e di autenticità. Brava ancora!

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